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31/10/2011

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ANCHE IL PARCO CUSTODE DI SAPERI E SAPORI

Clicca per Ingrandire Intervenendo alla 1ª edizione di “Profumi e Sapori dell’Arco - Il Pancotto”, incontro-convegno svoltosi la mattina del 31 ottobre a Manfredonia, Palazzo Celestini, il commissario del Parco Nazionale del Gargano ha dichiarato: “Oggi - e lo si evince anche dai simboli tricolore che ornano la sala - non stiamo celebrando solo una pietanza, bensì la cultura e le tradizioni nazionali nel 150° anniversario dell’Unità. Infatti, il pancotto è un piatto che nelle sue diverse modalità di preparazione unisce tutta l’Italia da nord a sud come una sorta di fil rouge della cultura e dei valori più autentici del Belpaese. Dunque, l’iniziativa di Bruno Mondelli e dei suoi instancabili e ammirevoli amici, parte da un arco, ma diventa un cerchio che abbraccia tutti, nessuno escluso.

“Non lo dico per retorica - ha puntualizzato - ma per esperienza personale. Lo scorso Capodanno, con amici, abbiamo pensato che fosse necessario festeggiare l’inizio del nuovo anno mettendo a tavola un piatto tipico, povero ma gustosissimo: il pancotto garganico. Il caso ha voluto che alla stessa tavola sedessero alcune cittadine americane che, dopo aver gustosamente chiesto più piatti della pietanza, tornate in America hanno postato le foto del pancotto sui loro siti web. Così, il piatto fra i più tipici della tradizione culinaria della nostra terra è sbarcato oltreoceano, negli Stati Uniti.

“Auspico - ha aggiunto - che i nostri ristoratori rispolverino sempre più ricette di piatti e pietanze nostre, locali. Così facendo, il ritorno positivo di tale strategia non sarà solo aver promosso cultura e cucina delle nostre zone, ma sarà soprattutto per la genuinità degli ingredienti coltivati e prodotti (pane, pasta, olio, formaggi, agrumi e altro ancora), ci sarà un sensibile miglioramento della qualità della nostra vita e, scusate, non certo in secondo piano, anche un virtuoso aumento dell’economia delle nostre aziende e qualche posto di lavoro in più per i nostri giovani.

“Proprio quest’anno - ha concluso - l’Unesco, su indicazione di un Parco Nazionale italiano, ha riconosciuto la Dieta Mediterranea come patrimonio immateriale dell’umanità. Questa è la strada della valorizzazione che un territorio come il Gargano, ricco di tipicità e materia prima genuina e unica nel suo genere, deve perseguire. La nostra enogastronomia è vessillo sia delle nuove tendenze turistiche (che vedono prevalere tipicità e salubrità in contrapposizione allo stress e all’inquinamento cittadino) sia della valorizzazione della cultura (il cibo diventa momento di aggregazione e condivisione). Abbiamo un grande tesoro a disposizione, dobbiamo solo essere capaci e caparbi a veicolarlo. Non dobbiamo inventarci nulla per far decollare il Gargano, dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare tutti insieme, ciascuno per le proprie competenze”.



 Ufficio Stampa

 

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