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15/08/2012

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CFF 2012: IL PIÙ CHIACCHIERATO

Clicca per Ingrandire Perché il Carpino Folk Festival è diventato quello che è? Perché i suoi organizzatori ci hanno messo sempre la faccia, perché hanno sempre difeso le loro idee e le loro decisioni, perché non saranno mai come li volete. Al Carpino Folk Festival non è mai stato regalato nulla, non ha mai avuto un appoggio politico, anzi i politicanti lo hanno sempre osteggiato, lo hanno spesso deriso, lo hanno denigrato, quanto meno sminuito, non gli hanno mai attribuito il ruolo che in altri territori è stata la loro fortuna.

Gli organizzatori si sono sempre meritati gli applausi ricevuti. Non hanno mai ricevuto civetterie gratuite, nessun incarico di quelli che contano, mai una proposta concreta degli altri sulle cose da fare. Sempre derubato delle proprie idee, dei propri progetti. Il Carpino Folk Festival è lavoro, tanto sacrificio, tanta passione, ma anche tanta competenza e conoscenza, e tante relazioni, e soprattutto tanto senso dell'importanza che nel tempo ha assunto.

Se pensate che questi siano i volti di coloro che stanno affrontando una pacifica contestazione vi sbagliate di grosso. Perché quella sera* non c'è stata solo una pacifica contestazione sulle scelte organizzative del Carpino Folk Festival 2012, come vi vogliono far credere, è successo dell'altro cosi come la sera dopo e quelle prima e anche quelle dopo.

Antonio Basile


*Il responsabile dell’Uffico stampa del Carpino Folk Festival, che firma l'articolo, fa riferimento a un episodio di dubbio gusto avvenuto durante uno degli ultimi appuntamenti dell’edizione n. 17 della manifestazione Nell’occasione alcuni gruppetti di giovani, indossando magliette con la scritta “IL FOLK SIAMO NOI. CARPINO”, hanno inscenato una ‘indegna gazzarra’ fischiando e urlando il loro slogan. Sulla circostanza registriamo anche la riflessione del consigliere comunale di Vico del Gargano Rocco Di Brina che riportiamo di seguito.

“A proposito di democrazia, fischi e cultura... Il Folk Festival rappresenta ancora l'orgoglio della nostra comunità e non saranno certamente i fischi pilotati a scalfirne l'identità e l'originalità. Il dissenso fa parte della democrazia ma deve essere motivato e costruttivo. Se quei ragazzi, molti dei quali ricordo di aver visto al seggio come supporters della lista Manzo, avessero saputo che il Comune di Carpino e la Provincia di Foggia, dove siede un Assessore di Carpino, non hanno devoluto un centesimo per la realizzazione della manifestazione, quei fischi li avrebbero indirizzati a quei soggetti bravi come sempre a trasformare la verità delle cose.

Irresponsabile è chi ricopre cariche istituzionali ed assume i panni del sobillatore. Divulgare la nostra cultura in fondo non rappresenta una negatività. Il festival è nato a Carpino, per Carpino e bisogna fare ogni sforzo perché il suo habitat non muti. Per fare questo occorre una classe dirigente capace di intendere che certi fenomeni rappresentano una ricchezza per tutti e non un avversario ‘politico’ da abbattere. Hanno messo le mani su tutto ma non sono riusciti a metterle sul Festival. Sarà questo il problema? All'Associazione dico: siate più determinati e chiari. Vi capiranno di più” (Rocco Di Brina).


 Redazione

 

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