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15/09/2012

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“CLINI… MA CHE CI SEI ANDATO A FARE A BARI?”

Clicca per Ingrandire Dal sito di Maria Rita D’Orsogna (docente italo-americana alla California University) riprendiamo le sue riflessioni sull’incontro ‘No Triv’ tenuto a Bari il 14 settembre cui ha partecipato - invitato dalla Regione Puglia - il ministro dell’Ambiente.

«Il ministro dell’Ambiente Corrado Clini (foto del titolo, secondo da dx, e 1 sotto; ndr) a Bari il 14 Settembre 2012: “Ho semplicemente applicato la legge. Non posso tornare indietro, piuttosto doveva essere il Parlamento a bocciarla. Purtroppo i parlamentari di tutti gli schieramenti non lo hanno fatto. Tuttavia sono disponibile a incontrare le varie istituzioni del territorio e avviare un confronto”.

«Ponzio Pilato era più coraggioso. Ecco, questo è il nostro burocrate (…) che dalla sua scrivania di Roma “approva” - dando la colpa a tutti gli altri. La domanda è - seppure questo suo pensiero malato fosse accettabile: - “Cosa ha fatto lei, Corrado Clini ministro dell'Ambiente per spiegare e sensibilizzare i parlamentari italiani prima di questo voto? Perché non ci ha resi parte del processo decisionale prima di firmare, approvare, applicare? Cosa è venuto a fare a Bari? A dire che qui comanda lei?”

«Caro Clini, come ricordava l'avvocato Rebecchi: fra i principi fondamentali (artt. 1-12) della nostra Costituzione (principi cioè che dovrebbero ‘venir prima’ di ogni altro diritto individuale o di iniziativa economica) vi è l'art. 9 che impone la ‘tutela del paesaggio’ oltre che del patrimonio storico e artistico della Nazione.

«Se per altri articoli (primo fra tutti l'art. 3) l'incostituzionalità di moltissime leggi e provvedimenti è stata spesso invocata e anche accertata, sarebbe interessante sapere quante volte è stato invocato l'art. 9 per sollevare analoghi rilievi a fronte di norme di legge e provvedimenti che qui in Italia hanno consentito di fare di tutto e di più, svuotando di ogni effettivo contenuto pratico un ‘principio fondamentale’ di pari rango di quello contenuto nell'art. 3.

«Cosa… queste leggi qui non le vuole ‘applicare’? Oppure si sceglie quello che è più facile ‘applicare’? Ma che c’è andato a fare a Bari? Non ha ascoltato nessuno, è andato lì solo con prepotenza e non per dialogare. Un ministro dell'Ambiente cui non importa niente dell'ambiente e tantomeno di chi in quell'ambiente ci vive, ma solo delle trivelle!

«Ministro Clini, nella vita ci vuole il testosterone. Lei si è preso l'impegno di difendere l'ambiente italiano, nessuno glielo ha ordinato. E quando lei si è preso questo impegno, ha implicitamente deciso che quel ruolo era più importante di qualsiasi altra pressione, speculazione, miraggio economico o diktat dall'alto. Lei deve avere il coraggio di fare le cose giuste, nonostante i deliri di Passera, le balle di Assomineraria e della Federpetroli perché lei è il ministro dell'Ambiente e non del Petrolio. Capisce?

«E' questo per cui i cittadini la pagano. Ma poi alla fine, ciascuno ha quel che merita. A suo tempo nessuno si prese la briga di leggersi le carte, di presentare osservazioni, di lavorare per tempo. E adesso ce ne sono altre di concessioni di cui ugualmente nessuno sa, nessuno si preoccupa, finché un giorno tutto scoppierà.

«Ci vuole, come sempre, l'organizzazione, l'intelligenza e la tenacia degli adulti, per tempo e non la stizza dell'ultimo minuto dei bambini quando non c'è più niente da fare.»

Maria Rita D’Orsogna



 http://dorsogna.blogspot.it (foto Silvia Russo e Luana Salvatore)

 

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