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23/10/2012

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PROPOSTA PER UN MUSEO ARCHEOLOGICO

Clicca per Ingrandire I recenti lavori di scavo e sistemazione della necropoli paleocristiana di Calenella-Monte Pucci hanno portato finora alla luce una quantità notevole di scheletri (foto del titolo; ndr), reperti, arredi funerari, vasellame, gioielli che raccontano di un importante insediamento in uno dei posti più adatti e ameni alla vita, alla pastorizia, alla agricoltura. Questi lavori stanno già suscitando un forte interesse viste le centinaia di contatti ricevuti sulla pagina fb di chi scrive e le continue telefonate da parte di studiosi, università, cittadini, scolaresche, semplici visitatori e turisti di varia provenienza.

Tutto questo potenziale, insieme al fascino del Gargano, è uno dei più efficaci canali di promozione del territorio e del paese. Ora va tutto preparato, organizzato, custodito, mostrato nelle forme e nei modi decorosi. Il primo passo, il più importante, è trovare un contenitore adatto, prestigioso, di forte richiamo, facile identificazione e facile accesso. Vico del Gargano non deve cercare a lungo, questo contenitore esiste ed è pronto: il Palazzo della Bella (foto 1 sotto), proprietà pubblica, con finalità pubblica. Opportunamente manutenzionato, senza costosi lavori di adattamento, esercita un forte richiamo su tutti, come il grande evento sul ventennale della morte di Andrea Pazienza ha dimostrato (foto 2).

Il Palazzo, di proprietà della soppressa Comunità Montana, aspetta solo di passare al patrimonio del Comune di Vico del Gargano. Il secondo passo che dev’essere affrontato, con competenza e autorevolezza, è la ricerca e raccolta di tutti i reperti provenienti dai siti vichesi sparsi nei vari musei, enti, private collezioni d’Italia, a partire dai reperti del nostro concittadino maestro Del Viscio finiti nel museo di Taranto, quelli di don Cleto Corrain finiti a Padova e quelli rinvenuti nel corso degli anni d’oro dall’attività del Gruppo Archeologico “Silvio Ferri”. L’insieme di queste uniche e rare testimonianze sono un bene prezioso di cui il nostro paese può e deve orgogliosamente mostrare al mondo.

Michele Angelicchio

 Redazione

 

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