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01/06/2012

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NO-TRIV… PUNTO!

Clicca per Ingrandire Conclusi i lavori del comitato No-Triv che il pomeriggio del 31 maggio ha visto riunirsi, nella sala consiliare del Palazzo di Città di Rodi Garganico, assessori regionali e provinciali, sindaci e amministratori di varie località garganiche, e i rappresentanti di alcune associazioni ambientaliste, oltre al presidente del Consiglio regionale pugliese Onofrio Introna, al presidente del Parco Nazionale del Gargano Stefano Pecorella, al sindaco ospite Nicola Pinto, al coordinatore della rete No-Triv e promotore del convegno Raffaele Vigilante, e cittadini del territorio.

Nutriti e ricchi di spunti gli interventi dei partecipanti all’assemblea, la cui essenza si è materializzata in una istanza che la rete invierà ai ministri Ambiente e Sviluppo Economico per far sentire forte il dissenso della terra pugliese e garganica in particolare, ma anche di tutte le realtà che si affacciano sul mare Adriatico e Jonio, alla ricerca di idrocarburi nei nostri mari. Di seguito il testo.


Richiesta al Ministero dell’Ambiente e al Ministero dello Sviluppo

- Ritenuto l’ambiente un bene in sé e come tale oggetto di tutela indipendentemente da valutazioni economiche e finanziarie;
- considerato che il mare Adriatico è un mare chiuso, da considerarsi quasi un grande lago, e che la già fragile economia è avvolta da una crisi globale dai risvolti futuri non prevedibili;
- considerato che i ricercatori stanno dimostrando il nesso scientifico tra lo spiaggiamento di cetacei (come avvenuto sulle coste del Gargano, del Salento e della Grecia) e le proiezioni geosismiche AIRGUN che danneggerebbero in maniera irreversibile l’udito dei cetacei, facendo perdere loro l’orientamento;
- considerato che la pesca e il turismo sono le attività principali della nostra regione Puglia e di tutto l’Adriatico, che danno lavoro a migliaia e migliaia di famiglie;

CHIEDONO

1. che venga ripristinata la distanza delle 12 miglia dalla costa come in precedenza del decreto liberalizzazioni;
2. che vengano assolutamente vietate le trivellazioni terrestri e marine in presenza di aree protette terrestri e marine o che la distanza dalle stesse sia di almeno di 20 miglia, escluse le isole;
3. di istituire un tavolo tecnico con le nazioni di Croazia, Albania, Montenegro e Grecia onde fare un percorso comune in tutto l’Adriatico per vietare le prospezioni geosismiche – e farsi portavoce presso la comunità europea per votare una legge che regolamenti le stesse a livello europeo.

L’assemblea della Rete per la tutela dell’Adriatico e dello Ionio riunita a Rodi investe il presidente del Consiglio della regione Puglia, Onofrio Introna, di farsi portavoce della Rete presso i Ministeri in oggetto per la richiesta dei punti descritti.

F.to: La Rete di associazioni per la tutela del mare Adriatico e Ionio contro le trivellazioni petrolifere

Rodi Garganico 31 maggio 2012


Nel video - disponibile anche nel canale YouTube di Rodi Garganico online - il resoconto della seduta: http://youtu.be/G5XVYyj9KnQ



 rodigarganico online

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 02/06/2012 -- 12:37:29 -- vincenzo

Mi ha lasciato alquanto amaro in bocca un passaggio al punto 2. delle richieste, dove è scritto: "... o che la distanza dalle stesse sia di almeno 20 miglia, escluse le isole". !0 o 20 o 30 miglia, cosa cambia? Eventuali disastri ecologici sarebbero deleteri a qualunque distanza, visto che l'Adriatico è da considerare un grande lago. Le trivellazioni non andrebbero eseguite in alcun punto dell'intero specchio d'acqua! Non ci si è accorti, poi che "esluse le isole" può dare il fianco a diverse interpretazioni? Che significa? Che dalle isole si può stare ad una distanza addirittura inferiore alle 20 miglia o che si possono trivellare addirittura le isole, senz'alcun rispetto per qualsivoglia distanza?

 
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