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23/04/2012

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ELOGIO DEL CULO

A questa povera Italia - devastata da una crisi inaccettabile per i modi in cui viene imposta da un governo interessato a rimettere a posto i conti sulla pelle di tanti ma non di tutti - non viene risparmiato nulla, neppure il pudore del silenzio che dovrebbe calare su certe storie. “Era solo burlesque, aiuto 42 ragazze, do loro 2.500 euro al mese poiché sono finite sul lastrico rovinate dai pm”. Sappiamo tutto del bunga-bunga, delle ragazze e delle cene eleganti, di Nicole Minetti e Ruby, delle escort a Palazzo Grazioli. Non c’è bisogno di aggiungere altro che già non sia noto, usato e abusato. Ciò che invece non sapevamo è che non c’è limite al sentirci prese - come italiane e come donne - per il culo.

Proprio culo e non fondelli o altri modi di dire più eleganti. Perché, se l’avessimo avuto alto e sodo come quello dei vent’anni, almeno avremmo avuto una chance in più: finire a casa del presidente del Consiglio del nostro Paese potendolo esibire come unica e necessaria referenza. Oggi non saremmo a sputare sangue su cassa integrazione, pensione, fine mese - insomma su quanto accade alla maggioranza degli italiani - ma, trovandoci sul lastrico a causa del nostro culo e non in un Paese derubato e impoverito da chi ha comandato negli ultimi vent’anni, avremmo potuto contare su 2mila e 500 euro per vivere. Alla grande, dati i tempi.

Ora: essere indignate, schifate, disgustate non basta più. Si deve essere arrabbiate, e molto, per affrontare anche questo. Un ex presidente del Consiglio che se ne infischia del male che le sue parole fanno al Paese, alla gente ridotta alla fame, ai suicidi per disperazione, a quei quattro o cinque politici onesti che sono rimasti, agli anziani che rovistano nella spazzatura e spengono la tv per risparmiare sulla bolletta. Un Paese spaventato dallo spettro della Grecia evocato continuamente dopo averci fatto credere che non saremmo mai stati come la Grecia. Un Paese che si rende conto ogni giorno di più, fra tasse che non finiscono mai, privilegi inalterati, caste intoccabili, di essere stato preso per i fondelli - stavolta non più culo - ormai laceri, strappati.

“Se hai una barca - ha detto l’ex presidente del Consiglio del nostro invertebrato Paese, altrimenti saremmo già in piazza - non puoi preoccuparti di quanto ti costa l’equipaggio”. Barca, equipaggio. Ci viene in mente Schettino in fuga dinanzi al disastro. Ci viene in mente un milionario che ragiona in termini di denaro e piacere. Ci viene in mente che non l’abbiamo più alto e sodo. E che siamo arrabbiate, molto arrabbiate.

Rossana Gismondi

rossanagismondi.it

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Commenti dei Lettori:

-- 25/04/2012 -- 11:01:24 -- vincenzo

Brava, Rossana! "Paese invertebrato", ma anche senza muscoli, nè quelli delle braccia, nè quelli delle corde vocali! Non riusciamo a scendere in piazza, non riusciamo a parlare,a farci sentire, da nessuno, nemmeno da quegli ultimi "cinque onesti" della politica! Il cavaliere, che se n'è stato rintanato dietro le quinte, ora sta ritornando alla ribalta, un po' per fame di denaro (quello che ha sta finendo - anche per pagare le povere ragazze finite sul lastrico per colpa dei P.M.), molto di più per fame (e sete) di potere! Non gli par vero di dover dire addio per sempre alla sua più redditizia azienda, il "governo", temporaneamente affidato a uno che proprio tanto migliore di lui non è, ma che, comunque, è stato ritenuto capace di togliere dal fuoco le castagne che il cavaliere vi aveva messo! Sembrava (solo SEMBRAVA) che ce ne fossimo liberati; invece, è ancora lì che freme, smanioso di ritornare a difendere i propri interessi, possibilmente anche del suo "comprato" Bossi!...