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14/06/2012

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LOTTA A CICCHE E MOZZICONI

Clicca per Ingrandire Tabacco e ambiente: l’esperienza leccese è stata portata all’attenzione di un omonimo convegno svoltosi oggi, 14 giugno, a Roma. L’incontro è stato organizzato da Enea (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile). Fra i relatori, oltre all’ex ministro della Salute Girolamo Sirchia, e al commissario di Enea Giovanni Lelli, anche l’architetto Fernando Bonocuore (foto 1 sotto; ndr), dirigente Settore Ambiente del Comune di Lecce, in rappresentanza proprio dell’Amministrazione.

In prossimità della “Giornata Mondiale Senza Tabacco 2012” indetta dall'Oms (Organizzazione mondiale della Sanità), Enea ha promosso l’incontro per affrontare in una visione più ampia l'argomento: inquinamento indoor, inquinamento ambientale, incendi domestici e boschivi, decoro urbano. E' stata l’occasione per presentare nuovi dati concernenti l'impatto sull'ambiente del consumo di tabacco, sia per quanto riguarda i mozziconi di sigaretta, sia per quanto concerne la contaminazione dell'aria.

Bonocuore, nel suo intervento, ha evidenziato gli sforzi del Settore Ambiente del Comune nelle campagne di sensibilizzazione a favore dell’ambiente nelle sue più svariate forme a tutela dell’immagine della città. Con l’ordinanza n. 499 del 14 aprile 2011, in vigore dal 13 maggio 2011, il Comune di Lecce aveva già dichiarato formalmente guerra al fenomeno delle cicche e dei mozziconi di sigaretta gettati in terra per strada. Cicche e mozziconi di sigaretta davanti agli ingressi di bar e negozi e per le strade cittadine, con particolare riferimento al centro storico, recano un danno all’ambiente, all’immagine - ma anche alla salute - non quantificabile.

Va ricordato infatti che i residui di tabacco presenti nelle sigarette, uniti agli idrocarburi policiclici aromatici, al benzene, all’arsenico, al cadmio e al catrame sono dannosi per l’uomo e per l’ambiente anche quando la sigaretta non è più fumata ma lasciata per terra. La città di Lecce è da tempo considerata mèta turistica nazionale, e non solo, con un flusso costante di turisti e visitatori in ogni periodo dell’anno che, oltre a portare lustro, risultano essere importanti “indicatori” del grado di eco-sostenibilità e civiltà a livello nazionale.

E l’Amministrazione Comunale da tempo è impegnata nelle campagne a favore dell’ambiente nelle sue più svariate forme a tutela dell’immagine della città. La conferma arriva direttamente da Fernando Bonocuore: “L’ordinanza 499, anticipando il progetto comunale di inserimento dei ‘porta cicche come accessorio dei cestini porta rifiuti’, rappresenta la prima ed efficace azione contro tale problematica e impone il posizionamento, davanti agli esercizi pubblici, dei posacenere contenenti sabbia al fine di portare l’utenza al pieno utilizzo degli stessi evitando l’incontrollato abbandono di mozziconi e cicche sulle strade.

“I titolari - continua - degli esercizi pubblici (ristoranti, trattorie, tavole calde, pizzerie, birrerie, pub, bar, caffè, gelaterie, pasticcerie, esercizi di pubblico trattenimento e/o svago, sale da gioco, cinema, teatri, sale da ballo, locali notturni, stabilimenti balneari ed esercizi similari) si sono dovuti dotare, durante l’orario di apertura, di adeguati posacenere contenenti sabbia, da collocare esternamente all’ingresso del proprio esercizio entro i successivi 30 giorni. In presenza di due o più pubblici esercizi attigui e/o vicinali sarà possibile condividere uno stesso posacenere, il quale dovrà essere però collocato entro 5 metri da ogni singolo esercizio interessato.

“Sono previste - conclude - sanzioni fino a 500 euro per chi non rispetti l’ordinanza. Le nuove disposizioni hanno conferito di fatto alla Polizia Municipale e agli Ispettori Ambientali l’incarico di effettuare i necessari controlli relativi all’esecuzione delle due ordinanze e all'applicazione delle sanzioni previste a carico dei trasgressori”.


 Ufficio Stampa Comune di Lecce

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 14/06/2012 -- 22:34:45 -- vincenzo

Non c'è che dire: è una iniziativa coraggiosa e lodevole, degna di essere imitata da tutti i comuni, grandi e piccoli. Ma - mi domando -, fatta la legge (in questo caso, l'ordinanza), chi "porrà mano ad essa"? Chi la farà rispettare? A San Giovanni Rotondo, la caserma della P.M. si trova al marciapiede opposto ad un altro che è costantemente tappezzato di cartacce e plastica. Pensate che qualcuno se ne preoccupi?

 
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