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21/01/2013

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… E IL ROSPO DECISE DI FARE SHOPPING

Clicca per Ingrandire Si è trattato di un esemplare probabilmente da guinnes dei primati, a giudicare dai commenti dei biologi dell’Ufficio Ambiente, il rospo che si aggirava indisturbato nelle centralissime vie adiacenti Piazza Mazzini, in piena area shopping. Il rospo comune della specie Bufo bufo, protetto dalla convenzione di Berna per la salvaguardia della fauna minore, è l'anfibio più grande d'Europa, e raggiunge addirittura i venti centimetri (zampe escluse). Prevalentemente notturno, frequenta normalmente ambienti asciutti ma tende a tornare sempre nella stessa pozza d'acqua per riprodursi, a volte percorrendo anche diversi chilometri.

Durante questi spostamenti molti individui riproduttori vengono uccisi dalle automobili. A causa di ciò, oltre che alla scomparsa dei siti riproduttivi, questo animale tende a scomparire dalle zone più antropizzate. Nonostante la relativa abbondanza, il rospo comune presenta quindi un elevato grado di minaccia ed è per questo che gli Ispettori Ambientali dell’Assessorato alle Politiche Ambientali, affidato ad Andrea Guido, non hanno esitato ad allertare gli operatori del Museo di Storia Naturale e Osservatorio Faunistico Provinciale di Calimera i quali hanno preso in consegna l’esemplare per rimetterlo in libertà in un ambiente più consono dopo aver prestato le eventuali cure necessarie.

“I rospi - ha commentato l’assessore - sono molto spesso associati nell'immaginario collettivo a sensazioni di ribrezzo, se non addirittura di pericolo per supposte proprietà velenose. Ciò porta frequentemente all'uccisione degli esemplari casualmente rinvenuti e alla non considerazione del ruolo ecologico di questa specie. In realtà il rospo comune svolge un ruolo fondamentale di predatore nei confronti di una grande quantità di invertebrati, spesso dannosi alle attività umane. Voglio esprimere quindi la mia soddisfazione per la repentinità e precisione con cui sono state condotte le operazioni dagli organi del mio Assessorato, in particolare dagli Ispettori Ambientali”.


 Ufficio Stampa Comune di Lecce

 

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