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04/10/2012

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Clicca per Ingrandire Riportiamo il testo integrale della dichiarazione dell’arcivescovo mons. Michele Castoro (foto 1 sotto), guida della diocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, rilasciata al responsabile del Movimento, Raffaele Vigilante, circa le annunciate prospezioni e-o trivellazioni alle Tremiti

«La diocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, il cui territorio comprende le Isole Tremiti, esprime la sua ampia solidarietà alle popolazioni di Puglia e Molise preoccupate dai recenti provvedimenti che autorizzerebbero a svolgere ricerche petrolifere nel mare antistante le nostre coste. I cattolici del Gargano condividono le preoccupazioni già espresse dai Vescovi di Abruzzo e Molise e sostengono anche con la preghiera l’impegno per la salvaguardia di questa parte della Puglia e del suo bel mare.

«Anche nella attuale situazione di crisi, lo sviluppo economico non può giustificare scelte non rispettose dell'ambiente e della volontà delle popolazioni locali. Occorre uno sforzo comune per cercare modelli alternativi di sviluppo senza cadere nel laccio di decisioni facili, le cui conseguenze dannose, a causa della possibile contaminazione del mare e della compromissione degli equilibri ambientali, ricadrebbero sulle generazioni future.

«Nella nota pastorale "Cristiani nel mondo, testimoni di speranza" (8 aprile 2012), i Vescovi di Puglia hanno affermato che “il problema dello sviluppo del Mezzogiorno non ha solo un carattere economico, ma rimanda inevitabilmente a una dimensione più profonda, che è di carattere etico, culturale e antropologico: ogni riduzione economicistica… si è rivelata e si rivelerà sbagliata e perdente, se non perfino dannosa”.

«Le Isole Tremiti sono la perla del nostro Mare Adriatico; la loro storia, l'arte e le bellezze naturali chiedono attività economiche coerenti e compatibili con la loro identità. Per questo le Isole furono costituite da amministratori accorti e lungimiranti come Area Marina Protetta, col divieto di attività incompatibili con la vocazione naturale del territorio. “I beni della terra sono dati dal Creatore a tutti gli uomini: sulla base di tale principio si fonda la tessitura di un legame profondo tra economia ed etica”. Rifiutare le scelte facili anche in questo campo costituisce una risposta forte alle esigenze educative che oggi interpellano la nostra società.

«Questa l'esortazione finale dei Vescovi pugliesi nel citato documento: “Amate la nostra terra! Amatela con tutta la forza della ragione e tutta la passione della nostra fede in Cristo morto e risorto. Amate il luogo dove viviamo e lavoriamo, così come esso è, con la sua storia e la pluriforme tradizione culturale e religiosa, con l’identità culturale che ci ritroviamo, con le risorse che possediamo, con le problematiche umane e sociali che siamo chiamati ad affrontare. Amate la nostra terra soprattutto in questo momento di crisi economica e sociale, che ci provoca a ricercare nuovi stili di vita e nuovi modelli di sviluppo per il nostro futuro. Dal Gargano a Santa Maria di Leuca, la nostra è una terra bellissima, ‘santuario’ della luce e del silenzio”.

«Facciamo in modo che continui a esserlo.»

Mons. Michele Castoro



 Redazione (foto Ciuffreda)

 

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