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09/07/2012

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UN PORTO A PESCHICI: UTOPIA O SPERANZA? + DOVUTA RETTIFICA

Clicca per Ingrandire Mercoledì 18 luglio, alle 18, la Delegazione di Peschici della Lega Navale Italiana organizza un incontro nella Sala Congressi dell'Hotel D'Amato. Tema del convegno “Sviluppo economico e portualità: prospettive per Peschici e Gargano”. Interverranno:
Sergio Afferrante, presidente Delegazione
Nicola Croce, ingegnere (“Presentazione proposta-progetto di un porto a Peschici”)
Domenico Vecera, sindaco di Peschici
Antonio Pepe, presidente Provincia di Foggia
Stefano Pecorella, presidente Ente Parco Nazionale del Gargano
Fabiano Amati, assessore Lavori Pubblici Regione Puglia.
Le conclusioni saranno affidate all’europarlamentare Mario Mauro. Coordinatore lavori: Matteo Iacovelli, responsabile comunicazione Lega Navale di Peschici.

Comprensibile la portata dell'evento, specie se visto nell’ottica dello sviluppo della cittadina garganica. Già un paio di anni fa parlammo di un "altro" progetto legato a una eventuale struttura portuale nella cittadina garganica. Il 28 luglio 2010 scrivemmo: “La società 'Prim Marina di Peschici srl' con sede in Torino ha presentato alla Regione Puglia la richiesta di concessione dello specchio d’acqua antistante il paese, con allegato progetto preliminare per realizzare un porto turistico da circa 900 posti.

“Il progetto - continuava l’articolo - è strutturato come un’isola in mezzo al mare (foto 1 sotto; ndr) collegata alla terraferma da una strada sia pedonale sia carrabile sorretta da piloni in maniera da consentire comunque il passaggio dell’acqua e delle correnti senza ostacolo alcuno in maniera da non incidere sulla linea di costa. La strada si collegherà al braccio già esistente in maniera da diventare una passeggiata lunga circa un chilometro, dalla marina al nuovo porto”.

Un porto di oltre 900 posti-barca, una banchina per l’attracco di navi da crociera da 350 metri, parcheggio pullman e centro di accoglienza, anfiteatro con scena verso la rupe del castello, centro museale espositivo, pronto soccorso medico, cantiere navale, parcheggi coperti, torre di controllo, uffici per la capitaneria e, servizi igienici, ristoranti bar e negozi per i beni di prima necessità: sembrava cosa fatta. Invece sono passati due anni e non si vede ancora nessuna fumata bianca. Da qui l’urgenza di un convegno che, si spera, faccia almeno il punto della situazione.

Un progetto - elaborato dallo studio dell’arch. Vittorio Tarizzo di Torino con la collaborazione di tecnici del posto - che conteneva alcune originalità di non poco conto:

• uso della barriera frangiflutti lungo l’intero perimetro esterno del porto, a una distanza di circa 20 metri, per impedire l’azione delle onde e avere una zona di “calma relativa” nello specchio d’acqua subito adiacente
• installazione di pale eoliche ad asse ruotante verticale, non impattanti ma di grande efficienza energetica, e pannelli fotovoltaici a copertura delle parti orizzontali, per rendere la struttura autosufficiente
• utilizzo di materiali prefabbricati e/o fabbricati in loco
• parcheggi tutti coperti e auto non posizionate sugli spazi esterni, tutti resi fruibili e attrezzati per il comfort degli ospiti.

I promotori dell’iniziativa all’epoca dichiaravano: “Se si offre accoglienza e ospitalità ai diportisti si riuscirà in un certo qual modo ad accaparrarsi una porzione della grande fetta del turismo nautico, altrimenti non resta che rinunciare a favore dei vicini (Vieste e Rodi che finora hanno dimostrato di essere stati più bravi e più capaci degli imprenditori peschiciani), oppure in favore dei dirimpettai croati che fanno da sempre turismo quasi esclusivamente nautico. Se andasse altrimenti sarebbe, come al solito, un’altra - l’ennesima - battaglia persa”.

Rimanendo in attesa degli esiti del convegno di mercoledì 18 in cui si presenterà la nuova proposta ci si augura che, in un periodo come l’attuale in cui la crisi la fa da padrona, qualcosa si muova almeno per creare nuovi posti di lavoro, lo stesso che manca a tanti giovani di oggi, considerando anche che il “posto fisso” ormai non esiste più.

P.G.


RETTIFICA = Gli organizzatori del convegno di mercoledì 18 luglio organizzato dalla Delegazione di Peschici della Lega Navale Italiana su “Sviluppo economico e portualità: prospettive” per la cittadina e l’intero Gargano chiedono giustamente di non indurre il lettore in equivoco. Ciò perché le foto e il riferimento al progetto del 2010 citato nell’articolo nell'articolo non rettificato non corrispondono a quanto si andrà a proporre nel prossimo appuntamento. Pertanto la Redazione di puntodistella.it ha deciso di sostituire le immagini e chiedere a chi leggerà di considerare il richiamo al porto-atollo tutt’altra cosa. Ci scusiamo per l’errore (in particcolare con chi ha già commentato l’articolo) e andremo di persona al convegno per renderci conto di quale portata sia il nuovo progetto (dired).


 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 10/07/2012 -- 08:31:43 -- vincenzo

Verranno fuori rose dai cespugli spinosi? Speriamo di sì! Mi piace il progetto, in cui il corpo portuale rimane un manufatto a sé stante che non dovrebbe produrre gli effetti disastrosi prodotti dal porto turistico di Rodi, che ha rovinato la linea della spiaggia fino al Molino di Mare (meno male che si è pensato bene di ricavare dei parcheggi dal grande arenile creatosi a ridosso del porto stesso, sul lato orientale!).

-- 11/07/2012 -- 09:23:39 -- vincenzo

Ringrazio la Redazione per la "rettifica" apportata all'articolo. Non conoscendo il nuovo progetto, non posso soggettivamente esprimermi sulla mia personale preferenza. Però, il porto-atollo è accattivante!

-- 11/07/2012 -- 13:13:59 -- Paolo

progetto intrigante, fascinoso! La sua realizzazione sconvolgerebbe l'economia del Territorio; e le attitudini sociali e culturali della popolazione. Una grande sfida!

 
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