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02/05/2012

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A PROPOSITO DI ARANCE GARGANICHE

Clicca per Ingrandire Ho da poche ore scoperto e visionato un video di una puntata del Tg1, circa le arance garganiche. Roberto Budrago (imprenditore vichese; ndr), non poco emozionato (tanto da non riuscire a padroneggiare con destrezza le proprie espressioni), parla genericamente di arance, senza precisare se "bionda" (ma, probabilmente, sì) o altra specie. E non ha citato nemmeno la "durella" (forse ne ha parlato prima o dopo la parte registrata). Alla tendenziosa domanda del presentatore, circa il perché tale arancia, ricevuto il plauso del Presidente George Washington, abbia poi cessato di essere esportata oltre Atlantico, apprendiamo dalla risposta che la colpa sarebbe del dazio imposto dagli Usa sul nostro prodotto.

Io ritengo che, specialmente in questi ultimi decenni, molta colpa sia da addossare al consumatore - anche quello rodiano! - poco attento alle caratteristiche organolettiche delle nostre arance, riducendosi a privilegiare la ‘washington’, perché ("durella" a parte) le "bionde" arance sono troppo ricche di semi e poco adatte ai pigri consumatori. Gli stessi nostri produttori hanno piegato il capo alla legge del consumo e hanno già in buona parte innestato i nostri alberi con ‘washington’ e ‘clementine’, invece di ostinarsi, per esempio, a migliorare la "durella" (che non è ricca di semi e appena appena meno succosa della ritenuta più pregiata "bionda").

Non solo: non hanno nemmeno capito l'importanza di coltivare il "melangolo" (la nostra arancia selvatica) da destinare ovviamente non al consumo a tavola, ma a una industria locale per la produzione di marmellata e liquore (Cointreau, in particolare), attività in cui si cimenta la signora Fausta Munno, nella cui produzione entrano pure altri nostri prodotti indigeni. Anche la "sanguinella" continua a essere trascurata, relegata nella coltivazione al di sotto dell'ultimo posto, cioè solo al fabbisogno privato di qualche sporadica famiglia di produttori, mentre ben meriterebbe un posto sul mercato, anche in competizione col siculo ‘tarocco’, di cui proprio di recente si è avuta notizia che i trinacridi sono riusciti a creare una specie del tutto particolare, con proprietà addirittura terapeutiche contro diverse malattie.

In chiusura, vorrei sottolineare che gli agri di produzione agrumaria si sono alquanto estesi in questi ultimi decenni, fino a superare quelli classici-antichi di Ischitella, Rodi Garganico e Vico del Gargano, inglobando parti dei territori di Carpino e Cagnano Varano (anche se questi luoghi - Isola Varano e fascia a ridosso del lago stesso, nella parte di sud-est - producono arance a me nuove e alquanto lontane dalla "bionda", il cui profumo e la cui succosità, di un dolce particolare, non sono attinti).

Vincenzo Campobasso

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 04/05/2012 -- 16:02:47 -- vincenzo

(1) Roberto Budrago, con un messaggio diretto, mi ha fatto notare che ho scritto DURELLA anzichè DURETTA. Ho già direttamente risposto al "virtuale" amico, ma io, come da me stesso accertato, non ho commesso un volontario errore; si è trattato di un semplice REFUSO. Nel mio vocabolario del dialetto rodiano è risultato correttamente inserito DURETTA, termine italiano del rodiano PORTAJàLLA TòST. Per quel che concerne la motivazione della cessasione di esportazione delle nostre "bionde" verso gli USA, confermo la mia opinione che gran parte della colpa fu dovuta sicuramente anche all'immissione sul mercato delle washington, arance apirene,

-- 04/05/2012 -- 16:03:42 -- vincenzo

(2) buone per i consumatori pigri, che, comunque, non sanno apprezzare le qualità organolettiche delle nostre antiche "bionde" (non parliamo delle durette e delle sanguinelle, delle quali non si fa commercio, tanto meno del melangolo - rància fòrt o portajàlla fòrt, come qualcuno dice o vorrebbe dire, senza tenere in alcun conto l'etimologia, che è la storia di un termine: a Rodi [mi scuso, intanto, per l'ampia digressione], ARANCIA si dice PORTAJàLL, è vero, e lo è per antonomasia; però è verosimile che il MELANGOLO sia entrato nel nostro dizionario con terminologia vichese, dove l'arancia è RANC' ed il melangolo è RàNCIA FòRT, terminologia da noi pienamente accettata).

 
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