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04/07/2012

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PER UN FESTIVAL CONFERMATO, UN ALTRO È AGONIZZANTE

Clicca per Ingrandire Secondo recenti statistiche, gli italiani all’estero sarebbero 4 milioni e mezzo. Gli oriundi, secondo il Ministero degli Esteri, 58 milioni e mezzo: un'altra Italia. Ecco perché la 17.ma edizione del Festival della Musica Popolare e delle sue Contaminazioni - che si terrà dal 6 al 10 agosto a Carpino - sarà incentrata sulla storia di tutti quegli uomini e donne che lasciarono l’Italia in cerca di fortuna. Storia di famiglie che abbandonarono una patria dove non potevano più vivere. Famiglie che scappavano dalla miseria del loro paese. “Chi fugge dal proprio paese non è un problema; chi fugge dal proprio paese ha un problema”.

Gente che imparò a lottare fin dalle banchine dei porti e a volte fu rimandata indietro. Che soffrì la fame. Che visse ai margini della società. Che spesso vide infranti i propri sogni. Che fu costretta a nutrirsi col pane amaro della vergogna e della miseria. Ma anche la storia non malinconica di molti nostri connazionali che, pur mantenendo un forte legame affettivo col loro paese d'origine, hanno contribuito allo sviluppo sociale, economico e produttivo del loro nuovo paese, inserendosi in tutti i suoi settori economici, produttivi e sociali riuscendo a realizzare i propri sogni, orgogliosi delle proprie scelte.

E allora il Carpino Folk Festival, le cui serate conclusive si svolgeranno nelle location tradizionali carpinesi, sceglie come tema dominante le ragioni della fuga, i bisogni, la dignità e l’umanità di milioni di persone, soprattutto donne e bambini che cercano riparo dalla guerra, dalla persecuzione e dalla fame. Le tragedie che hanno colpito gli emigrati italiani non sono bastate a darci una coscienza più profonda del fenomeno migratorio e se noi in Italia abbiamo tanta difficoltà come popolo ad accettare gli immigrati extracomunitari è perché nessun governo ha reso eroi gli emigrati italiani partiti per lavorare all'estero.

“Per noi gli emigranti per essere degli eroi devono morire o farsi rapire. Ma se partono semplicemente in cerca di lavoro perché nella loro terra non ne trovano, sono soltanto poveri disgraziati, poco furbi, falliti in patria che pagano oltretutto le tasse” (parole ancora attuali della musicologa Giovanna Marini).

Ma se a Carpino sorridono, ad Apricena piangono per la ventilata chiusura del festival “Suonincava”. Al proposito registriamo il tempestivo comunicato del consorzio “5FSS” (Five Festival Sud System) a firma del presidente Franco Salcuni. Di seguito il testo.

“Il Consorzio dei Festival della provincia di Foggia, Five Festival Sud System, di cui fa parte l'associazione Suonincava di Apricena, stigmatizza come profondamente e pericolosamente antidemocratico l'atteggiamento dell'Amministrazione comunale di Apricena la quale, nel dichiarare che non finanzierà l'edizione 2012 della manifestazione, dichiara altresì, per bocca del sindaco Antonio Potenza, che non autorizzerà lo svolgimento della manifestazione nel Comune di Apricena. Ricordiamo che al momento il sindaco non ha ancora ricevuto dall'Associazione nessuna richiesta. Come si fa, allora, a rifiutare una autorizzazione, di natura eminentemente tecnica, senza conoscerne i meriti e senza conoscere la volontà dell'Associazione organizzatrice?

“E' evidente che ci troviamo di fronte a una presa di posizione di tipo antidemocratico di una Amministrazione che vuole censurare preventivamente la libera manifestazione di idee tramite un Festival di chiara impronta culturale. Di fronte a un atteggiamento di questo tipo noi ci appelliamo al Prefetto di Foggia affinché garantisca fino in fondo la libertà di manifestare, con la cultura, la massima libertà di espressione. In mancanza della quale dobbiamo concludere che nel territorio di Apricena le libertà democratiche, garantite dalla Costituzione, sono momentaneamente (o definitivamente?) sospese.”

L’Associazione Suonincava è parte integrante del Consorzio Five Festival Sud System (Consorzio per la promozione della qualità culturale del territorio) insieme a Carpino Folk Festival, Orsara Musica Jazz Festival, Associazione Spazio Musica e Legambiente FestambienteSud. In dodici edizioni ha ospitato artisti come Pino Daniele, il compianto Matteo Salvatore accompagnato il 2003 da Vinicio Capossela, Paolo Fresu, Lucio Dalla, Gino Paoli, Sergio Caputo, Teresa De Sio, Roy Paci, Giuliano Palma, James Taylor Quartet, Sud Sound System, Ivan Segreto, Jovine e Tony Esposito, Bobby Watson, Sergio Cammariere, Mario Venuti, Beppe Barra e tanti altri.

 Comunicati + Redazione

 

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