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01/12/2012

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ALFREDO BORTOLUZZI ASTRATTISTA

Clicca per Ingrandire Sarà inaugurata venerdì 7 dicembre, alle 18, negli spazi espositivi della Fondazione Banca del Monte di Foggia (via Arpi 152), la mostra intitolata “Alfredo Bortoluzzi astrattista” curata da Gaetano Cristino e Guido Pensato. L´esposizione sarà aperta fino al 13 gennaio 2013 e sarà visitabile tutti i giorni, dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 20 (chiusa il 24, 25, 26 e 31 dicembre 2012 e l´1 e 6 gennaio 2013). Si tratta della quarta mostra tematica dedicata all´artista italo-tedesco che la Fondazione organizza con le opere su carta del “Fondo Alfredo Bortoluzzi”.

Attraverso un percorso di centotrenta opere, datate dal 1927 al 1995, la mostra esplora, dalla radice della sua formazione alla scuola di Kandinskij e Klee, e all´intero e ricco arco delle sue esperienze umane e artistiche, la dimensione astrattista di Alfredo Bortoluzzi, il suo lavoro di scandaglio, di decostruzione e ricostruzione degli oggetti-soggetti, mai considerati in opposizione, e la sua attenzione alla ‘risonanza interiore’ del segno e del colore.

Senza mai mettere da parte il riferimento alla Natura e al reale, Bortoluzzi ha infatti assorbito nella sua prassi artistica una visione non particolare-categoriale dell´arte, ma dialogante e sincretica in cui anche la dimensione astratta, nei suoi poli divergenti, lirico e geometrico, è stata esplorata (e coniugata) con convinta adesione e indubbia originalità. La mostra è accompagnata da un Quaderno (il n. 3), con prefazione del presidente della Fondazione Francesco Andretta, diviso come di consueto in due parti. La prima contiene testi che ricostruiscono la biografia dell´Artista attraverso saggi e testimonianze, la seconda è invece costituita dal catalogo della mostra.

Tra quelli che hanno voluto testimoniare in questa occasione la loro amicizia e frequentazione col Maestro, l´architetto Mario Botta (“Ricordo di Alfredo Bortoluzzi”) che volle conoscerlo perché “personificava un periodo eroico della cultura artistica” della sua formazione, Elio Aricò (“Ho conosciuto Alfredo Bortoluzzi”) che contribuì a selezionare e archiviare le opere su carta di Bortoluzzi (di Aricò è pubblicato anche l´archivio fotografico riguardante il Maestro), Lina Protano (“Bortoluzzi tra cupole bianche e onde di mare”) che con il marito Michele, politico lungimirante, fece in modo che il Gargano e la Capitanata scoprissero e apprezzassero il ‘tedesco-peschiciano’. Un saggio di Stefan Nienhaus, germanista al Dipartimento di Studi Umanistici dell´Università di Foggia, ricostruisce a sua volta ‘la formazione di Freddo’ prima del Bauhaus.


LA SCHEDA = Alfredo Bortoluzzi (Karlsruhe, 1905-Peschici, Foggia, 1995), pittore, ballerino e coreografo, nasce in Germania da genitori italiani. Frequenta dapprima l´Accademia di Karlsruhe e quindi, dal 1927 al 1930, il Bauhaus, a Dessau, dove ha come maestri Wassilii Kandinskij, Joseph Albers, Oskar Schlemmer e soprattutto Paul Klee, di cui diviene molto amico, che influenza particolarmente la sua concezione della pittura come ‘gioco con le cose ultime’. Tiene la sua prima mostra a Berlino il 1930. Nel 1933 partecipa alla Mostra degli artisti del Bauhaus a Dusseldorf, ma la collettiva viene vietata e sequestrata dai nazisti.

‘Esule a Parigi’, si dedica prevalentemente al balletto classico, occupandosi anche di coreografie e scenografie. Apprezzato per questa sua attività dapprima in Francia e nel dopoguerra anche nei maggiori teatri della Germania di Bonn, Bortoluzzi ritorna comunque alla pittura. E´ protagonista fra l´altro della rassegna “50 Jahre Bauhaus” itinerante per il mondo. Il 1946 espone a Heidelberg alla Mostra degli artisti proibiti dai nazisti (con Klee, Kandinskij e altri).

Il 1958, a seguito di un incidente, lascia la vita teatrale e, benché come pittore abbia già un mercato internazionale al più alto livello con la consacrazione dei maggiori critici europei, sceglie di vivere sulla Montagna del Sole, il Gargano, a Peschici, trovando nello scenario garganico non solo una fonte inesauribile di ispirazione ma soprattutto “un approdo determinante ai fini della elaborazione del suo linguaggio maturo” (Carlo Munari).


I Quaderni del “Fondo Alfredo Bortoluzzi”:
1. Personae: autoritratti ritratti maschere (2010)
2. Alfredo Bortoluzzi: i luoghi della vita e dell´arte (2011)
2a. Alfredo Bortoluzzi e il sacro. Disegni per la Via Crucis (2012)
3. Alfredo Bortoluzzi astrattista (2012).


 Ufficio Stampa

 

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