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11/06/2008

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SI PUO SAPERE COSA STA SUCCEDENDO?

Clicca per Ingrandire La notizia: il Governo taglia i fondi alle isole minori, Tremiti comprese. I venti milioni di euro stanziati dal governo Prodi in favore delle isole minori pare si siano volatilizzati. Fino a prova contraria (ma voi veramente credete che arriverà?) ci sarebbe stato anche il consenso dei deputati dauni Pepe (neo presidente della Provincia di Foggia) e Leone (non quello dei film “spaghetti-western). Lo afferma il responsabile provinciale Pro-Natura e componente dell'Esecutivo provinciale del Partito Democratico Enzo Rizzi, denunciando la sempre più evidente “dissociazione politico-amministrativa di chi rappresenta il PdL in Capitanata e a Roma”.

L’annuncio potrebbe anche essere sconvolgente - ne attendiamo comunque conferma o smentita - se non si conoscessero i giochi del potere: se tu vinci io ti do addosso, quando vincerò io mi darai addosso tu! Intanto, nel mezzo, “more solito”, ci troviamo noi, poveri fessi che continuiamo ad ascoltare tutto e tutti. Adesso è la volta di questo Enzo Rizzi che ci va dentro di brutto dopo la contrastante dichiarazione del neo assessore provinciale all’Ambiente avv. Stefano Sabino riguardo al rilancio del piccolo arcipelago: “La Provincia promette maggiore attenzione alle Tremiti, anche contando sulla sponda nazionale dei deputati Pepe e Leone” - ricorda. E aggiunge, alla luce delle comunicazioni che arriverebbero da Roma: “E' stupefacente leggere dichiarazioni di questo tenore, fatte da un esponente di rilievo della stessa forza politica in cui milita l'ex presidente del Parco del Gargano: il principale protagonista della marginalizzazione delle Isole Tremiti”.

Poi rincara, e l’occasione è troppo gustosa per lasciarsela sfuggire: “Nei due anni di gestione Gatta non è stato compiuto un solo atto di concreta valorizzazione, a fini ambientali o economici, della riserva marina, a partire dalla (mancata; ndr) approvazione del Piano-Parco che avrebbe fornito indirizzi precisi e regole chiare per la gestione del territorio. Lo stesso sindaco delle Isole Tremiti ha più volte denunciato il peso eccessivo della burocrazia sulle attività turistiche e di pesca, e l'inadeguatezza dell'Ente Parco Nazionale del Gargano a gestire la Riserva”.

Quindi conclude: “Il taglio dei fondi deciso dal governo Berlusconi, insieme a quello degli stanziamenti per la riforestazione e l'abbattimento degli ecomostri (in totale 195 milioni) esplicita chiaramente quali siano gli indirizzi politici del PdL in materia di tutela del territorio, attuati col consenso di deputati e amministratori eletti in Capitanata. Il resto sono solo spot post elettorali di cui non avvertiamo alcun bisogno”.

Se lui, il Rizzi, non ne avverte alcun bisogno, figuriamoci noi che attendiamo da sempre la fine del bla-bla-bla e l’inizio di una nuova era. Resta, purtroppo, la solita costatazione, che a qualcuno potrebbe sembrare campata per aria: se non ci diamo da fare noi, in sinergia col resto dei “derelitti” che attendono la manna dal cielo, qua non si batte chiodo. Ahivoglia tu a dare addosso a chi si trova nella stanza dei bottoni e aspettarti lo stesso trattamento quando gli darai il cambio, chi ne va di mezzo è stato, è e sarà sempre chi si aspetta - perdonateci, ma dobbiamo dirla chiara e tonda la parolina brutale - l’elemosina di coloro i quali in un determinato momento si attestano al potere.

Non sembri un’utopia, le forze ce le abbiamo, le energie non ci mancano, lo spirito d’iniziativa (non il solito “arrangiamoci” ispirato all’omonima “arte”) è geneticamente nostro, non ci sentiamo secondi a nessuno, quindi mettiamo in campo l’insieme di questi parametri e vedrete che di Prodi, Berlusconi, Pepe, Leone, Savino e buon ultimo - ma solo come elencazione - il… buon Rizzi, ce ne faremo un baffo!

Insomma, a dirla con una sintetica locuzione: “Diamoci da fare!”, chiudiamola una volta per sempre con la cultura dell’assistenzialismo, diamoci un taglio. Rendiamoci indipendenti dalle pastoie di ogni tipo e colore.

Si può? Si può, si può… Basta mettersi d’impegno e… volerlo!

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