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01/09/2012

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CRISTANZIANO SERRICCHIO CI HA LASCIATO UNA “GROSSA” EREDITÀ

Clicca per Ingrandire Stamane Cristanziano Serricchio - poeta, scrittore e saggista - si è spento nella sua abitazione di Manfredonia. Grave lutto nel mondo letterario (e non solo). Novantenne (poco tempo fa il suo genetliaco), era nato a Monte Sant’Angelo. Laureato in Lettere all’Università di Roma, ha insegnato ed è stato preside nei Licei. Da decenni protagonista, sotto varie vesti, della storia garganica, ha svolo la sua attività di docente e dirigente scolastico nella Città del Golfo dove aveva scelto di vivere. Prima come insegnante alle Elementari, poi negli istituti superiori, infine in qualità di preside dell’Istituto Magistrale “Roncalli”. Impegnato anche politicamente, ha ricoperto il ruolo di assessore alla Pubblica Istruzione (contribuendo alla creazione del Museo Archeologico Nazionale e alla sistemazione della Biblioteca Comunale).

Ma il suo impegno era a 360 gradi. Appassionato archeologo di cose sipontine, ha svariato dalla poesia al romazo al saggio con spiccata sensibilità. Queste sue peculiarità hanno sollecitato e convinto un manipolo di concittadini a costituire il “Comitato per l'assegnazione del Premio Nobel 2013 a Cristanziano Serricchio”. Innumerevoli le ragioni per cui si è pensato a tale candidatura per il conseguimento di una onorificenza che rappresenterebbe la sublimazione legittima di quanto è stato capace di realizzare, al punto che anche il Consiglio regionale della Puglia, considerando “l'alto contributo offerto alla cultura pugliese e meridionale in una vita dedicata alle lettere ed alla poesia”, si era impegnato “a sostenere in ogni sede e ogni occasione la proposta di designazione ufficiale presso l'Accademia di Svezia”.

I promotori dell’iniziativa, in data maggio 2012, avevano affermato che “in un mondo in cui si dice che non esistono più modelli da imitare perché tutti i modelli hanno lo stesso valore, noi, al contrario, diciamo che l'uomo occidentale ha un forte bisogno di modelli a cui ispirarsi per ricostruire la propria identità, a cominciare dal recupero delle idee che costituiscono le proprie radici. A questo scopo riteniamo che l'arte e la letteratura possano essere di importanza fondamentale. In particolare salutiamo con entusiasmo l'opera letteraria di Cristanziano Serricchio che si differenzia da tutte le altre del Novecento, sia nel panorama italiano, sia in quello internazionale, per la dimensione universale in cui si situa la sua riflessione sull'uomo”.

“L'opera di Cristanziano Serricchio - sottolineavano - è in grado di dare all'uomo di oggi gli strumenti critici per chiarire quali sono i valori che hanno permesso alla civiltà occidentale di diventare il faro delle nazioni, quali sono i motivi che invece hanno portato alla crisi odierna e quali sono le idee che possono fornire una possibile soluzione al problema”. E il sindaco Angelo Riccardi rimarcava: “Non si può prescindere dal ruolo fondamentale e insurrogabile della cultura. Non esistono strumenti più efficaci e duraturi per concorrere, in maniera incisiva, alla formazione della coscienza dei nuovi cittadini. La demonizzazione della cultura ha contribuito a un autentico appiattimento verso il basso dove l'unico spazio che resta è quello dell’omologazione.

“La cultura - proseguiva - è spesso sinonimo di apertura mentale e non è un mondo migliore quello che vi rinuncia così a cuor leggero. Esiste una diretta correlazione fra cultura e sviluppo. Soltanto investendo nella conoscenza si può pensare di aumentare il progresso e, di conseguenza, la produttività del Paese. Il professor Serricchio è un fulgido emblema della nostra cultura e nei suoi scritti splende il cuore delle nostre genti, le radici e le speranze di un pronto riscatto. Non si è mai tirato indietro - concludeva - dinanzi alle imprese che è riuscito a compiere ed è nostro dovere morale fare altrettanto e non sottrarci nell'accompagnarlo verso questo nuovo traguardo: la candidatura al Premio Nobel per la Letteratura”.

Autore di saggi storici, archeologici e letterari, articoli e recensioni su varie riviste e giornali, ha pubblicato:
POESIA: “Nubilo et sereno” (1950), “L’ora del tempo” (1956), “L’occhio di Noè” (1961), “L’estate degli ulivi” (1973), “Stele daunie e altre poesie” (1978), “Arco Boccolicchio” (1982), “Topografia dei giorni” (1988), “Questi ragazzi” (1991), “Poesie” (1992), “Orifiamma (1993), “Soffi di petali-haiku” (1996), “Lu curle - poesie in dialetto” (1996), “Polena” (1994), “Riverberi di fine millennio” (1997), “Il tempo di dirti” (1998), una edizione ampliata di “Stele daunie” (1999), “Le orme” (2001), “Villa Delia” (2002), “Una terra una vita” (2007), “Echi di Haiku” (2008), “Tu forte montagna” (cd, 2008, “La prigione del sole” (2009).

NARRATIVA: “Le radici dell’arcobaleno” (1984), “Il castello sul Gargano” (1990), “La montagna bianca” (1994), “L’Islam e la Croce” (Marsilio, 2002) Premio Palazzo al Bosco, “Pizzengùnghele” (2005).

E’ presente in diverse storie letterarie e antologie, fra cui “Gli scrittori e la storia” di Michele Dell’Aquila (A. Signorelli, 1986), “Storia della letteratura italiana del Novecento” di G. Spagnoletti (Newton, 1994), “Melodie della terra di P. Perilli” (Crocetti, 1997), “Il pensiero dominante” di F. Loi e D. Rondoni (Garzanti, 2001), “Parole di passo” (Aragno, 2003), “Nuovi poeti italiani” a cura di F. Loi (Einaudi, 2004).

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 01/09/2012 -- 21:12:26 -- vincenzo

Mi duole che la TRECCANI non gli abbia dedicato, in vita, lo spazio che meritava. E' evidente che il prof. Serricchio stava molto distante da Roma! Speriamo che venga accolta la proposta del Nobel per la letteratura (?), del quale personalmente lo ritengo meritevole. Ne conservo un buon ricordo, sia per averlo avuto presidente di commissione alla mia maturità classica (1966), sia per la sua bella amicizia con il mio amico prof. Salvatore Guastamacchia, che ci ha lasciati, di due anni più giovane, solo da poche settimane, il 17.8.2012. Nel giro di pochi anni, il Gargano ha perso tre fari: Giuseppe Cassieri, rodiano, Filippo Fiorentino, vichese, Cristanziano Serricchio, di Monte Sant'Angelo. Con lui, condividevo l'amore per la poesia e la narrativa, in generale, per lo HAIKU e per il vernacolo, in particolare.

 
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