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23/11/2012

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IL VOLTO È UMANO MA LA FACCIA È DI JACK LO SQUARTATORE

Clicca per Ingrandire “Grido di dolore” del sindaco di Vieste contro la soppressione di un importante presidio sanitario.


“La sanità a servizio dei cittadini di Vieste sta per subire dalla Regione Puglia e dalla Asl Foggia-1 un colpo decisivo e devastante che la trascina a un passo dalla completa decapitazione. Non bastava la soppressione dell’Eliambulanza, i disservizi della medicina specialistica al Poliambulatorio, la endemica carenza di organici, mezzi, strutture e forniture in dotazione: alla carrellata di penitenze stile “Sodoma e Gomorra” inflitte alla nostra città da chi gestisce la sanità a Bari e Foggia sta per aggiungersi la cessazione - in dirittura di arrivo e deliberatamente procurata - dell’attività della Casa di Cura Daunia, nell’ambito del Polo Sanitario della Fondazione Turati di Vieste, con annesso rischio ormai alle porte di perdita del posto di lavoro a carico di ventitre dipendenti posti in mobilità.

“Il taglio operato senza discrimine di merito e di legge nella misura di quasi il 50 percento al tetto di spesa (già ridotto al lumicino) assicurato nell’ambito della convenzione con la Asl Fg-1 per trenta posti accreditati, poi ventisei nel 2013, e l’incidenza insostenibile di crediti per oltre 500mila euro che la Fondazione Turati vanta nei confronti dell’azienda sanitaria foggiana in endemica attesa di riscossione, suonano le campane a morto per il prosieguo dell’attività del presidio curativo viestano e per chi si cura e ci lavora dentro.

“Il tutto è frutto di una politica di disinteresse perpetrata dai citati responsabili ai danni dei nostri cittadini, per i quali la tutela del fondamentale diritto alla salute riconosciuto dall’art. 32 della Costituzione è un optional, da piegare a logiche di mera ragioneria contabile e in nome di una programmazione che consegna l’assistenza sanitaria in tutta la Puglia a uno sfascio totale e a un cumulo di macerie fumanti.

“«Vi garantirò una Sanità dal volto umano!» prometteva il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola in campagna elettorale e se ne sciacquava la bocca in ogni occasione. Si è visto! A Vieste la Sanità ha certamente assunto un volto umano ma è la faccia di ‘Jack lo Squartatore’, incaricato di portare a compimento una catena di delitti alla quale sta per aggiungersi ‘il delitto perfetto’ della Casa di Cura Daunia.

“Non c’è freno che tenga alla voglia di spogliare un ambito sanitario che è già spoglio, penalizzati come siamo dalla mancanza di un ospedale nelle immediate vicinanze della nostra città e da distanze insostenibili da altri centri di cura. In più si mette a repentaglio il destino occupazionale di ventire lavoratori con relative famiglie che va ad accrescere un malcontento sociale già esposto ai rigori di una crisi economica senza precedenti. Non c’è freno che tenga nel trascurare la valenza dell’apporto assicurato, pur fra mille difficoltà in tutti questi anni, dalla Casa di Cura Daunia, che ha sottratto famiglie e malati dalla scure di disagi e costose trasferte.

“Incuranti di ogni sollecitazione, e nonostante si sia notiziata e prospettata tempestivamente la situazione cui si sarebbe andati incontro con l’abbattimento del tetto di spesa assicurato dalla Asl Foggia-1 alla Casa di Cura Daunia, il dado sembra essere tratto. Ci appelliamo al senso di responsabilità di chi è chiamato a gestire la sanità pugliese e comprensoriale o quel che resta, affinché con uno slancio dell’ultima ora si scongiuri il paventato ‘delitto perfetto’, non senza sottolineare che appoggeremo ogni utile iniziativa e-o mobilitazione atta a sensibilizzare e risolvere positivamente la delicata vicenda.

“Al riguardo abbiamo già richiesto, previo anche l’interessamento del Prefetto di Foggia, un incontro di massima urgenza con l’assessore regionale alle Politiche della Salute Ettore Attolini. Attendiamo…”

Ersilia Nobile

 Segreteria sindaco

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 25/11/2012 -- 10:51:23 -- vincenzo

Attendiamo anche noi, che stiamo lontano da Vieste. Ma non "fiduciosi", bensì solo pieni di speranza che si capiscano le condizioni nelle quali sono stati calati i cittadini (quelli che hanno pochi soldi e che pagano puntualmente le tasse; gli altri, non hanno bisogno della Sanità nazionale pubblica) che, a causa delle ristrettezze imposte, si vedono privati del riconoscimento dell'art 32 della Costituzione.

 
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