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16/08/2012

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CFF 2012: J”ACCUSE + AGGIORNAMENTO: LA REPLICA DI ROCCO RUO

Clicca per Ingrandire Quest’anno la manifestazione è stata dedicata al tema della migrazione: sia quella delle migliaia di meridionali partiti per il nord Italia e per tutto il mondo, sia quella dei disperati che ogni anno invadono le nostre coste in cerca di uno spiraglio di speranza. “Riteniamo - affermano gli organizzatori - di aver dato un contributo di sensibilizzazione su questo argomento. A tal proposito, prezioso è stato l’ausilio dell’Assessorato regionale al Welfare di Elena Gentile che da tempo dedica a questo tema molta attenzione”. Ma questo è stato anche l’«annus orribilis» del Carpino Folk Festival per varie ragioni. Analizziamole.

A - LA CRISI ECONOMICA = Di fatto ha colpito anche la Manifestazione: il finanziamento della Regione Puglia si è ridotto rispetto all’anno scorso, quello del Parco Nazionale del Gargano idem, l’apporto dei privati ha avuto un calo vertiginoso. Consolante è stato il contributo morale, prima ancora che economico, dei vari Comuni coi quali, per il terzo anno, è stato possibile realizzare il ‘Carpino Folk Festival: un festival che coinvolge il territorio’ che si integra perfettamente col Festival diciamo ‘storico’. “Ci piace comunque ringraziare - continuano i vertici del CFF - tutti gli enti finanziatori nella speranza di avere maggior sostegno per il futuro e ciò nell’interesse esclusivo della crescita della Manifestazione e delle nostre Comunità”.

Sono poi venuti a mancare il sostegno dell’Amministrazione Provinciale e, per la seconda volta nella storia festivaliera, del Comune di Carpino. “Dell’Amministrazione provinciale - dicono - apprezziamo le affermazioni dell’assessore competente in materia, Billa Consiglio, la quale in fase di approvazione del bilancio alla Provincia avvenuto il 30 luglio scorso aveva affermato che ‘probabilmente in misura ridotta, voglio comunque sostenere e finanziare il Consorzio 5FSS’. Prendiamo atto non solo dell’azzeramento della linea di finanziamento ma anche dell’azzeramento dei conferimenti in natura (corrente elettrica, Siae...) da parte del Comune di Carpino. Le motivazioni sono state pubblicate in un articolo di un quotidiano locale nel quale il sindaco affermava: «Dietro la mia porta ci sono molte famiglie che hanno bisogno di mangiare, non posso spendere soldi per questa Manifestazione».

“Tali affermazioni - proseguono - non possono che essere condivise. Prima degli spettacoli e della cultura vengono i bisogni primari. Attendiamo, come cittadini, di conoscere quali siano state e-o saranno le famiglie aiutate e in che maniera. Per fugare qualsiasi dubbio però, sarebbe stato più giusto non riportare nel proprio programma elettorale il sostegno al Carpino Folk Festival e dichiarare le sue intenzioni reali già nella campagna elettorale di due mesi fa, non a ridosso della 17.ma edizione. Rimane di fatto che solo per motivi di equilibrio di bilancio della manifestazione, e alla luce di quanto suddetto, siamo stati costretti a modificare repentinamente la sua programmazione e quindi, fra le altre, siamo stati costretti a ridurre di una giornata i concerti previsti in piazza a Carpino che sarebbero stati come al solito tre col finanziamento comunale”.

B - LA PROTESTA = Seconda, e non per ordine di importanza, la protesta di un gruppo di giovani che nella serata d’inizio dei concerti, con attonite la quasi totalità delle migliaia di persone presenti, hanno iniziato a fischiare utilizzando fischietti di plastica e creando parecchio disordine impedendo di fatto il regolare inizio anche spegnendo ripetute volte il gruppo elettrogeno che alimentava l’impianto. Il motivo? «Il Festival deve rimanere a Carpino». “Abbiate pazienza - obiettano gli organizzatori - ma dove si è svolta la manifestazione? La mostra fotografica si è tenuta a Carpino nel Centro culturale Andrea Sacco, in Largo San Nicola abbiamo realizzato due interessantissime serate, tutti i maggiori concerti li abbiamo fatti in Piazza del Popolo. Era intenzione dell’Associazione fare una programmazione più articolata ma ciò non è stato possibile per il venir meno del finanziamento della Provincia e del Comune.

“Il problema - proseguono - è il ‘Carpino folk festival, un festival per il territorio’ (tanto per intenderci le serate itineranti)? Ma è il terzo anno che facciamo questa manifestazione collaterale (nel 2010 a Lesina e San Marco in Lamis, nel 2011 a Peschici, Cagnano Varano, Serracapriola); perché precedentemente questa iniziativa non ha suscitato alcuna protesta? La verità è che questa protesta è stata artatamente costruita per rovinare la manifestazione, abilmente manovrata dai ‘rappresentanti di lista e dai loro referenti politici’. Solo l’intelligenza dei ragazzi che non avevano la tara di parte ha impedito che la situazione degenerasse. I ‘rappresentanti di lista’ invece hanno continuato, per tutte le serate, nell’azione di disturbo e intimidazione: «Ladri, venduti, bastardi, figli di puttana» e altre urla del medesimo tenore sono state rivolte a tutti i componenti dell’Associazione. Si cercava chiaramente lo scontro fisico”.

E precisano: “Graziana, Salvatore, Michela, Pasqualino, Liberiana, Alessio, Carlo, Antonietta, Angela, Pasquale (i ragazzi con cui abbiamo parlato), ma veramente voi siete così pieni di cattiveria come queste persone? Noi sappiamo che non è così. Veramente credete che l’Associazione voglia fare il Festival da un’altra parte? Per quale motivo? Carpino Folk Festival non ha ragion d’essere senza Carpino; non esiste Carpino Folk Festival itinerante; non esiste e non esisterà (almeno per ciò che riguarda l’Associazione) un Gargano folk festival, sono tutte ‘balle’. Ciò che possiamo categoricamente affermare è questo: Carpino Folk Festival nasce a Carpino per Carpino e se non ci sono più le condizioni economiche-organizzative e di tranquillità anche personali degli organizzatori può solo morire a Carpino!

“Di questa protesta - rivelano - avevamo avuto notizia da un comunicato stampa (datato 7 agosto diramato da OndaRadio di Vieste e ripreso da fuoriporta.it) a firma di Rocco Ruo, assessore alla cultura del Comune di Carpino e alle Politiche Giovanili della Provincia di Foggia il quale, associandosi, voleva ‘urlare insieme a questi ragazzi la propria indignazione’. Sinceramente non pensavamo che l’intensità del comportamento potesse essere così violento: l’intenzione era quella di disturbare, ritardando o rinviando l’inizio dei concerti. Se si pensa che a Carpino abbiamo a disposizione undici mesi e mezzo per protestare, fischiare e, come è auspicabile, confrontarci in maniera schietta, sincera e pacata, non capiamo il motivo di rischiare di rovinare un Festival la cui validità è unanimemente riconosciuta.

“Di fatto - insistono - si era venuta a creare una situazione di particolare tensione che abbiamo cercato di disinnescare come meglio abbiamo potuto. Alla fine siamo riusciti a dare inizio ai concerti e piano piano si sono placati anche i fischietti, ma in realtà la tensione è rimasta alta. Abbiamo chiesto al direttore artistico di non salire sul palco per evitare che ogni volta che si facesse vedere venisse ricoperto di insulti, fino all’atto conclusivo di cui ci rammarichiamo enormemente. Infatti, a conclusione dell’ultima serata del Festival, ritenendo che in chiusura (dopo che tutti avevano ballato insieme e in allegria) non ci fossero più grossi problemi di contestazione, abbiamo chiesto a Michela Latorre, artista e studiosa di musica popolare, nostra collaboratrice nei Laboratori didattici di quest’anno, di ringraziare a nome dell’Associazione gli Enti pubblici e gli sponsor che avevano reso possibile la realizzazione dell’edizione.

“La reazione di pochi facinorosi - osservano - ci ha lasciato basiti, sia perché per colpa nostra, hanno trattato in maniera indegna una ragazza senza colpa, sia perché a conclusione della Manifestazione quel lancio di bottiglie di plastica e pile elettriche e quelle urla verso il palco del CFF avevano un solo significato: l’azione di disturbo era stata pensata, progettata e realizzata con premeditazione e cattiveria dai ‘rappresentanti di lista’ e solo per caso fortuito non è degenerata in rissa. Per questo episodio chiediamo scusa a Michela. Inoltre - ci tengono a sottolineare, - il regolare svolgimento di tutta la manifestazione è stato possibile anche grazie al fatto che, come ogni anno, l’Associazione cura in tutti i particolari caratteristiche ed elementi di sicurezza statica e di isolamento del palco, richieste a norma di legge, per lo svolgimento degli spettacoli”.

C - I PANNI SPORCHI SI LAVANO IN FAMIGLIA (la grande famiglia del CFF) = “Alla luce di quanto sopra esposto - aggiungono, - come può un assessore comunale-provinciale diffondere un comunicato stampa con un linguaggio così violento. Di chi sarebbe stata la responsabilità nel caso possibilissimo di una mega rissa al posto della solita mega tarantella? Prima di tutto nella comunicazione si previene la violenza, ma questo concetto sicuramente non è noto a Rocco Ruo. Che cosa sarebbe successo se dal palco fossero stati usati i suoi stessi toni? In maniera ormai necessariamente franca e cruda riteniamo Rocco Ruo, col silenzio complice di Rocco Manzo, il mandante politico di questa manifestazione di dissenso che abbiamo rispettato ma non condiviso. Potevano essere ben altre le modalità e i comportamenti per chiedere spiegazioni e chiarimenti sulle scelte di programmazione del CFF 2012, specialmente quando il presidente dell’Associazione, quale responsabile di tutte le attività, aveva dato ampio assenso, e lo ribadiamo, a rispondere a questa richiesta.

“Dopo aver azzerato all’ultimo momento il finanziamento - rilevano, - ha aizzato i ragazzi alla protesta contro l’Associazione, contro coloro che per diciassette anni hanno lavorato per realizzarla. Il motivo? ‘Sono state fatte poche serate a Carpino’. Tutti possono fare scelte sbagliate (non lo crediamo comunque, in questo caso, visto il folto pubblico che le ha condivise e la favorevole critica), ma le abbiamo prese con responsabilità nell’interesse della sopravvivenza del Festival e comunque in buona fede. Facciamo questa affermazione perché è ormai evidente (quel comunicato stampa ne è la prova provata) il lavorìo che da anni sta svolgendo l’assessore Ruo contro l’Associazione culturale Carpino Folk Festival e quindi contro il Festival. A tal proposito va raccontato un episodio che ne chiarisce ulteriormente il comportamento.

“Il presidente dell’Associazione Carpino Folk Festival, il 2006, con atto dell’allora presidente della Provincia di Foggia Carmine Stallone, venne nominato rappresentante per la Provincia di Foggia nell’ambito del ‘Comitato Festival delle Province’. L’attività era senza remunerazione ma tutta l’Associazione era molto soddisfatta perché era un incarico prestigioso. Con quel mandato molteplici sono state le iniziative sviluppate nell’ambito della nostra Provincia e oltre. Il 2008 si insedia la nuova Amministrazione Provinciale del presidente Pepe, Rocco Ruo come consigliere. Tra i primi atti per cui si è segnalato Ruo figura la sostituzione del presidente del Carpino Folk Festival con l’allora consigliere delegato alla cultura del Comune di Carpino. Il nuovo nominato non ha mai partecipato ad alcuna riunione del Comitato Festival delle Province. Per questo episodio, pensando che si trattasse di una questione personale e rispettando l’autonomia dell’Amministrazione, non facemmo alcun rilievo.

“Quando Ruo - spiegano - in politichese dice: «Ciascun angolo della nostra Provincia ha una sua storia e ogni storia ha un fascino che amiamo e rispettiamo. Ma queste non possono essere mescolate e confuse» dice sostanzialmente: ognuno badi al proprio campanile e ciò che succede agli altri non interessa. Veramente un discorso da assessore provinciale; complimenti per essere così… ‘provinciale’. In realtà queste affermazioni lasciano intendere che non ha proprio capito il messaggio più profondo di diciassette anni di Carpino Folk Festival. Carpino Folk Festival è stato ed è proprio il contrario di ciò che lui pensa, è confusione e mescolanza, è tradizione e contaminazione di culture e di uomini; da questa mescolanza e contaminazione trae linfa vitale e sono proprio questi caratteri identitari a renderlo peculiare nel panorama nazionale e internazionale. La tradizione culturale e musicale di Carpino e di tutto il Gargano che si confronta e si mescola contaminando e facendosi contaminare con le musiche del mondo, dalla Giamaica all’Africa ai Balcani. Lui in tutti questi anni ha visto un altro festival: quello dei campanili.

“Se ritiene - puntualizzano - che il nostro Festival «è diventato un punto di riferimento per il circuito dei festival folk italiani, un evento invidiato e imitato», perché non ha fatto seguire a queste affermazioni un sostegno concreto all’iniziativa contribuendo personalmente come assessore provinciale alle Politiche Giovanili, come fa per altre manifestazioni, e facendo una battaglia politica affinché venisse finanziato adeguatamente sia dalla Provincia sia dal Comune di Carpino? In realtà, com’è noto a molti, è stato proprio lui a impedire il finanziamento dell’edizione 2012, ponendo probabilmente il suo veto al finanziamento sia a Carpino che a Foggia. Infine sfocia nel ridicolo quando, vestiti i panni del critico musicale, dice «si è notevolmente abbassata la qualità artistica dei partecipanti». Non è colpa di nessuno se non conosce i vari Carlo d’Angiò, Ginevra Di Marco, Cisco, gli Skatalites e tutti gli altri artisti che ci hanno gratificato con loro presenza.

“In questa situazione - concludono - nessuno può sottrarsi alle proprie responsabilità: facciamo appello a tutti i consiglieri di maggioranza perché partecipino più assiduamente all’attività amministrativa al fine di arginare i comportamenti di questo assessore che sono per lo meno molto discutibili. Se avete intenzione di non finanziare più questa manifestazione ditelo chiaramente e subito ai Carpinesi e all’Associazione, altrimenti prendete con fermezza le dovute posizioni. Almeno questa chiarezza tutti noi la meritiamo.


D - I TECNICISMI = “Con questo capitolo - spiegano gli organizzatori - intendiamo cercare di far capire i meccanismi con cui la manifestazione si sostiene economicamente, premettendo al proposito che l’Associazione culturale Carpino Folk Festival, pur essendo un’Associazione privata:
• è accreditata e iscritta all'Albo Regionale Pugliese dello Spettacolo;
• il Logo e la denominazione “Carpino Folk Festival” sono registrati all’Ufficio Provinciale Industria Commercio e Artigianato della Camera di Commercio della Provincia di Foggia;
• quest’anno è risultata prima in graduatoria dell'Avviso della Regione Puglia ‘Valorizzazione delle eccellenze dei festival e delle rassegne’ ottenendo cosi un finanziamento di 59mila 375 euro (+ IVA 21%);
• che l'Avviso suddetto prevedeva come criterio di selezione la promozione dell’attrattività del territorio (di tutto il territorio provinciale) al fine di diversificare l’offerta turistica e culturale regionale e come criterio di premialità una programmazione di festival con più di cinque giornate di attività di spettacolo-performance (perciò ha visto il coinvolgimento dei Comuni di Vieste, Rodi Garganico, Vico del Gargano per la frazione di Calenella, Orta Nova, Cagnano Varano e Carpino;
• che sono diciassette le edizioni consecutive svolte;
• che sono tre anni che il Carpino Folk Festival realizza tappe di avvicinamento nei paesi del territorio miranti a far rivivere le più antiche tradizioni musicali locali come dagli etnomusicologi documentate;
• che, in giugno 2012, è stata accreditata presso l’Unesco quale Organizzazione Non Governativa (ONG) operante in territorio garganico per la tutela, valorizzazione e diffusione della musica e della cultura popolare;
• che dovunque opera le vengono ripetutamente attribuiti attestati di stima e benevolenza.

“Fatta questa premessa - specificano, - appare evidente che la manifestazione si regge, sotto il profilo finanziario, principalmente grazie al contributo FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) della Regione Puglia e senza questo non ci sarebbe lo stesso Carpino Folk Festival. La Regione, tuttavia, non ci finanzia perché siamo simpatici o fortunati, ma perché abbiamo partecipato a un Bando pubblico il quale premia fra gli altri alcuni criteri, fra questi quello di fare sistema territoriale (‘Carpino folk festival: un festival per il territorio’). Ciò presuppone la redazione di un Progetto, un Bilancio di previsione, una Relazione artistico-organizzativa, tutti elementi indispensabili per accedere al bando. Queste risorse, stanziate, vengono erogate a rendicontazione (probabilmente riusciremo ad avere questi soldi come liquidità il 2013).

“I fondi FESR, quindi il bando che abbiamo vinto - chiariscono, - prevedono normalmente la possibilità di finanziare l’iniziativa fino al cinquanta percento del bilancio di previsione pena la decurtazione del finanziamento stesso. Di conseguenza per poter avere la somma complessivamente assegnata, dovremmo fare quest’anno un bilancio consuntivo di 118mila 750 euro più IVA. Dov’è il problema? Il problema sta nel cofinanziamento. Infatti il nostro territorio non cofinanzia adeguatamente (coprendo il rimanente cinquanta per cento) per cui è verosimile che l’Associazione non riuscirà a farsi concedere l’intera somma assegnata. In quest’ottica quando viene meno una quota di cofinanziamento - nel nostro caso manca il cofinanziamento del Comune di Carpino e della Provincia (insieme circa 15-18mila euro) - il danno è doppio: mancano le somme che questi Enti erogavano e non si riesce a riscuotere l’intero importo del Bando regionale. L’Associazione, inoltre, ogni anno manda il Rendiconto delle attività a tutti gli Enti pubblici che finanziano l’iniziativa. Quindi, anche al Comune di Carpino è stato inviato in data 25 luglio 2011 (prot. 3767), mettendo a disposizione di tutti i cittadini la propria documentazione fiscale presso i propri locali”.

“Per quanto sopra esposto - concludono, - cogliamo l’occasione per ringraziare tutti gli Enti e gli Sponsor che hanno permesso la realizzazione del Carpino Folk Festival 2012. In particolare le Amministrazioni di Rodi Garganico, Vieste, Cagnano Varano e Ortanova che hanno contribuito in maniera importante alla buona riuscita della stessa e le relative popolazioni che hanno accolto la Manifestazione con grande entusiasmo e cordialità. E i privati: BCC di San Giovanni Rotondo, Bancapulia-Gruppo Veneto Banca, Ferrovie del Gargano, Gal Gargano e UnionCamere Puglia. Rimaniamo a disposizione, in maniera responsabile, nei confronti di tutti coloro, Enti pubblici e privati, che hanno a cuore la sopravvivenza del Carpino Folk Festival.”

AGGIORNAMENTO = La verità di Rocco Ruo al link http://www.ondaradio.info/index.php?option=com_content&task=view&id=31257&Itemid=1






 Associazione culturale Carpino Folk Festival

 

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