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20/05/2012

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Clicca per Ingrandire Nel rispetto delle due giornate di lutto che direzione e redazione di questo giornale hanno indetto in seguito all’efferato delitto commesso a Brindisi (per cui anche oggi - domenica 20 maggio 2012 - usciamo in forma ridotta associandoci con il nostro editore “Punto di Stella” al dolore delle famiglie), apriamo la serie di manifestazioni di cordoglio e raccapriccio - espresse da gente comune, associazioni, sindaci, parlamentari, e giunte in redazione nel giorno più orribile che abbiamo vissuto da tanti anni in qua - con un “haiku” del poeta rodiano Vincenzo Campobasso.


STRAGE BRINDISI 19.5.2012

“Vergine sangue
sul sangue di Falcone.
Memoria offesa”.


DON LUIGI CIOTTI – Associazione “Libera” = “Tutti dobbiamo rompere omertà, silenzi, complicità. Dobbiamo avere il coraggio delle nostre azioni. Il cuore ci deve dare la forza” (Don Ciotti, nel corso della messa officiata nella Chiesa Madre di Mesagne in memoria di Melissa e delle allieve del Professionale di Brindisi ferite, al momento del rituale “scambiatevi un segno di pace” ha raggiunto il padre della ragazza trucidata, abbandonato in lacrime su un banco, abbracciandolo.)


UMBERTO CAPURSO - gruppo FB “Bellezze del Gargano” =
Un Angelo lì per terra giace …
intorno a sé piume che il vento disperde
lacerate le sue ali hanno
mani di bestie orride.

... Urla di dolore che il cuore lacera
una madre distrutta piange
indicibile dolore verso il cielo vola.

...

Dio tu che da lassù ci guardi
nelle tue mani il dolore
di questa mamma porgiamo.

Possa tu i nostri figli proteggere
e la nostra smarrita Patria anche!


CARLA DE NUNZIO - presidente Associazione Ideale Osservatorio Torre di Belloluogo (Le) = A nome dell'Associazione che rappresento esprimo dolore, indignazione, condanna e sdegno per il feroce attentato criminale e mafioso compiuto davanti l'Istituto per i Servizi Sociali "Francesca Morvillo Falcone" di Brindisi che ha causato la morte della studentessa Melissa Bassi e il gravissimo ferimento di altre allieve, tra cui Veronica Capodieci che lotta contro la morte. La crudeltà, la malvagità e la spietatezza degli infami e vili assassini che hanno colpito queste giovani vite innocenti sono esecrabili e meritano solamente la più decisa e ferma risposta di tutta la società civile e dello Stato, senza perdono e senza pietà.

Porgo le più profonde condoglianze alla Famiglia Bassi per la tragica perdita della loro figlia. Esprimo i più fervidi auguri di pronta guarigione ai feriti e solidarietà e vicinanza alle loro famiglie e a tutti coloro rimasti coinvolti nel feroce attentato terroristico.


TERESA MARIA RAUZINO = A nome del Centro Studi Martella che rappresento in qualità di presidente, esprimo tristezza infinita e ferma condanna per il vile attentato compiuto davanti ai cancelli all'Istituto per i Servizi Sociali "Francesca Morvillo Falcone" di Brindisi che ha provocato l’atroce morte di Melissa e il gravissimo ferimento di Veronica. Spero vivamente che si salvi e, insieme alle altre studentesse ferite stamattina, possa ritornare presto a casa.
La Scuola del Salento, della Puglia e dell’Italia intera non merita questa sfida impudente e assassina, da qualsiasi parte sia stata perpetrata! Non resterà inerte di fronte a tanta crudeltà!

ROSARIO AMICO ROXAS – “A che serve? A chi serve?” = Un attentato per uccidere? Anche, ma con lo scopo di seminare il terrore, incutere paura, minacciare la reiterazione di eventi analoghi. Dobbiamo però chiederci: “Qual è lo scopo dei terroristi? Quale strategia li ispira?”. Innanzitutto si deve prendere atto di avere di fronte una costellazione frazionata e non un soggetto monolitico; le definizioni siamo noi stessi a fornirle legittimando il terrorismo con l’attribuzione di una compattezza ideale, programmatica e operativa che non ha. Questa compattezza viene riconosciuta identificando nel terrorismo un nemico da abbattere con una dichiarazione di guerra totale. Ma le guerre si fanno in due e il terrorismo è per definizione unilaterale, non porta divise, non innalza bandiere, opera e agisce all’improvviso, vilmente, e colpisce nel mucchio con il solo scopo di seminare terrore. Il suo obiettivo non è “il nemico” da abbattere e combattere, ma il popolo-spettatore, vittima passiva, primo attore di una tragedia che non vuole recitare.
Il terrorismo non ha una strategia perché non ha un modello di società da proporre, una eventuale destabilizzazione della nazione non gli servirebbe.
Il terrorismo si ribella a questa pretesa, mirando a terrorizzare, non a conquistare: il terrore è un mezzo, mentre il programma di conquista è un fine.
Piuttosto c’è da pensare a una differenziazione tra azioni terroristiche, senza fini di conquista, e un programma operativo di chi di tale terrorismo si serve senza scrupoli.
Se il terrorismo attivo non ha scopi di conquista, a che serve tale violenza? A chi serve?


UGO LISI - deputato = Un gesto vigliacco e inqualificabile che colpisce al cuore un’importante istituzione come la scuola e ferisce profondamente la città di Brindisi e l’intero Salento.
L’esplosione di cui è stato vittima l’istituto “Francesca Morvillo Falcone”, nella quale una studentessa ha perso la vita, ci lascia esterrefatti; non ci sono parole per poterlo definire, qualificare, inquadrare. Ma è necessario, immediatamente, recuperare energie per dare una risposta a tutta la comunità studentesca e cittadina.
In attesa che si faccia quanto prima chiarezza sulle cause che hanno portato a quest’azione sconsiderata è necessario condannare con assoluta fermezza un atto che non troverà mai giustificazione.
Alla famiglia della studentessa giungano le mie più sentite manifestazioni di cordoglio ed esprimo, altresì, la più totale solidarietà al dirigente scolastico e al primo cittadino Mimmo Consales.


ANTONIO BARBA - consigliere Regione Puglia = Quanto accaduto a Brindisi nella giornata odierna rappresenta, a tutti gli effetti, una ferita difficile da rimarginare per tutta la Puglia.
Non si può morire a 16 anni, nella propria scuola, nel luogo in cui ci si reca per imparare a conoscere il mondo e migliorarlo, diventando vittima di un carnefice tanto stolto quanto violento.
Ci lascia senza parole il pensiero delle famiglie delle due ragazze; ma ci lascia senza parole, nello stesso modo, il pensiero di tutti gli studenti e di tutte le studentesse dell’istituto “Francesca Morvillo” che in questa giornata di dolore si domandano se avranno la forza e il coraggio di ritornare nel luogo dell’orrore.
È a loro che voglio rivolgere il mio più sentito pensiero di solidarietà e vicinanza, affinché si sentano meno soli e soprattutto ci avvertano inequivocabilmente dalla loro parte.


VINCENZO BARBA - deputato = “Non si può morire a scuola” - Dobbiamo sapere quello che è accaduto. Noi dobbiamo capire come può essere accaduto. Non è pensabile, non è minimamente pensabile che ci si rechi a scuola per imparare e che non si faccia più ritorno a casa, non si riabbraccino i propri cari e si resti uccisi dalla follia di qualche squilibrato o, peggio ancora, di qualche criminale. Ci sembravano episodi lontani dalle nostre vite quelli in cui, soprattutto in paesi stranieri, si assiste all’azione malvagia di chi entra in una scuola e fa strage di giovani ragazzi. E invece, nel nostro territorio, nel nostro Salento, è possibile morire a scuola prima ancora che suoni la campanella, prima ancora che abbia inizio l’ultimo giorno di studi della settimana, quello in cui non si vede l’ora dell’uscita per godersi il meritato riposo.
La tristezza dinanzi a tale notizia offusca la possibilità di lasciarsi andare a commenti più strutturati.


PAOLO PELLEGRINO - politico = La politica non può rimanere inerme dinanzi a episodi di così grave natura, mafiosa o terroristica. Occorre, ora più che mai, presidiare gli spazi della democrazia per far sì che venga tolto qualsiasi nutrimento al terreno di chi pensa che sia giunto il momento di far saltare le regole del vivere civile.
La nostra democrazia si è data principi e valori che anche nei momenti più bui di tempesta sociale hanno rappresentato un faro con cui orientarsi. Anche oggi quei principi e quei valori devono essere binario sul quale far muovere la nostra società.
La barbarie e la ferocia di chi pensa che piazzando un ordigno dinanzi a una scuola e uccidendo una giovanissima studentessa si possa cambiare lo ‘statu quo’ democratico che ci siamo scelti, deve portare solo e soltanto nella direzione opposta di radicarci e raffermarci ancora di più nei nostri principi dimostrando, con responsabilità, che dinanzi al nemico comune le differenze di parte diventano veramente secondarie e ci rendono un corpo unico.


PAOLO PERRONE - sindaco di Lecce = “A nessuno è consentito di minare le radici di una terra sana seminando terrore e violenza” = Oggi è un giorno triste per Brindisi e per l'intera comunità salentina. La morte ha colpito al cuore delle istituzioni risvegliando nelle nostre coscienze tristi immagini che speravamo di aver dimenticato. In attesa che venga fatta chiara luce su quanto accaduto mi preme esprimere il mio sincero e profondo sentimento di affetto e vicinanza ai familiari di Melissa e delle altre ragazze rimaste ferite nella terribile esplosione. Non solo nella mia veste di sindaco di questa città, ma anche di padre di una ragazzina di 13 anni, sento di manifestare tutto il mio dolore e la mia rabbia per un episodio assurdo, un gesto vile e codardo perpetrato davanti a una scuola, simbolo indelebile di un luogo dove l'educazione e la formazione dei nostri figli rappresenta il segno distintivo di una società che fa della passione civile la propria bandiera da sventolare con orgoglio.
Ai cittadini salentini e a noi amministratori, in particolare, il compito di continuare a essere un baluardo imprescindibile della legalità per ribadire con forza che questa è una terra sana dove germogliano i sentimenti più genuini. A nessuno sarà consentito tentare di minare le nostre radici più profonde, seminando terrore e violenza.
Un pensiero va ai cittadini di Brindisi, al suo sindaco, alla magistratura e alle forze dell'ordine che quotidianamente lavorano per garantire serenità e sicurezza al nostro territorio.
(A causa del grave episodio che ha scosso l'intera comunità salentina, il sindaco ha deciso di annullare tutte le iniziative in programma questa sera, sabato 19, a Lecce in occasione dell'evento La Notte dei Musei.)


FILOMENA D'ANTINI SOLERO - assessore Provincia di Lecce = Non soltanto la città di Brindisi, l’Istituto Francesca Morvillo, il suo dirigente, i suoi docenti, i suoi alunni e le sue alunne, ma tutta l’Italia, e l’intero Salento in particolare, piangono con profonda disperazione la perdita della giovane Melissa e sono in forte trepidazione per le altre studentesse ferite. Al solo pensiero di quello che stanno passando in queste ore le famiglie delle ragazze, sia in qualità di assessore alle Politiche sociali sia di madre, mi si stringe il cuore ed esprimo un sentimento sincero di vicinanza al mondo della scuola che tutti i giorni prova a essere nido in cui far crescere i nostri giovani affinché sappiano affrontare le intemperie della vita e che oggi brutalmente è stato violato da un gesto inqualificabile, che lascia una ferita difficilmente rimarginabile".


LUIGI POMPILIO - sindaco di San Giovanni Rotondo = Il sindaco e l’intera Amministrazione Comunale esprimono il più profondo cordoglio per il vile attentato di questa mattina a Brindisi, nel quale ha perso la vita una studentessa di 16 anni.
Il sindaco, inoltre, facendosi interprete del sentimento di dolore e commozione di tutta la città di San Giovanni Rotondo, ha deciso di annullare la prima serata musicale della rassegna “Karol uno di noi”, in segno di lutto e di rispetto nei confronti delle vittime dell'attentato.
Il Palazzo di Città esporrà le bandiere a mezz'asta.


NICHI VENDOLA - governatore Regione Puglia = Lettera aperta “Agli studenti e alle studentesse di Puglia” = Non avrei mai voluto vedere ciò che ho visto, la morte messa in scena dinanzi a una scuola, la morte oscena e molesta che azzanna la vita adolescente, la vita allegra dei figli che varcano la soglia di un luogo sacro, deputato all’educazione e alla conoscenza. Non avrei mai voluto vedere, dinanzi a quell’istituto professionale intitolato a Francesca Morvillo Falcone, gli zainetti e i quaderni e i detriti di un’esplosione che squarcia la città di Brindisi, oggi capitale del dolore, che irrompe nella trama delicata e complessa della nostra convivenza, che sposta la soglia della disumanità oltre ogni limite.
Una violenza sacrilega: spacca il cuore della scuola, oltraggia le famiglie, porta terrore, si innalza sulle vette della barbarie e contempla il proprio scempio. Tu manda Melissa a scuola, dove deve partecipare alla festa dell’imparare: a essere cittadina consapevole, socievole, solidale. Melissa non torna più. Chi sa rispondere alla domanda che tutti si pongono, come in una litania triste e disperata: perché? Perché spezzare questa esistenza ancora così giovane, perché cercare nemici da abbattere laddove ci sono solo ragazzine?
La mafia, il terrorismo, la strategia della tensione, una vendetta privata, l’avventura di un folle: ora tocca agli investigatori provare a sgranare il rosario di tutti i perché. A noi tocca trovare le parole giuste, quelle che spesso ci mancano, per dire il dolore, per dire che non ci arrendiamo, per dire che difenderemo la vita contro i trafficanti di odio e di morte. A voi, ragazzi e ragazze che oggi piangete le vittime di questo orrendo crimine, vorrei dire che la migliore risposta a chi semina lutti è coltivare la vita, curare la libertà e la bellezza, usare la cultura come l’antidoto al degrado morale che partorisce la violenza.

 Redazione

 

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