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01/01/2013

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ANNO NUOVO… GUARDIAMO AVANTI

Clicca per Ingrandire Vorrei che gli auguri di buon anno non fossero un rito privo di sostanza, una stretta di mano sterile e senza valore, un sorrisetto idiota e vuoto. Vorrei che gli auguri di quest’anno diventassero un impegno serio e concreto, collettivo e convinto di una comunità garganica che sceglie, finalmente, un percorso per raggiungere una meta.

Ho seguito, con soddisfazione e un pizzico di orgoglio, la conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio della Regione Puglia Onofrio Introna che, dati alla mano certificati dall’Istituto di Statistica, ha raccontato di una Puglia economica in crescita (+ 0,5% di Pil), un saldo positivo sulla disoccupazione, una riduzione dei costi della politica per circa 7 milioni di euro all’anno, una regione che ha completato un processo di autoriforma tra i più complessi e lo ha fatto “anticipando tutte le altre Regioni d’Italia e le indicazioni del Governo Monti per il contenimento dei costi della politica”. La regione che pesa meno sulle tasche dei cittadini, sobria e responsabile davanti ai problemi dei pugliesi.

Dentro questo percorso si sono inseriti un buon numero di Comuni del Salento, i quali possono vantare risultati tangibili e concreti agli occhi dei propri cittadini. Meno bene le cose in Capitanata, a partire dalla città capoluogo, Foggia, il cui sindaco è stato targato “il peggiore dell’anno”. Qualche sprazzo di luce in alcuni Comuni del sub Appennino ben amministrati. Scadenti, se non nulli, i segnali sul Gargano ad eccezione di Monte S. Angelo che può contare su un sindaco capace e lungimirante come Antonio Di Iaso e di un gruppo di amministratori e società civile di prim’ordine.

E il mio paese? Noi vichesi non siamo mai stati fortunati coi numeri, anzi, i numeri non sono proprio la nostra passione. Ci fermiamo alla chiacchiera e alla lettura dei manifesti listati a lutto, tutto il resto ci scivola addosso come l’olio sull’acqua. Tuttavia siamo vittime predestinate dell’espressione algebrica tanto da considerarla la rappresentazione sintetica del nostro vivere quotidiano. Il costo di questa espressione algebrica la paga l’intero paese con la vicenda Amicarelli dove i numeri si marcano a vicenda, e quando si deve cogliere il succo il risultato algebrico è sempre zero.

Nel porgere il benvenuto a Lino Patruno, autore del bel libro “Ricomincio da Sud”, davanti a un’affollata platea di studenti liceali, ho detto che il Gargano deve trovare un po’ di autostima, osare un po’ di più, riscoprire il gusto del rischio, fare squadra per raggiungere un obiettivo, condividere gioie e dolori, rompere il fatalismo e la rassegnazione. Invece, quello che assistiamo in questi giorni sono solo urla da cortile, “liti da comari” diceva Giovanni Spadolini. Un “Gargano paese” schiacciato fra tanti Marchesi del Grillo - “Mi dispiace, popolo, ma io so’ io e voi non siete un cazzo” - e don Abbondio - “Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare”.

Insomma, questo “Gargano paese” sceglie di non scegliere. Se il nuovo anno deve partire da qualche cosa allora ripartiamo dal nostro Gargano e dalle sue difficoltà nel cercare una via d’uscita. I tatticismi, il ‘menefrego’, io mi faccio i fatti miei, ci riporterebbero inevitabilmente alla somma algebrica zero.

Buon Anno dal vostro girovago.

Michele Angelicchio

 Redazione

 

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