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30/10/2011

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A ORSARA, FESTA DELLA LUCE NON DELLE TENEBRE

Clicca per Ingrandire La musica di “Conturband” e “Caravanz”, i trampolieri e i mangiafuoco di “Raggi di luna”, lo spettacolo dei “Fuocandò” e il conto alla rovescia per l’accensione dei falò: ora è davvero tutto pronto per la notte di martedì 1° novembre, quella in cui a Orsara di Puglia si celebra l’antichissima festa dei “Fucacoste e cocce priatorije” (in italiano: “Falò e teste del purgatorio”). Le ore che ci separano dalla notte compresa tra l’1 e il 2 novembre sono le più speciali dell’anno per gli orsaresi. Tutti sono indaffarati nei preparativi. Le famiglie cercano di accaparrarsi le zucche migliori per i propri bambini.

Saranno i più piccoli, con l’aiuto di nonni e genitori, a intagliare queste grandi “mongolfiere” arancioni per renderle “umane”, dotarle di occhi, naso, bocca e adeguarle a ospitare un lume al loro interno. La preparazione delle “cocce priatorije” è solo una delle incombenze da assolvere: affinché la festa sia perfetta, come vuole la tradizione, occorre accatastare per tempo tutto il legname necessario a preparare un falò che faccia invidia a quello del vicino.

Senza dimenticare vino, carne, pane, patate e dolci tipici, tutte le pietanze e gli ingredienti che saranno consumati nella notte del 1° novembre, quando in ogni stradina del borgo medievale si terrà un banchetto a base di piatti “poveri” ma gustosi e in tutto il paese saranno esposte centinaia di zucche lavorate in modo creativo e illuminate al loro interno. Gli orsaresi, gelosi e orgogliosi custodi delle loro antiche tradizioni, ogni anno, in questo periodo, si affannano a spiegare ai visitatori che il significato profondo della loro festa non ha nulla a che fare con “Halloween”, ormai diventata un appuntamento commerciale.

L’evento che si celebra a Orsara di Puglia, al contrario, è ancora profondamente legato al culto dei defunti e rifugge decisamente dal “rito” consumistico del “dolcetto o scherzetto”. Uno dei momenti più suggestivi della festa è quello che scatterà alle 19: ai primi rintocchi delle campane della Chiesa Madre ci sarà l’accensione di un falò in ogni strada. Un consiglio pratico per quanti hanno intenzione di andare a Orsara a godersi lo spettacolo: è meglio arrivare presto in paese, perché da una certa ora in poi (20-20.30), esauriti i posti auto, diventa difficilissimo fare ingresso nel centro storico e trovare un posto libero per parcheggiare.

L’attrazione che questo appuntamento esercita sulla gente è fortissima. Orsara di Puglia si trasforma acquisendo le caratteristiche di un luogo magico. Davanti all’uscio di ogni abitazione si vedono grandi tavolate. Si mangia per strada, in una grande comunione collettiva che riempie il borgo di voci, risate, musica e allegria. E poi c’è il mistero di una notte che sembra davvero abbracciare due mondi: uno materiale e visibile, l’altro ultraterreno e impalpabile, ma pieno di suggestioni.

La tradizione vuole che le anime del Purgatorio (“cocce priatorije”) possano purificarsi attraverso il fuoco dei fucacoste e trovare la via del Paradiso, indicata loro dai lumi nascosti dentro le zucche. E’ la festa della luce, dunque, non quella delle tenebre. In onore dei defunti, che in processione attraversano il paese dopo la mezzanotte, si consumano cibi poveri ma ricchi di significati simbolici: il grano lessato e condito col solo mosto cotto, le patate, le cipolle, le uova e le castagne cotte sotto la brace.

 Ufficio Stampa Comune Orsara di Puglia

 

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