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11/11/2012

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FRIGORIFERI, TV E LAVATRICI: OCCHIO A COME LI... SMALTITE

Clicca per Ingrandire Strade, campagne, parchi continuano a essere troppo spesso discariche a cielo aperto nel nostro Paese. Vi si può trovare di tutto, dai ‘normali’ rifiuti urbani a quelli più pericolosi: gomme, amianto, residui dell’edilizia, plastiche di ogni tipo e vecchi elettrodomestici abbandonati. Fra questi ultimi la fanno da padrone televisori a tubo catodico, frigoriferi e lavatrici. La diffusione del fenomeno dell’abbandono di tali rifiuti fa sì che non tutti sono consapevoli di essere passibili di sanzioni penali - fino a quelle più dure come il carcere - nei casi in cui venga accertata l’abitualità di tali condotte.

Solo nei casi meno gravi, in particolare quelli dell’abbandono non controllato, può scattare la pena pecuniaria sostitutiva che resta comunque di notevole entità. Ma più una zona è a rischio ambientale, come ad esempio la Campania, più sono da considerarsi gravi i comportamenti di tale tipo con conseguenze ovviamente più pesanti per i trasgressori. Così la terza sezione penale della Cassazione con sentenza 41161/12, pubblicata in data 9 novembre.

“Nel caso in questione - rileva Giovanni D’Agata, fondatore dello ‘Sportello dei Diritti’ - la Suprema Corte ha confermato la condanna a carico dell’imputato che tuttavia ha evitato la fattispecie più grave di trasporto di rifiuti pericolosi poiché non è stato dimostrato che costui sia un professionista degli smaltimenti illeciti. In conseguenza di tanto, la sostituzione della pena detentiva con quella pecuniaria comporta una multa di oltre 3mila euro”.

Al contrario è suscettibile di sanzione penale per l’abbandono alla rinfusa di una serie di apparecchi provenienti soprattutto dalla cosiddetta “filiera del grigio”: carcasse di frigoriferi e lavatrici, sportelli di congelatori, fili elettrici e chi più ne ha più ne metta, che l’allegato D alla parte quarta del D.lgs 152/06 qualifica come rifiuti speciali e pericolosi.


 Redazione

 

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