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10/09/2012

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GLI EBREI DI SIPONTO

Clicca per Ingrandire La giornata manfredoniana della Settimana di arte, cultura e letteratura ebraica ha acceso un riflettore su alcune pagine della secolare storia, sviluppatasi a cavallo tra Siponto e Manfredonia, delle quali si era persa la memoria riguardanti per l’appunto la presenza ebraica sulle rive del golfo. L’ultimo riferimento, che ha posto il suggello a eventi che pure hanno concorso allo sviluppo delle due città, risale infatti al 1500 allorquando iniziò quella che fu una vera cacciata organizzata della colonia ebraica residente a Siponto. Ultimo atto di una convivenza problematica in una comunità profondamente cristiana. Per tanti versi una situazione assai simile alle tante che purtroppo tingono di sangue vari luoghi del mondo e che il trascorrere dei secoli non ha minimamente risolto.

A quel tempo, alla metà del millennio scorso, ripresero più decise le rivolte antiebraiche. Come ha ricordato Paolo Cascavilla riprendendo un capitolo del suo volume “Siponto Manfredonia - Storia di una città del sud”, all’accusa di fondo di usura se ne aggiunsero altre culminate nel 1534 in una dettagliata denuncia pubblica dei comportamenti tenuti dai “novelli cristiani”, ovvero ebrei convertiti al cristianesimo spontaneamente o per forza. Accuse di ogni genere: dalla circoncisione dei figli all’adorazione del sole al levar del mattino, all’avere parenti in Grecia, e così via, fino alle donne che dileggiavano una immagine sacra in chiesa. Gli ebrei di Siponto, come di altre località pugliesi, ripararono a Salonicco.

La colonia ebraica di Siponto si era formata fin dai primi secoli dell’era cristiana. Le testimonianze su questa presenza alquanto fiorente sono diverse anche se spesso indirette. Nel Medioevo, Siponto era uno dei centri più accreditati del sapere ebraico e faceva parte di quel lotto di città pugliesi ritenuto la culla dell’ebraismo in Europa. Alla fine del 10° secolo un gruppo di giovani sipontini frequentò l’accademia talmudica di Hai Gaon sul fiume Tigri, per poi diffondere il diritto talmudico babilonese. Sipontino era Isaq Ben Melchisedeq (1090-1170), grande maestro della città di Siponto, uno dei maggiori e autorevoli commentatori della Mishanah, il compendio della sapienza rabbinica e della tradizione ebraica.

Molto attive sono sempre state le “campagne” di conversione al cristianesimo incentivate da papi e regnanti. Documenti del 1294 dicono di 150 convertiti in Capitanata dei quali la metà a Manfredonia, per questo esentati dal pagamento delle tasse. Tempo, lotte e sacco dei Turchi del 1620 hanno cancellato riferimenti, cartacei e architettonici, che potevano in qualche modo richiamare la cultura ebraica. Di quella stagione alquanto movimentata rimane qualche nome ancora in uso come Mosè, Zaccaria, Davide, Giosafatte, Gaspare, Beniamino, Baldassarre.


 Ufficio Stampa e Comunicazione - Comune di Manfredonia

 

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