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20/10/2012

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REGIONE: “CAPITANA CORAGGIOSA”

Clicca per Ingrandire L'assessore regionale al Welfare e al Lavoro, Elena Gentile (foto 1 sotto; ndr), all'indomani della decisione della Giunta di sforare il Patto di Stabilità della Regione commenta: “Una scelta ponderata e ragionata che ci consentirà la sostenibilità dei servizi essenziali, sociali e sociosanitari, in favore dei cittadini e delle cittadine pugliesi. Insomma una scelta necessaria”. E aggiunge: “Una scelta consapevole che nulla ha a che fare con l'irresponsabilità politica di chi vuole abbandonare la nave, anzi è la scelta dei Capitani Coraggiosi che, tenendo ben saldo il timone della barca, sanno orientarla verso un orizzonte di futuro e nuove opportunità.

“E già - prosegue, - perché senza questa coraggiosa operazione, potremmo dire addio ai servizi essenziali in Puglia, mettendo in ginocchio tutto il sistema di protezione delle fragilità che con merito abbiamo costruito in questi anni e che, non dimentichiamolo mai, oggi significa anche in Puglia nuova occupazione per tante professionalità competenti fino a ieri tagliate fuori dal mercato del lavoro, e tante nuove imprese sociali”.

Per non lasciare alle parole il senso del peso politico di questa scelta, l'assessore passa a elencare, dati alla mano, tutto quello che andrebbe in fumo nella nostra Regione se la scelta si fosse orientata diversamente. “Solo di fondi ordinari, le principali esigenze di cassa da onorare entro fine anno ammontano a circa 41 milioni e mezzo di euro, a cui vanno ad aggiungersi altri 35 milioni di esigenze di cassa per assicurare la puntualità dei pagamenti a Comuni, Asl e soggetti del privato sociale che stanno realizzando infrastrutture sanitarie e sociali coi finanziamenti regionali del PO FESR 2007-2013 e per tutte le esigenze relative alle ditte che stanno lavorando nei cantieri.

Fra i capitoli più importanti della spesa ordinaria vi sono:
- 30 milioni almeno per assicurare ai Comuni la liquidità necessaria al mantenimento dei servizi Adi (assistenza domiciliare integrata) e rette per l'inserimento di persone anziane e disabili in servizi residenziali e semi residenziali, già attivi sui territori, che rischiano l’interruzione al 31 dicembre prossimo in molti Ambiti territoriali;
- 4,5 milioni per sostenere i Comuni nel pagamento delle rette per i minori stranieri e fuori famiglia accolti nelle comunità educative;
- 3 milioni per consentire l’avanzamento dei progetti delle associazioni di volontariato e di promozione sociale impegnati nei progetti di associazionismo familiare.

E ancora:
- 1,9 milioni di trasferimenti alle Province per l’integrazione scolastica degli alunni disabili;
- 1 milione per i contributi alle famiglie di pazienti psichiatrici in trattamento terapeutico-riabilitativo;
- 250mila euro di trasferimenti per le attività di integrazione scolastica per gli alunni ciechi;
- 650mila per i contributi Assegni di Cura per i pazienti affetti da SLA per il secondo semestre 2012;
- 150mila per i contributi sociali alle famiglie di pazienti trapiantati.

“Abbiamo costruito in questi anni - conclude - un sistema complesso di risposta ai bisogni di cittadini e cittadine pugliesi. Essere decisori politici responsabili, seri, significa assumersi la responsabilità politica di scelte scomode per sostenere l'unico vantaggio cui un politico deve essere chiamato: il Bene della Comunità! Lasciamo ad altri la cattura delle prime pagine dei giornali con frasi a effetto che nulla hanno a che fare con la politica vera, quella che da risposte vere alla gente”.



 Ufficio Stampa

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 22/10/2012 -- 09:49:20 -- vincenzo

Atto coraggioso! Condivido questa linea, perché rappresenta anche uno dei motori, se non di crescita, almeno di stabilità. Gli eccessivi tagli - lo dico a voce alta, nonostante la mia ignoranza politico-finanziaria - rappresentano la morte dei giri vitali dell'economia, il famoso cane (od il serpente - secondo altri) che si morde la coda. Di meno danaro dispongo, meno spendo, meno si vende, meno si fabbrica/produce, più si licenzia, in un vortice che va sempre più giù, nel senso dell'Inferno dantesco! Pare che questi dati elementari non facciano parte dell'intelligenza di chi governa.

 
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