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27/08/2012

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“NOI NON DISTRUGGEREMO MAI IL GIOCATTOLO!”

Clicca per Ingrandire “Nel corso della riunione dell'altra sera (23 agosto al Centro Culturale ‘Andrea Sacco’ di Carpino; ndr), è emerso chiaramente quante falsità hanno detto e scritto. I giovani hanno manifestato la loro indignazione per essere stati strumentalizzati. Hanno altresì più volte ribadito che mai e poi mai sono stati in alcuna maniera fomentati da me. Fanno i leoni dietro una tastiera del pc ma nell'occasione sono stati goffi nelle loro ridicole giustificazioni. E' emersa anche, altrettanto chiaramente, la loro premeditazione di voler escludere ogni controllo sui conti pubblici da parte dell'Amministrazione comunale. Hanno accampato ridicole giustificazioni di privacy. Hanno tutti contro. Sono fuori dal tessuto sociale. Noi il giocattolo non lo vogliamo rompere, assolutamente!”

Parte da questa dichiarazione la chiacchierata abbastanza estemporanea (il mezzo utilizzato è stato infatti la chat di facebook) con l'assessore provinciale alle Politiche giovanili, Pari opportunità e Sport, Rocco Ruo, sviluppatasi la scorsa notte dopo che si era esaurito l’ennesimo atto di una telenovela che (forse) andrà avanti ancora per parecchio tempo: il “guardiamoci in faccia” chiesto dagli autori della protesta del 9 agosto in pieno Folk Festival. La domanda successiva è venuta quindi spontanea e naturale.

- Ha delle soluzioni a portata di mano per dirimere la querelle?

Sì, scuse pubbliche. Non si scappa.

(Altrettanto spontanee e naturali tutte le altre che sono seguite.)

- E’ un vero peccato vedere tante ‘intelligenze’ scontrarsi quando si potrebbe trovare un compromesso accettabile per tutti.

Direttore, sono ottimi organizzatori del Festival, bravissimi nel promuovere la nostra cultura ma, mi creda, sono persone altrettanto scorrette col prossimo, animate da rancori e pregiudizi.

- Scuse a parte, cosa risponde all'accusa di ‘colonialismo’ del CFF?

Inesistente.

- E le accuse di aver ‘aizzato’" i cosiddetti ‘rappresentanti di lista’?

Questa è una vera e propria calunnia. Lo hanno ribadito, ripetutamente, anche nel corso della riunione, i giovani di Carpino affermando che a loro della politica non frega nulla. E fra quei giovani ce ne sono parecchi che hanno votato dall'altra parte.

- Qualcuno ha scritto che non si sono limitati alla mezzora precedente, ma si è fischiato anche durante alcune esibizioni.

Non è vero. Se si va a leggere il breve commento postato su you tube da coloro che hanno fatto le riprese video, c'è scritto che si è trattato di una protesta civile, prima della manifestazione.

- Fare nomi e cognomi in un comunicato è abbastanza pericoloso (legalmente). Come se lo spiega, dove hanno trovato il coraggio?

Sono spregiudicati. Hanno stilato quel comunicato per nascondere le loro gravi responsabilità, sviare l'attenzione dalle loro colpe.

- Seguendo la questione dal di fuori, e solo leggendo i vari commenti su Facebook, sembrerebbe che lei e il sindaco di Carpino, Rocco Manzo (il Comune, insomma), vogliate mettere le mani sul CFF... e non da adesso.

Non sono interessato a questo e neanche Manzo vuole questo. Vogliamo trasparenza sulla gestione dei fondi pubblici. Loro presentano bilanci con macro-voci. Non emerge quanti soldi prendono gli organizzatori e non solo. Io non ho nulla in contrario che chi lavora debba guadagnare, ma quando si gestiscono soldi pubblici queste notizie devono essere dettagliate.

- Prima ha parlato di loro ‘colpe’ e ‘responsabilità’. Quali sarebbero?

La decisione premeditata di organizzare il Festival-spezzatino.

- Quindi per lei non sarebbe giusto allargare il festival al territorio?

E’ giustissimo. E questo è stato ribadito anche dai ragazzi nel corso della riunione. Il festival, come accaduto negli ultimi anni, si può promuovere ovunque, prima e dopo la kermesse carpinese.

- Allora, perché ‘spezzatino’.

Perché quest'anno è stato così: uno spezzatino. Molti appassionati del CFF sono venuti a Carpino pensando di assistere al solito evento. La sera dell'8 agosto molta gente si è riversata sul nostro paese anziché andare a Cagnano perché non sapeva della scelta di svolgere quella serata a Cagnano.

- Comunque, sempre osservando il tutto dal di fuori, resta l'impressione ‘strisciante’ che vogliate ‘impadronirvi’ del CFF.

So che lei è in buona fede, contrariamente a chi difende per partito preso le loro posizioni, e le assicuro che non è così. Gli organizzatori del CFF, in ogni caso, non possono pensare di agire senza il confronto con le istituzioni locali.

- Qualcuno ha scritto che avete già il nuovo direttore artistico.

Assolutamente non vero.

- Eugenio Bennato?

Eugenio Bennato ha avuto grossi e innegabili meriti per la diffusione e la valorizzazione della tarantella di Carpino. Per esempio, l'associazione “I Cantori di Carpino” ha come presidente onorario Eugenio Bennato. Una delle manifestazioni di maggior successo del CFF è stata quella, se non ricordo male, del 1999 che ha visto esibirsi in Piazza del Popolo Eugenio Bennato con gli anziani Cantori (Sacco, Maccarone e Piccininno).

- Il sindaco, nell’intera questione, come l'ha presa. E’ sulla sua stessa lunghezza d’onda?

L'Amministrazione di Carpino ha su questa vicenda una linea unitaria, condivisa da tutti.

- Cos'altro vorrebbe significare per appianare il tutto, perché obiettivo indispensabile, secondo il nostro modesto parere, è il bene del Festival e del nome di Carpino.

Gli stessi organizzatori del CFF, nella riunione hanno ribadito la loro volontà di voler organizzare le prossime edizioni a Carpino. L'Amministrazione comunale farà tutto il possibile per salvare il CFF, lo deve soprattutto ai giovani e ai tanti appassionati ma pretenderà, come detto più volte anche dal sindaco, il dovuto rispetto istituzionale. Il comunicato del CFF è stato di una violenza inaudita e offensiva dei giovani delle istituzioni e, se vuole, del sottoscritto, per ultimo, che aveva fatto un comunicato stampa in occasione del quale pubblicamente si sottolineavano i meriti dell'Associazione CFF nel corso degli anni e allo stesso tempo si esprimevano critiche garbate sull'organizzazione dell'ultima edizione, manifestando solidarietà ai giovani che avevavo annunciato la loro protesta, magari non condivisibile dal loro punto di vista, ma assolutamente garbata nei toni. Loro hanno alzato un polverone inopportuno. Nella vita si può anche sbagliare e loro hanno sbagliato. Le loro pubbliche scuse potrebbero essere un modo per rasserenare gli animi e ricomporre i rapporti istituzionali e personali ridotti ai minimi termini.

- Vestiamo i panni dell'avvocato del diavolo o dell'amico del giaguaro: non è che gli avete offerto voi lo ‘spunto’ per scrivere quanto hanno scritto?

No, glielo assicuro.

- E allora come si spiega tanto ‘livore’, al punto da scrivere nomi e cognomi degli ‘aizzatori’.

Secondo loro, l'unico aizzatore sono stato io, almeno questo emerge dal loro comunicato. Circostanza ripetutamente negata, anche in maniera decisa, dai giovani della protesta.

- Vuole aggiungere ancora qualcosa?

Aggiungo che l'Amministrazione è disponibile a un pubblico forum per ogni ulteriore chiarimento. Ovviamente in contraddittorio con l'Associazione CFF. Rinadisco: noi non vogliamo distruggere il ‘giocattolo’ (come lo definisce lei)!

- Che ne direbbe se al forum partecipassero anche le altre associazioni riunite sotto la sigla AAG (Associazionismo Attivo Garganico)?

I commenti di certi loro esponenti, pieni di pregiudizi contro l'Amministrazione comunale, basati su una informazione di parte, mi indurrebbero a rifiutare l'invito. Personalmente potrei essere disponibile.

- Dopo quest’ultima considerazione ci viene da chiederle: non è che (sotto sotto) ci sia anche, forse soprattutto, una questione meramente politica, anzi... partitica (destra in contrapposizione alla sinistra e viceversa)?

La politica in questa vicenda non c'entra nulla, nella maniera più assoluta.

- E i partiti, gli schieramenti?

Neanche, almeno da parte nostra, cioè dell'Amministrazione comunale.

Piero Giannini


NB. Ovviamente, per correttezza, abbiamo interpellato anche l’altra campana. Siamo in attesa delle risposte. Appena arriveranno, saranno pubblicate.

 Redazione

 

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