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12/11/2012

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“CHIEDO SCUSA”
Clicca per Ingrandire Lettera aperta alla cittadinanza del sindaco di Vico del Gargano, Pierino Amicarelli (foto del titolo; ndr), sullo stallo in cui si trova la situazione amministrativa del paese.


“Cari concittadini, non posso che esordire chiedendo scusa a tutti Voi per lo stallo in cui si trova la situazione amministrativa del paese. Una situazione dannosa e insostenibile che Vico non merita. In una situazione generalizzata di crisi e difficoltà, con l’economia duramente provata dalla mancanza di lavoro, con i consumi fermi per mancanza di denaro, con la continua emorragia di posti di lavoro, Vico in maniera forte mi ha onorato di guidarla in questo momento difficile. In maniera forte ho percepito la Vostra fiducia. Allo stesso modo sento forte il peso della responsabilità di dare risposte alle reali esigenze della gente. In questo contesto qualunque ragione possa aver causato questo immobilismo è assolutamente irrilevante e deve essere messa in secondo piano.

In questo momento sento l’esigenza di provare ancora una volta a rivolgere a tutti un accorato appello affinché si superi ogni frizione, ogni personalismo, ogni ragione, fosse anche la più valida e condivisibile, e si lavori in maniera convinta per il superamento delle emergenze in cui il paese si trova. Il mio non vuole essere solo un appello alla politica, ma è un appello alla gente, agli uomini e donne di buona volontà, ai ragazzi, ai partiti, a tutto il Consiglio Comunale, alle associazioni, al mondo della scuola e a quello del lavoro, agli imprenditori, ai commercianti, agli artigiani, a tutti coloro che come me sentono viva la possibilità di farcela.
Vico ha bisogno che si superino inutili personalismi e che tutti insieme si converga su obiettivi comuni.


PER CAPIRE = I primi problemi all'interno del gruppo di maggioranza, che fa capo alla lista civica “Vico c'è”, cominciano a emergere in ottobre quando il paese viene sommerso da voci e dicerie. Il sindaco Amicarelli sceglie un comizio pubblicosi in Piazza San Domenico per fare il quadro della situazione. Illustra quanto ha trovato insediandosi a Palazzo, poi passa a quanto fatto nei primi cinque mesi di mandato, infine racconta delle fibrillazioni in maggioranza. Qualche giorno dopo compare un comunicato, concordato e sottoscritto dai consiglieri Apruzzese, Lanzetta e Sciscio, col quale si chiariscono i motivi del malcontento all'interno della maggioranza.

In sintesi: “raddrizzare il comportamento di qualcuno dei consiglieri che ha operato e opera in maniera autonoma, senza il rispetto di quello “spirito di gruppo” che il sindaco durante la campagna elettorale ha più volte indicato quale elemento portante e proponendo come soluzione l’azzeramento della giunta e delle deleghe assegnate, e la formazione di una nuova giunta con redistribuzione degli incarichi, evitando che ai due consiglieri già presenti nella precedente Amministrazione fossero date le stesse deleghe assegnate dal sindaco uscente per i cinque anni precedenti a evitare una sorta di continuità tanto criticata nei comizi pre-elettorali”.

A seguito di ciò Lanzetta e Sciscio rimettono le loro deleghe nelle mani di Amicarelli - negando la presenza di “beghe e faide familiari” - e Apruzzese, presidente del Consiglio comunale, dodici ore dopo si dissocia dal comunicato precedentemente sottoscritto. Si giunge così al Consiglio comunale del 30 ottobre che vede i consiglieri Lanzetta e Sciscio uscire dalla maggioranza. Apruzzese, dal canto suo, presenta il giorno dopo una nota sottoscritta e protocollata con cui dichiara di non riconoscersi più nella maggioranza consiliare e di voler far parte del gruppo indipendente.

 Fuoriporta + Redazione
 

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