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13/07/2012

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FORUM DIALETTI GARGANICI: GLI INTERPRETI

Clicca per Ingrandire Al “1° Forum dei dialetti garganici” che si terrà martedì 17 prossimo a Peschici, ore 21, il glottologo Nando Romano - di cui s’è ampiamente scritto nell’articolo precedente “Dialetti a confronto” (http://www.puntodistella.it/news.asp?id=5750) - non sarà il solo a “menare la danza”. La sua presenza sarà infatti impreziosita dai cultori che hanno accettato l’invito della organizzatrice Associazione “Punto di Stella”, uno per ciascuna cittadina coinvolta nell’evento, formando così - visto che si parla di danza - una ‘quadriglia’ di tutto rispetto. Rispettando sempre e con dovuta rigorosità l’elencazione alfabetica, per non fare torto a nessuno, li ricordiamo con tre schede sintetiche.


CHI È VINCENZO CAMPOBASSO = Ribattezzato nei primi anni ’80 “il Rodianino” dal famoso scrittore rodiano Giuseppe Cassieri ma cagnanese di nascita, vive a Rodi Garganico fino all’adolescenza, poi in varie città d’Italia ed estere (le belghe Nimy e Mons). Dal 1995 risiede a San Giovanni Rotondo. Laureato in Filosofia alla Sapienza di Roma, dal 1966 si cimenta con la poesia e partecipa a diversi concorsi letterari arricchendo notevolmente il suo ‘palmarès’: oltre a numerosi premi minori e un terzo premio, colleziona alcuni secondi premi (“La Penna d’Oro, Pessoa” e “Editoriale Sette, Peltuinum”) e due primi premi (“Brontolo” e “Editoriale Sette”).

Il 1996 scopre l’Haiku (breve componimento a carattere lirico, composto da 17 sillabe disposte in tre gruppi rispettivamente di 5-7-5 sillabe, tipico della tradizione poetica giapponese) e se ne innamora in modo tale da comporne finora poco meno di duemila. Con gli haiku miete subito ragguardevoli risultati, fino a classificarsi primo al “G. Gronchi” (due volte), alla “Primavera Haiku” (Il Grillo di Milano, due volte) e al “Andrea da Pontedera”. Il 2001 pubblica con Blu di Prussia Editrice (Piacenza) la sua opera prima, “Traduzioni e Sussurri dell’Esserci”, antologia di soli haiku. Finalista primo escluso al “Lodoletta Pini”, il libro è apprezzato da lettori e critica. Riceve premi speciali a “Il Porticciolo” e al “Borgo Ligure”, e il 2003 un primo premio al “Francesco Bargagna” di Pontedera e l’Histonium d’Oro a Vasto, conferito “per meriti letterari”.

Nel marzo 2004, sempre con Blu di Prussia Editrice, dà alle stampe “Aforisticamente-Haiku”, raccolta di aforismi in rigorosissima metrica nipponica, ricevendo riscontri oltremodo positivi e conquistando il Premio Speciale della Giuria all’Histonium dello stesso anno e nell’ottobre del 2005 il terzo premio al “Fauno d’Oro” di Contursi Terme (Salerno). Il 2007, a luglio, viene alla luce “florilegio2007@poesia.it”, antologia di autori vari, cui partecipa con trenta Haiku e dieci Tanka (altro genere di componimento giapponese). A gennaio 2005 comincia a dedicarsi alla narrativa, componendo in circa sei mesi venti racconti brevi che, in attesa di essere editi in raccolta, vengono in parte pubblicati da “Il Gargano Nuovo” - storico periodico del Promontorio - e negli ultimi mesi da “new Punto di Stella”, giornale telematico.


CHI È PAOLO LABOMBARDA = Romano di nascita, ma di origini dauno-garganiche (madre alberonese, padre peschiciano) trascorre la sua prima infanzia nel paese paterno trasferendosi con la mamma dalla Capitale a causa della chiamata alle armi del genitore (Seconda Guerra Mondiale). Le memorie di questo periodo, cinque anni, trasmessegli da chi lo ha vissuto con lui, costituiranno il 2010 il nerbo della sua opera prima: “Venti di Grecale - Peschici Anni ’40” di cui abbiamo detto nel primo articolo dedicato al Forum “Parlare e scrivere in dialetto”. Laureato in Ingegneria Elettronica e Ingegneria Aerospaziale, svolge attività professionali nei settori dei sistemi di difesa e informativi, dell'editoria informatica, dello sviluppo d'impresa. Iscritto all'ordine degli ingegneri, consulente d'impresa, è docente all'Università degli Studi di Tor Vergata.

Possiede almeno due passioni: la vela e la campagna, il Vento e gli Ulivi, elementi che ne definiscono l’esistenza all’insegna degli spazi ampi, della natura goduta fino in fondo, e amata apprezzata rispettata. Parametri “condicio sine qua non” di un vincolo irrinunciabile che proviene da dna ben definiti, radicati a mare e terra, e alla loro munificenza e generosità nel donare, nel venire incontro a indigenze e bisogni, ristrettezze e privazioni. Cifre di un vissuto che ha conosciuto urgenze e “domani” imperscrutabili, oscuri, da cui comunque ha saputo uscire, un po’ per fortuna, molto per personali capacità.

A “Venti di Grecale” seguono nei due anni successivi «‘A Ġrammàtëka Pëskëciànë» (con Rocco Tedeschi e Patrizia Ugolotti) e “Gocce” (racconti). Del perché la necessità di compilare un testo specifico in un settore così difficile abbiamo scritto nell’articolo al link http://www.puntodistella.it/news.asp?id=5740 e non ci ripetiamo. Con “Gocce” (2011), invece, Labombarda torna all’universo che gli è congeniale: il racconto. Undici gocce appunto, portate alla superficie del mare infinito. Immagini ed emozioni catturate e riprese dai grandi misteri della vita, della fede e della creazione, assimilate all’incapacità dell’intelletto di interpretare tutti i fatti della realtà. “Gocce di misteri, di cuore di donna, d’ironia, gocce d’alba, di pastori e di cani abruzzesi, fiamme verdi, prati gialli, gocce di rami e lettere, dove il sole beve l’ombra fra i muri di pietra innalzati dalla memoria”, scrive Augusto Benemeglio.


CHI È GIUSEPPE MARATEA = Vichese doc nel vero e più lato senso dell’acronimo, laureato in Lettere all’Università di Bari, ha insegnato materie letterarie negli Istituti Superiori. Appassionato sin da giovane età della politica (quella della ‘polis’ greca per intenderci), ha ricoperto varie cariche istituzionali prima come consigliere comunale quindi - per due quinquenni consecutivi - in qualità di sindaco del proprio paese. L’attivismo e l’efficienza dimostrate ampiamente svolgendo tali funzioni lo hanno portato nel tempo a ricoprire cariche più “specialistiche”. E’ stato infatti due volte presidente della Comunità Montana del Gargano e in varie riprese assessore ai Lavori Pubblici e alla Cultura.

In quest’ultima veste ha operato il 2005 l’interessante tentativo del rilancio culturale del Promontorio in campo nazionale attraverso un concorso d’arte “Nuovo posizionamento turistico del Gargano” la cui vincitrice risultò la nota artista appulo-senese Lidia Croce con il progetto della statua di “Diomede”, realizzato successivamente in bronzo e donato alla Città di Peschici. Con la scultura era sua intenzione creare una “galleria en plein air” che prevedeva sei opere in bronzo su proposta della stessa Croce nel citato concorso. Ha realizzato inoltre la collana “Gli ori del Gargano” diretta da Giuseppe Cassieri e promosso il “Parco Letterario S.Michele Arcangelo - Gargano segreto”. Da non dimenticare la sua partecipazione fattiva al Comitato di Gestione Asl del Gargano.

Ha svolto una intensa attività pubblicistica nel quotidiano romano “Il Messaggero” sull’onda e sulle orme del famoso Francesco Maratea, di cui era nipote, personaggio dell’epoca fascista rispettato, pur essendo dichiaratamente contrario, e considerato dal regime “intoccabile”. Anche altri giornali e periodici a diffusione regionale e provinciale portano la firma di Giuseppe. Argomenti e temi privilegiati: ambiente e promozione dei centri storici dello Sperone, che è e resta sempre la sua passione più viscerale, amandolo forse più di se stesso.

Considerato da molti l’autentica “memoria storica” del territorio, è stato con Filippo Fiorentino uno tra i più ferventi sostenitori della necessità di un Parco Nazionale del Gargano, al punto da essere scelto fra gli altri come annunciatore e presentatore sulla seconda rete Rai della nascita del nuovo Ente.

Camilla Tavaglione


NB. Altri articoli inerenti il Forum:
http://www.puntodistella.it/news.asp?id=5740 del 6 luglio
http://www.puntodistella.it/news.asp?id=5750 dell'11 luglio

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 14/07/2012 -- 19:10:39 -- vincenzo

"La notizia si cavalca tre volte", ti ha insegnato il tuo Maestro Piero Giannini. Io la vedevo in altro modo; però, nella 3^ cavalcata, non sei stata disarcionata; ti sei tenuta in sella meglio di una qualsiasi amazzone. Te ne do merito... Ma rimango della mia opinione: che potevano/dovevano essere stabiliti due tempi diversi dell'evento, ovvero, due eventi diversi: uno dedicato al pregevole dialettologo/glottologo Nando Romano, uno ai tre referenti dei propri dialetti. Che - a parer mio - sono quasi come TRE DILETTANTI ALLO SBARAGLIO.

 
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