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20/08/2012

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APRICENA: CONCLUSA CAMPAGNA SCAVI

Clicca per Ingrandire Si è conclusa la sesta campagna di scavo archeologico “Pirro Nord” nelle cave di pietra “Dell’Erba” nei pressi di Apricena. Dal 30 luglio al 19 agosto, gli archeologi dell’Università degli Studi di Ferrara, provenienti da tutta Italia ma anche da Spagna, Francia e Serbia, hanno sondato il sito risalente al Paleolitico inferiore che rappresenta la prima attestazione della presenza dell’uomo non solo in Puglia, ma anche in Italia e in tutta Europa. Fino a oggi, l’equipe di studiosi ha recuperato manufatti in selce assimilabili a quelli ritrovati nei più antichi siti paleolitici d’Africa e Europa, in associazione a resti di micromammiferi e macromammiferi. Mediante il metodo biocronologico la fessura calcarea oggetto di scavo è stata datata a circa un milione e mezzo di anni fa.

“La campagna di scavo 2012 di Pirro Nord - dice Marta Arzarello, responsabile di scavo e docente di Tecnologia litica all’Università di Ferrara - ha permesso di approfondire ulteriormente le conoscenze sul primo popolamento dell’Europa. Infatti anche quest’anno abbiamo trovato un cospicuo numero di resti di vertebrati fossili associati a industrie litiche che attestano ciò che è stata la prima tecnologia litica adottata dall’uomo preistorico in Europa. Si tratta di numerose schegge e nuclei che ci fanno capire come la catena operativa adottata dall’uomo, ovvero il metodo di scheggiatura, fosse abbastanza corto ma molto efficace, nel senso che venivano prodotti margini taglienti staccando schegge affilate”.

Quanto all’insieme faunistico, confermate ulteriormente le specie precedentemente rinvenute nel sito come per esempio elefanti, bisonti, tigri dai denti a sciabola e cervidi. “In linea di massima - conclude la docente - i materiali ritrovati sono molto numerosi, ammontano a qualche centinaio e verranno adesso trasportati verso l’Università di Ferrara per lo studio durante l’inverno, con la speranza di poterli riportare ad Apricena nel momento in cui ci saranno i locali adatti per poterli custodire”.

Il 12 agosto Rignano Garganico e Apricena si sono gemellate nel segno dall’archeologia preistorica grazie al laboratorio di archeologia sperimentale “Dai primi europei ai primi sapiens: l’uomo di Paglicci incontra l’uomo di Apricena”, tenuto nei locali del Centro Accoglienza Museo di Grotta Paglicci del Parco Nazionale del Gargano, a Rignano Garganico. Gli archeologi, insieme a Enzo Pazienza del Centro Studi Paglicci, hanno dato vita a diversi laboratori, fra cui: scheggiatura della pietra, cui hanno partecipato tanti bambini, ma anche adulti; lavorazione del legno con analisi delle industrie litiche al microscopio; antropologia preistorica con studio di un cranio di Homo neanderthalensis.

Giorgio Ventricelli




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  Commenti dei Lettori:

-- 21/08/2012 -- 08:49:15 -- vincenzo

Chissà se la squadra di archeologi estensi si è anche affacciata agli scavi prodotti nelle immediate vicinanze di Apricena, per far luogo alla ferrovia ed alla relativa stazione ferroviaria? Avrebbe potuto trovare reperti anche lì - forse. Chissà se il comune di Apricena provvederà in tempi utili ad allestire quegli idonei locali auspicati dagli stessi archeologi?

 
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