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18/06/2008

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Teresa Rauzino e le “preferenze” di Ugo Galli

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Il Centro studi Martella di Peschici, impegnato da 11 anni per la valorizzazione del territorio garganico e della sua cultura, ha pubblicato il suo ultimo lavoro. Il quinto della collana “I luoghi della memoria”: un volume che si colloca nell'area di ricerca del parco letterario, curato da Teresa Maria Rauzino e Liana Bertoldi Lesoci, Il titolo è “Chiesa e religiosità popolare a Peschici. Itinerari del parco letterario San Michele Arcangelo-Gargano segreto”.

Sulla qualità della presentazione, nessuno mostra tentennamenti, né dubbi, 15 sono gli studiosi coinvolti, e 6mila gli euro spesi per la pubblicazione, realizzata dal Centro grafico francescano. La spina nel fianco, tanto per cambiare, arriva però dai finanziamenti pubblici. In questo caso dalla Comunità montana. In base a quanto sostengono voci dell'associazione Martella, dall’Ente montano era giunta, tempo addietro, la promessa di un sostegno economico che ammontasse a poco più di 3mila euro. Realizzabili con l'acquisto di circa 150 copie. Ma così non è stato. Egli euro stanziati a favore del libro sono stati solo mille, per un totale di 40 copie acquistate.

«Siamo stati trattati come gli ultimi arrivati» è lo sfogo di Teresa Maria Rauzino, presidente del Centro Studi. Simbolicamente, avremmo voluto rifiutare la somma, ma purtroppo non ce lo possiamo permettere. Il nostro è un lavoro portato avanti con passione e senza scopo di lucro, ma se l’attenzione che ci viene riservata è questa, non so se riusciremo ad andare avanti! L'acquisto del libro da parte delle Istituzioni, per noi, è molto importante, perché non abbiamo altre forme di finanziamento. Dispiace constatare che, sulla stessa voce di bilancio, vengano elargiti dalla Comunità consistenti contributi a pubblicazioni di studiosi ed editori che, a differenza del Centro Studi Martella, perseguono scopi di lucro. Nulla da eccepire sulla valenza scientifica dei libri, ma tra i criteri di assegnazione, la precedenza del finanziamento pubblico dovrebbe essere attribuita alle associazioni culturali no profit . Non è possibile essere sempre scavalcati».

A sostegno della propria tesi, quelli dell'associazione affermano di avere scelto un argomento attinente agli interessi della Comunità Montana, in una sorta di approfondimento dei percorsi dell'Ente. "Nessuno ci ha commissionato il lavoro, certo, ma abbiamo ugualmente ritenuto utile una ricerca in tal senso. 15 studiosi sono stati coinvolti, e per risparmiare 2mila euro ci siamo impaginati tutto il libro da soli". In passato, altre pubblicazioni del Centro Studi sono state “sostenute” dalla Comunità Montana. «Ma questa è una delle più importanti - continua la Rauzino. - Non potevamo non pubblicare questo volume. La presentazione a Palazzo Dogana in febbraio è andata bene, e alcuni critici hanno già recensito favorevolmente il libro. Ritengo che questo impegno andrebbe difeso dagli Enti, invece noi facciamo tutto a nostre spese, per pura passione scientifica. Se si continua così saremo costretti a chiudere. Mentre noi vogliamo fortemente continuare a vivere».

Ad appoggiare positivamente la qualità dell'opera c'è pure il parere dello stesso tecnico dell'Ente, Cristanziano Serricchio, che in una delibera istituzionale, afferma: "Il volume, valido per la ricostruzione critica e documentata di una necessaria e auspicata storia dell’intera comunità gargancia, è arricchito da un vario e interessante corredo iconografico». Ma allora perché i finanziamenti sono stati così esigui? Quali sono i criteri di assegnazione? Esistono canali privilegiati?

L'Attacco lo ha chiesto a Ugo Galli, segretario generale della Comunità Montana: «I nostri criteri di assegnazione sono improntati ad assicurare l’acquisizione di opere letterarie di prestigio - ha risposto. - Cerchiamo di accontentare un po' tutti, raccogliendo il maggior numero possibile di istanze. Il Centro Studi Martella in passato è stato beneficiario di altre pubblicazioni, inoltre abbiamo finanziato la loro convegnistica: sono stati dunque seguiti e valorizzati, nei limiti delle nostre possibilità. Il nostro esperto, Serricchio, ha valutato positivamente l'opera, ma le nostre possibilità sono ridotte. Riguardo alla promessa di acquistare un numero maggiore di copie, è un’affermazione che non è arrivata da me, quindi non so di che cosa si tratti. All’associazione Martella, però, dico di non preoccuparsi, in futuro potremo finanziare i loro convegni, non vogliamo certamente che il gruppo di studi muoia. Quante opere abbiamo aiutato in questo periodo? Più di 20. E non esistono privilegi. Salvo il caso in cui si tratti di opere realizzate solo per noi».

All’associazione “Martella”, per quanto rammaricata, tocca dunque mettersi l’anima in pace. Altri soldi, per il momento non ne arriveranno.

Modesta Raimondi

 l’Attacco - 17 giugno 2008

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 18/06/2008 -- 12:47:26 -- andrea

Non sono particolarmente e personalmente in sintonia con certe forme di “assistenzialismo”. Fermo restando che un ente preposto (più o meno) alla promozione di certo genere di pubblicazioni dovrebbe di “sua sponte” muoversi andando incontro a un dichiarato e documentato “no profit” di chi edita e non… attendere, seduto su un trono che non gli si confà, la richiesta dell’ “obolo” mettendosi quindi nella condizione di chi dispensi munificamente e autoadornandosi il capo dell’aureola del salvatore della patria… culturale; a parte ciò, scrivevo, in genere manca totalmente una operazione di marketing da parte degli autori i quali, prodotto il lavoro (sulla cui valenza non discutiamo, anche perché lo abbiamo letto), se ne restano lì, a sperare nella classica manna dal cielo per poi lagnarsi di non aver ricevuto quanto previsto. E’ il sistema che rigettiamo “in toto” per la dignità degli operatori culturali soprattutto e per la difesa di una cultura sempre più bistrattata. (sueripolo)

 
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