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19/08/2012

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QUESTO GARGANO MERAVIGLIOSO EPPURE COSÌ FRAGILE E INCERTO

Clicca per Ingrandire Questo Gargano meraviglioso, fragile, incerto. Non vuole crescere, diventare adulto, darsi una identità culturale solida e condivisa. I campanili svettano sempre più solitari e le divisioni sempre più larghe. I pochi, scarni fondi pubblici destinati alla cultura, invece di concentrarsi e selezionare eventi di qualità, sono dispersi in mille rivoli che non riusciranno mai a proporre e produrre un “prodotto culturale garganico” di un certo spessore e chiara identità.

Polemiche ad Apricena intorno all’evento Suonincava; polemiche a San Giovanni Rotondo per fondi destinati alla produzione di Actor Dei; polemiche al Carpino Folk festival; polemiche a Rodi e Vieste per gli eventi intorno ai porticcioli; polemiche a Vico del Gargano sulla quantità di feste e processioni; polemiche perfino in Foresta Umbra sull’evento di Michele Mangano (data spostata a settembre; ndr). Eppure la medicina per guarire queste miserie esiste, soprattutto quando vi è il concorso di fondi pubblici: chi lo chiede deve accettare la selezione, il controllo, il coordinamento pubblico, punto!

Il vecchio, clientelare, dispersivo, inutile metodo di capi e capetti non funziona più. L’utilizzo di fondi pubblici dev’essere documentato, chiaro, verificabile in ogni passaggio e lontano da creste e vivacchiamenti. L’acuta giornalista Antonella Soccio, in un bell’articolo di qualche settimana fa, ci ha ricordato che abbiamo ancora tanto da imparare dal Salento e io aggiungo che un buon modello per noi potrebbe essere ciò che fanno da tempo nella Valle d’Itria. Queste polemiche serviranno per la stagione garganica del 2013? Dubito molto.

Colui che ha coniato il logo “la Montagna del Sole” ha dimenticato di precisare che la montagna del sole non doveva accecare ma, illuminare, illuminare, illuminare…

Michele Angelicchio

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 21/08/2012 -- 08:40:10 -- vincenzo

Caldeggerei anch'io il suggerimento di Angelicchio: di andare a vedere come si "fanno" le cose in Valle d'Itria. Purché si metta a frutto ciò che si è imparato e non si faccia come tanti ministri dell'istruzione hanno fatto in anni passati: che andavano, per es., in Belgio, a vedere come era organizzata la Pubblica Istruzione, ma, tornati in Italia, non mettevano a frutto la lezione appresa. Certo che, se si volesse, il Gargano sembra più "raccolto" rispetto al Salento e perciò potrebbe essere più semplice e più facile non far "svettare" campanili!

-- 21/08/2012 -- 09:01:17 -- vincenzo

(2°) AGGIUNGO (con intento del tutto provocatorio): suggerirei ai nostri "operatori" (amministratori e altri), intanto, di leggere attentamente il contenuto di APPUNTAMENTI SALENTINI, per non partire a digiuno per Valle d'Itria.

-- 28/08/2012 -- 13:37:05 -- Antonio

....come non notare l’acutezza politica dell’amministrazione peschiciana la quale onde evitare polemiche non ha proposto alcun evento nell’indifferenza totale della cittadinanza.

 
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