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17/09/2012

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FERMENTI SALENTINI

Clicca per Ingrandire CENTRI CONFINANTI = Il nord Salento è un unicum territoriale, culturale, sociale ed economico e non può guardare alle sfide del futuro in maniera divisa e soprattutto disorganica. Proprio per questo, le richieste di alcuni Comuni della provincia di Brindisi, che confinano col territorio della provincia di Lecce (foto del titolo; ndr), di entrare a farvi parte anche amministrativamente, non solo non sono da sottovalutare, ma devono intendersi, da un lato, come il completamento di una storia civica, dall’altro come un’opportunità economica e sociale da non lasciarsi sfuggire visto che la possibilità di entrare a far parte dello stesso ente di coordinamento di riferimento garantirebbe una migliore e più omogenea erogazione di servizi basilari che aumenterebbero la cifra del benessere collettivo.

Le forti tradizioni agricole, culturali, storiche dell’intero nord Salento, si pensi alle bellissime campagne, alle distese di ulivi, alle masserie fortificate, agli antichi frantoi ipogei fanno di questo lembo di territorio una risorsa che non può essere trascurata, ma valorizzata in tutte le sue peculiarità. La forte attrattività naturalistica può diventare, se ben coordinata e organizzata, un’autentica leva di sviluppo turistico ed economico: non vi è ombra di dubbio che, se voluta dai cittadini, la comune appartenenza a un unico ente territoriale, nella fattispecie la Provincia di Lecce, consentirebbe più adeguate attività di marketing territoriale e promozione per il benessere socio economico del nostro territorio.

Comuni che confinano, ma appartengono a diverse province, soffrono la situazione di confinanza in maniera palese, poiché per l’erogazione di determinati servizi rischia di sfuggire il criterio di responsabilità che individua a quale Ente siano in capo determinate attività. L’importante fase di riorganizzazione degli Enti periferici dello Stato può essere vissuta a tutti gli effetti come una opportunità e sarebbe sbagliato non ascoltare la voce che giunge dalle comunità (Filomena D'Antini Solero)


GIOCO D’AZZARDO = Soddisfazione dell’assessore Filomena D’Antini Solero per il decreto recentemente approvato in Consiglio dei Ministri sul gioco d’azzardo, riconosciuto oggi come malattia. E’ stato infatti aggiornato l’elenco dei livelli essenziali di assistenza erogata dal Servizio Sanitario Nazionale (i LEA), includendovi la ludopatia, cioè la dipendenza dal gioco d’azzardo. “Il Decreto Balduzzi - afferma l’assessore provinciale alle Politiche sociali - rappresenta un grande passo in avanti verso una tutela più completa dei cittadini, degli uomini e delle donne, delle famiglie. Sì, perché la dipendenza dal gioco d’azzardo annienta non soltanto chi gioca e spende in modo scriteriato e sproporzionato i suoi risparmi, ma anche le loro famiglie che, a oggi, si sentivano sole nell’affrontare una problematica tanto complessa quanto devastante, in termini non solo economici, ma anche psicofisici”.

“Per questi motivi - insiste - la Provincia di Lecce già da tempo, ancora prima di tale importante intervento normativo, ha sottoscritto un protocollo con l’Asl Lecce finalizzato a prevenzione e recupero del fenomeno. E’ di fatto in corso la ricerca sociale sul gioco d’azzardo, attivata dalla Provincia di Lecce, relativa ai dati sociali e territoriali in base ai quali sarà costituita una banca dati dei servizi pubblici e privati, che si occupano di gioco d’azzardo patologico, a disposizione delle famiglie e di tutti i soggetti interessati”.

Si procederà alla realizzazione della mappatura dell’offerta di gioco d’azzardo legale nel territorio della provincia di Lecce, in particolare dei punti Sisal, Lottomatica e Snai, analizzando nel contempo i servizi pubblici e privati che si occupano di gioco d’azzardo patologico sul territorio. Obiettivi principali:
- mettere a disposizione delle famiglie e di tutti i soggetti coinvolti una banca dati utile
- individuare i servizi pubblici, privati o del privato sociale che possano prendere in carico soggetti affetti da dipendenza patologica da gioco d’azzardo
- rilevare la percezione del fenomeno da parte dei servizi competenti, dei servizi sociali dei Comuni e dei consultori familiari
- rilevare eventuali fabbisogni formativi degli operatori preposti alla loro presa in carico.

“L’Assessorato alle Politiche sociali - sostiene Filomena D’Antini Solero - intende, in un momento in cui il disagio sociale è in aumento, manifestare vicinanza ai cittadini e alle famiglie per offrire supporto al fine di uscire dal tunnel, in raccordo con i Sert (foto 1 sotto) e le Asl, evitando in tal modo drammi sociali ancora più gravi connessi in alcuni casi anche al fenomeno del racket e dell’usura. Nei prossimi giorni - conclude - verrà attivato un tavolo interistituzionale finalizzato alla individuazione, sulla base dei risultati emersi, delle possibili ipotesi di intervento in materia di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico sul territorio provinciale, coinvolgendo anche le associazioni antiusura che hanno aperto sportelli sul territorio. Il tutto per far sì che le famiglie e le persone entrate in patologia non si sentano abbandonate e abbiano strutture legali e istituzionali di riferimento”.

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