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07/07/2012

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SPENDING REVIEW. TRIBUNALI E OSPEDALI: I TAGLI

Clicca per Ingrandire TRIBUNALI = “Il Governo dovrebbe spiegare meglio i criteri utilizzati per la selezione delle sedi giudiziarie da cancellare e su questi aprire un confronto in sede parlamentare e coi territori interessati perché non possono essere solo le ragioni finanziarie a determinare le scelte”. Michele Bordo, deputato Pd, commenta la notizia dell’annunciata soppressione “di quasi tutte le sedi giudiziarie della Capitanata”, a partire dal Tribunale di Lucera e dalle sezioni distaccate di quello foggiano.

A dicembre “ho presentato al ministro della Giustizia un’interrogazione con cui facevo rilevare la necessità di valutare e considerare, oltre alle ragioni finanziarie, anche le specificità territoriali. Nel caso della Capitanata c’è una radicata presenza di organizzazioni criminali e mafiose proprio nelle zone di competenza delle sedi giudiziarie che si vogliono sopprimere; unita a una configurazione orografica che rende particolarmente disagevole il collegamento fra capoluogo e zone più interne dei Monti Dauni e del Gargano.

“Il Governo - prosegue - comprenderebbe meglio queste considerazioni se attivasse un dialogo con le istituzioni territoriali al fine di verificare e migliorare sul campo gli effetti di decisioni che non possono essere esclusivamente basate su calcoli ragionieristici e risparmi, fra l'altro tutti da verificare. Nel caso della Capitanata i tagli alle sedi giudiziarie rischiano di produrre un aumento della spesa e disfunzioni nell'amministrazione della giustizia.

“Il Tribunale di Foggia, infatti, non ha spazi sufficienti per accogliere le strutture periferiche cancellate dal provvedimento del Governo, rendendo necessario l'affitto di altri immobili con l'esborso di somme notevoli a carico dello Stato. L'approfondimento di questo aspetto - conclude - unito alla valutazione che la criminalità organizzata non si può affrontare senza strutture e mezzi adeguati, mi indurrà a chiedere, con la necessaria determinazione, che il Governo valuti meglio l'eventualità di escludere la provincia di Foggia dai tagli delle sedi giudiziarie".


OSPEDALI = Scongiurata, per il momento, la chiusura per i piccoli ospedali e conferma del taglio di quasi 27mila letti dei posti letto per portarli a un rapporto del 3.7 per mille abitanti. La rete ospedaliera italiana sarà comunque soggetta a una massiccia razionalizzaione della sua dotazione di posti letto. La ‘spending review’ approvata ieri, 6 luglio, prevede infatti che entro l'anno le Regioni debbano adeguare la dotazione di posti letto nei loro ospedali a due nuovi parametri: 3.7 posti letto per mille (oggi l'indice è fissato al 4 per mille ma quello reale è del 4.2) e tasso di ospedalizzazione (per i ricoveri ordinari e in day hospital) a 160 per mille, contro il 180 attuale.

Le Regioni avranno tempo fino al 31 dicembre per dare corso a questi nuovi indici, riducendo la propria dotazione di letti in eccesso e provvedendo altresì a politiche di riduzione dei ricoveri. I tagli, inoltre, dovranno essere fatti chiudendo intere unità operative complesse e non a pioggia fra i vari reparti.

Nel dettaglio ecco ciò che potrebbe accadere nelle singole Regioni, confrontando la dotazione ospedaliera presente al 2009, quando la dotazione media era appunto di circa 4.2 per mille abitanti, con quella che ne deriverebbe applicando a tutti il 3.7 per mille. Il taglio, come detto, dovrebbe essere di circa 26mila 700 posti letto, ovvero in media una riduzione del 10.6 percento rispetto al 2009.

In testa alla classifica delle Regioni che dovranno tagliare più letti c’è il Molise, che rispetto al 2009 vedrà ridursi la dotazione del 33.2 percento. Insomma, un posto letto su tre sarà tagliato. Riduzione drastica anche nella Pa di Trento dove il calo sarà del 20.9, mentre sul terzo gradino di questa speciale graduatoria troviamo il Lazio, che a fronte dei 26mila 473 posti del 2009 dovrà passare a 21mila 196. Più di 5mila letti in meno, ovvero una riduzione del 19.9 percento.

Tagli ingenti anche per Emilia Romagna (- 3mila 500 letti per una riduzione del 17.8 percento), Sardegna (- 16.8) e Liguria (- 16.1 rispetto al 2009). Ma in questo scenario di tagli ci sarà anche qualche regione che beneficerà invece di un aumento (seppur minimo) della dotazione-letti. Stiamo parlando della Campania che vedrà il numero di posti-letto crescere rispetto al 2009 del 3.3 percento. Stesso discorso per l’Umbria, dove l’aumento della dotazione sarà del 3. Lievissimo incremento (+ 0.7) anche per la Basilicata.

Secondo chi scrive - fondatore dello “Sportello dei Diritti” - le stime indicano un taglio complessivo di 26mila 700 letti rispetto alla dotazione di letti del 2009, quando il rapporto postiletto-abitante risultava essere di 4,2 permille. La riduzione da operare è quindi di 0,5 punti, con una prossima dotazione complessiva, in linea col nuovo parametro del 3.7 permille, di circa 224mila posti letto negli ospedali pubblici e accreditati a fronte dei 251mila presenti sempre nel 2009 (Giovanni D’Agata)


 Redazione

 

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