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08/08/2012

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“I PIROMANI NON VINCERANNO SEMPRE”

Clicca per Ingrandire “Le mani e le menti di criminali e sciacalli non avranno mai la meglio sul Gargano, un territorio dalle straordinarie bellezze naturalistiche e paesaggistiche, abitato e vissuto da onesti e volenterosi cittadini, nonché visitato e amato da milioni di persone provenienti da tutto il mondo. Niente e nessuno potrà fermare la forte e fruttuosa azione di rilancio del Gargano messa in atto da un saldo patto sinergico tra l’Ente Parco e le diciotto Amministrazioni comunali” sono le dichiarazioni di Stefano Pecorella, presidente del Parco Nazionale del Gargano.

Accorso sui luoghi del devastante incendio che ha nuovamente inferto un durissimo colpo a Vico del Gargano, cuore dell’Area Protetta, che si distingue per l’insistenza di peculiari forme di flora e fauna e importanti attività zootecniche e turistiche, già devastato da incendi dolosi negli anni recenti (non ultimo quello di Pineta Marzilli dell’estate 2011) così si rammarica: “Vedere andare in fumo decine e decine di ettari di una zona naturalistica così pregiata, che dal lussureggiante e caratteristico verde passa a spente e funeree tinte grigie, è davvero un pugno nello stomaco.

“Un incendio studiato a tavolino - prosegue - come dimostrano la scelta della giornata (la più torrida di questa estate 2012) e i cinque diversi inneschi rinvenuti dagli efficienti e coraggiosi soccorritori, i quali per quasi 24 ore (comprese quelle notturne) hanno evitato che il fronte del fuoco si espandesse procurando un bollettino finale ancora più disastroso. Ai volontari delle ‘Giacche Verdi’ e agli uomini dell’Arif, dei Vigili del Fuoco e della Forestale va l’encomio e il ringraziamento dell’Ente Parco e di tutti coloro che vivono e amano il Gargano.

“Il mio auspicio - conclude - è che questi folli criminali vengano individuati e affidati alla giustizia, e l’azione d’intervento sui luoghi colpiti da incendio sia sempre più tempestiva e coordinata. E’ esattamente in questa direzione che si concentreranno le istanze dell’Ente a Ministero Ambiente e Regione Puglia. D’altronde non c’è valorizzazione senza tutela e viceversa. Intanto il mio appello va a cittadini e centinaia di migliaia di turisti che in questo momento sono sul Gargano. Se davvero volete bene a questo territorio e alla sua Area Protetta, in caso di avvistamenti ‘sospetti’ e principi d’incendio, non esitate mai a comporre il 1515, perché la tempestività d’intervento degli ‘addetti ai lavori’ è fondamentale”.

“Sono profondamente mortificato - afferma il neo sindaco di Vico, Pierino Amicarelli, che ha intercalato toni di rabbia a momenti di commozione. - Dobbiamo studiare meglio e di più, rispetto alle menti criminali. La nostra arma vincente dovrà essere la prevenzione. Attivare da subito cantieri di lavoro che garantiscano la pulizia del sottobosco e delle aree più a rischio incendi, organizzare urgenti e indispensabili interventi che un territorio boschivo come il nostro necessita. Come pure è fondamentale pensare al dopo incendi con una politica forestale di ripristino dei luoghi e piantumazione degli alberi che porterebbe non solo vantaggi economici, ma anche una bonifica in tempi rapidi dei territori devastati dalle fiamme”.

Toni decisi quelli del sindaco, che ha voluto anche sottolineare un aspetto non meno importante: “Durante le fasi concitate dell’emergenza, bisogna sempre che ci siano uomini esperti e ottimi conoscitori del territorio in sinergia con le istituzioni formali (Comune, Forestale, protezione civile) a gestire la fase acuta”.

 Ufficio Stampa Parco del Gargano

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 08/08/2012 -- 21:30:15 -- vincenzo

DICO LA MIA? Un paio di estati fa, tornavo con la famiglia verso S.G.R.. Salendo da Cagnano, avvistammo un incendio in direzione nord-ovest. Inutile ogni tentativo di usare il cellulare per chiamare il 1515. Giunti a casa, telefonai con il fisso. Mi si chiese la posizione dell'incendio e subito, datami conferma che nessuno lo aveva ancora segnalato, sentii l'operatore commentare che quella era zona di pascolo. Voleva intendere che non avrebbe allertato la Protezione Civile? Questa è l'altra faccia della medaglia. Anche se io non mi sono mai fatto scoraggiare ed ho sempre, quanto più tempestivamente possibile, continuato a fare il mio dovere di cittadino (che, oltretutto, è uno di quelli che pagano le tasse - non solo perchè non potrebbe sfuggirvi!).

-- 09/08/2012 -- 22:30:13 -- Teresa

Cercare una ragione alla furia devastatrice è inutile. Alberga nell'uomo un indomabile istinto distruttivo. Non si riesce a capire che la distruzione dell'ecosistema sta arrivando a un punto di non ritorno. Le etiche tradizionali si rivolgevano al prossimo umano. Oggi, scrive Hans Jonas, bisogna, è doveroso, considerare anche la natura oggetto di attenzione etica se vogliamo consegnare ai posteri un mondo possibile. Salvare la natura significa dare una chance all'idea di uomo. Ma perchè questo accada occorre rieducare la società. E il lavoro deve cominciare nelle scuole.

 
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