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29/09/2012

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ECO DEL MARE

Clicca per Ingrandire Adesso che le nostre strade continuano il loro percorso verso una meta non definita, questa notte che mi trovo a mettere per iscritto i miei pensieri, t’immagino accanto alla finestra assorta nella lettura di un buon libro. Mi chiedo cosa tu stia immaginando… se la brezza in questo momento attraversi la tua folta chioma… quale ricordo ti sia più vicino... In ogni modo mi pare inutile, perché è come se tu mi sia accanto.

Da quando son partito non faccio altro che pensarti e ricordare minuziosamente ogni attimo passato insieme, i nostri passi nella strada governata dalla folla e nelle piccole vie, dimore di amanti clandestini… proprio come me e te, amanti della vita. Non smetterò di sognare quei tramonti che solo settembre malinconico ci mostrava, predicendo lunghi addii. Al calar del sole era solito trovare una famiglia di gabbiani sul vecchio campanile, in attesa di gioire di tanta meraviglia, proprio come noi. Ricordo le misteriose decorazioni sulle porte del borgo antico, che tanto ti piaceva interpretare, gli scalini narranti epoche passate e i panni stesi sulle nostre teste che rendevano le serate ancora più piacevoli.

La senti questa musica all’italiana del piano bar? È tutta per noi, mia cara amica. E la senti la campana suonare? Saranno appena le undici di sera e sicuramente lì fuori ci sarà solo qualche anima a passeggiare senza di noi. Non so tu, ma io percepisco persino i vocii allegri laddove adesso vorresti sorseggiare un bel bicchiere rosso. Ora affacciati alla finestra, libera i tuoi sensi. Odi anche tu questa dolce melodia? È l’eco del mare, qualcosa d’indescrivibile, amica mia. Lo scrosciare delle onde che timidamente svelano gli antichi segreti di un popolo che vive d’acqua e sale, cenere e amore.

Pare essere nata dalla schiuma del mare l’alta roccia che regge l’enorme peso dell’antichità, e bianche come la schiuma vi sporgono le case. A me sembra la sposa del Sole, un orizzonte non troppo lontano, l’Itaca da portare sempre nel cuore, che tu mi hai dato modo di scoprire. Mi chiedo se tale magia sia propria del luogo o sia semplicemente tu stessa. Un giorno ritornerò e ti prometto che se tutto ciò quel giorno sarà cambiato, se tu sarai diversa, scaverò fino in fondo per ritrovare quello che ho lasciato e ti guarderò con gli stessi occhi di una volta.

Buonanotte, cara Peschiciana.

Erika De Noia

 Redazione (foto Elios)

 

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