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14/05/2012

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Il FUTURO? TUTTO DA SCOPRIRE

Clicca per Ingrandire I due giovani si riposano all’ombra del grande eucalipto. E’ un pomeriggio di caldo torrido nel campeggio in cui stanno trascorrendo le vacanze. Fortunatamente, a sollievo della temperatura canicolare, una brezza rinfrescante e leggera fa ondeggiare le chiome degli alberi producendo un fruscìo di fogliame che sollecita al riposo. Il canto discreto di uccelli e cicale sembra invitarli a un piacevole ozio in questa giornata estiva di metà luglio. Ogni tanto, il ronzìo di un insetto interrompe per un attimo l’armonia dei suoni circostanti.

Lui se ne sta sdraiato, supino, sul lettino pieghevole. Lei, poco lontano, è seduta su una seggiolina di fortuna. Hanno corpi sinuosi e freschi: la pelle dorata dal sole è tesa, vellutata, smagliante. Sono giovani e belli, anzi bellissimi. Posseggono la magnificenza intrinseca alla loro età. Forse non sanno di esserlo oppure ne sono consapevoli, ma la semplice bellezza non basta loro, perché cercano un modello di perfezione assoluta. Perlomeno è quanto manifesta la giovane donna che, pinzetta fra le dita, strappa dalle gambe gli ultimi pelucchi di una ceretta distratta. Compie l’operazione estetica con precisione chirurgica: il busto proteso in avanti in direzione dell’arto, gli occhi concentratissimi in continuo movimento alla ricerca di microscopici clandestini da sradicare. Mentre si accanisce in minuziosa investigazione, i capelli neri e fluenti le cadono sul viso. Li spinge indietro con il gesto spontaneo della mano, pieno di grazia femminile.

Lui pare sonnecchiare, comunque si disinteressa completamente delle azioni di Lei e tiene gli occhi chiusi disteso sul giaciglio. La posizione gli conferisce la sicurezza degli uomini convinti di essere amati, da ostentare nei confronti del mondo e della vita. E’ sicuro di sé: sa che Lei lo ama. Padrone della situazione, lo rivela nel sonno. Solo da sveglio si permetterà il vezzo di scegliere l'umore da manifestare e Lei lo favorirà a seconda dei casi: se sarà triste lo consolerà, se sarà inquieto lo ammansirà, se sarà un tenero amante lo contraccambierà e renderà felice. Per ora dorme. Lei, eliminato l'ultimo invisibile pelo, può finalmente occuparsi di Lui. Avvicina la sedia accostandola al lettino e prende a carezzargli il viso. Lui socchiude gli occhi e abbozza un sorriso svogliato, sufficiente a incoraggiarla a continuare. Allora gli cerca sul volto eventuali imperfezioni da eliminare. Ecco, ha appena trovato: i pollici si uniscono su un lembo di pelle e vanno a cavare un punto nero con la maestria che solo le donne posseggono quando si lanciano in tali operazioni tutte femminili.

Lui lascia fare, limitandosi a qualche impercettibile smorfia di dolore quando le dita spingono troppo in profondità. Terminata la fase epidermica è il momento delle sopracciglia. Rispunta la famigerata pinzetta che abilmente ne disegna i contorni tracciandone i limiti. Lui sarà così ancora più attraente e il suo sguardo acquisterà maggior profondità. Ma l’azione non è finalizzata solo a renderlo più bello o seducente, piuttosto a diventare più appetibile alle altre donne, soddisfacendo quell'orgoglio decisamente femminile che ostenta con fierezza la preda catturata alle rivali. Come un collezionista di opere d'arte quando mostra agli amici il suo più bel quadro d'autore affinché lo apprezzino, mai dimenticandone il legittimo proprietario.

Lui e Lei formano una coppia ufficiale. Sono ‘fidanzati in casa’, secondo precetti tipici della tradizione meridionale imposta alla giovane prole. Il fidanzamento in casa, primo passo verso il matrimonio, è indispensabile affinché l’unione non possa troncarsi tanto facilmente - salvo validissimi e gravissimi motivi, - pena un astio feroce tra le famiglie coinvolte in una separazione eventuale, e inopinata, dei rispettivi pargoli. Il fidanzamento in casa si svolge secondo un preciso protocollo, vera e propria cerimonia, di solito in casa dell'aspirante sposa, durante la quale la coppia si scambia l'anello e, implicitamente, la promessa di un futuro in comune. Poi l’evento viene coronato da un lauto banchetto che si protrae fino a tarda sera. Da quel momento, i fidanzati hanno facoltà di chiamare mamma e papà i genitori del partner.

Il suggello di tale costumanza implica il tacito accordo per i futuri coniugi di non «conoscersi», detto biblicamente, prima del matrimonio. Ragioni di ordine morale, ma anche di praticità: evitare una cerimonia preparata in fretta e furia con una sposa, arrotondata solo lì, avvolta da un abito non più immacolato che diventa ogni giorno più stretto. Per aggirare l’ostacolo alla carne che brucia, alcune coppie si dedicano a pratiche alternative di facile intuizione. Altre, invece, vuoi per carenze logistiche, vuoi per valori spirituali più elevati, aspettano pazientemente il matrimonio prima di concedersi al reciproco piacere. Non mancano però quelle che, nonostante tutto, non si formalizzano troppo superando i tabù. Coppie che riconosci subito da come le parti si comportano: quando si trovano insieme, non si strusciano in continuazione e dappertutto. La loro libido, infatti, è stata già appagata… in ambienti protetti da occhi indiscreti!

Sembra essere il caso di Lui e Lei, che si abbelliscono in questo dopopranzo estivo di luglio e non sembrano provare un impellente bisogno di contatto. O forse, mentre si perfezionano per aumentare il potere di seduzione e aggiungere un pizzico di sale al loro rapportarsi al mondo e con se stessi, stanno solo simulando finta indifferenza per allentare la vigilanza dei genitori di Lei, poco distanti. Comunque, a breve convoleranno a giuste nozze e le cose cambieranno. Presto o tardi i giochi civettuoli non avranno più ragion d’essere, scemeranno e infine cesseranno del tutto. Gradualmente le braci del desiderio si consumeranno, fino a spegnersi del tutto. Le gravidanze deturperanno la figura della donna, il corpo si sformerà come una scarpa scalcagnata dal prolungato uso, diventerà flaccido dal troppo mangiare eletto a sostituto di una noia provocata da una vita senza stimoli, di sogni interrotti e speranze mancate.

Quanto all’uomo, avrà il ventre gonfio di birra nei dopolavoro passati a ruttare al tavolino di un bar in una partita a tressette con gli amici sputacchiosi di sempre. E così, tutta la bellezza si prosciugherà progressivamente e lo splendore di un tempo rimarrà impresso nell’album-ricordo delle foto da esibire all’occasione per annoiare amici e parenti, a testimonianza di un’epoca ormai trascorsa per sempre, sterile vanto di un momento troppo breve ed effimero per appagare due vite. Infine, quando rancore e delusione avranno preso il sopravvento, quello stesso album mostrato come reliquia, con sacralità e orgoglio, giacerà in un cassetto e nessuno lo sfoglierà. I due sposi non si guarderanno più andando a cercare altri modelli: in strada, alla televisione, sul luogo di lavoro, entrambi persi nella miseria del proprio quotidiano sempre uguale, omologato, conforme a se stesso.

Adesso, tuttavia, Lei ha preso ad accarezzargli petto e spalle. Si guardano con sguardi carichi di promesse da onorare appena possibile. Negli occhi affiorano prepotenti le aspettative di un immediato futuro pieno di sorprese e meraviglia: l’umano diritto alla felicità che due esseri possono concedersi reciprocamente. Lui si è ormai svegliato del tutto. E’ di buon umore, allegro e spensierato. Con le labbra sfiora le sue labbra, si alza ed entra nella roulotte. Un attimo ed è fuori con un coltellino in mano. Ridendo si avvicina al grande eucalipto e comincia a inciderne la corteccia. Lei lo guarda fare, divertita. Ne ha capito le intenzioni e maliziosamente cerca di avvicinarsi per leggere ciò che sta scrivendo. Lui la respinge con la mano libera e i due cominciano una finta schermaglia da innamorati che si protrae per qualche minuto. Al termine del lavoretto, Lei può finalmente guardare l’opera d’arte di colui che diventerà suo marito: scavato nel tronco dell’albero, il graffito di un cuore con le loro iniziali.

Lei, raggiante d’incontenibile dirompente gioia, gli salta al collo per coprirlo di baci e finti improperi. Vanno avanti così ancora per qualche minuto sotto lo sguardo divertito dei genitori che osservano la scena. Terminata la pantomima, si dirigono verso la spiaggia camminando teneramente abbracciati. Un concerto di cicale li accompagna mentre si allontanano nel sole ancora caldo di un pomeriggio di luglio. Davanti a loro un futuro tutto da scoprire.

Luigi Scarabino

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 23/05/2012 -- 19:20:41 -- vincenzo

Telegrafico, asettico, piacevole: bello.

 
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