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25/10/2011

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DA FOGGIA NON SI VOLA PIÙ + AGGIORNAMENTI (1. Diario di… Bordo - 2. “Botta e risposta” Aeroporti di Puglia-Mondo Gino Lisa)

Clicca per Ingrandire Darwin Airline annuncia l'interruzione dei voli per Milano Malpensa, Torino e Palermo operati dall'aeroporto Gino Lisa di Foggia a partire da lunedì 7 novembre 2011. La decisione fa seguito alla drastica riduzione delle prenotazioni registrata dopo l'introduzione del nuovo regime tariffario, conseguente al mancato rinnovo dei contributi oltre la data del 30 settembre 2011. Il testo del comunicato inviato dalla sede di Lugano con le dichiarazioni dell’avvocato Fabio Parini, Ceo (chief executive officer = amministratore delegato; ndr) del vettore.

“Abbiamo creduto fino in fondo al progetto del Gino Lisa e per questo ci siamo impegnati per il suo successo, garantendo negli ultimi tre anni un servizio di qualità molto apprezzato dall’utenza. Nel corso degli ultimi mesi abbiamo a lungo negoziato con le autorità e gli attori locali (stakeholders), al fine di trovare una soluzione che consentisse di prorogare, oltre la data del 30 settembre 2011, l'erogazione dei sostegni che ci hanno sin qui consentito di offrire i nostri servizi a prezzi estremamente interessanti, garantendo nel contempo la sostenibilità finanziaria delle operazioni.

“Nel corso del mese di agosto abbiamo dovuto prendere atto che nessuna delle opzioni proposte ha potuto essere implementata (attivata; ndr) e che il regime contributivo sarebbe terminato il 30 settembre 2011. Di conseguenza ci siamo trovati nella necessità di adattare le nostre tariffe alle nuove condizioni, nella speranza che il mercato dimostrasse di essere pronto ad assorbire l’inevitabile incremento delle tariffe e, con ciò, a rendere le rotte finanziariamente sostenibili. Purtroppo abbiamo dovuto constatare una sensibile quanto immediatata diminuzione delle prenotazioni che ha assunto proporzioni drammatiche nel previsionale per i mesi di novembre e dicembre.

“Le vendite sono più che dimezzate rispetto al medesimo periodo dello scorso anno e i dati non lasciano dubbi circa il fatto che proseguire le operazioni in simili condizioni esporrebbe la nostra compagnia a perdite tanto ingenti da metterne addirittura a repentaglio la solidità finanziaria. Una tale evenienza non può ovviamente essere presa in considerazione e nemmeno essere imposta alla compagnia, in base agli accordi siglati con Aeroporti di Puglia spa, che prevedono il mantenimento dei collegamenti in assenza di aiuti solo in caso di sostenibilità finanziaria delle rotte.

“È con grande rammarico che ci vediamo quindi costretti ad annunciare la sospensione del servizio a partire da lunedì 7 novembre 2011 anche se manteniamo la speranza che si possa trovare una soluzione che consenta la ripresa delle operazioni e lo sviluppo dello scalo foggiano. In questi anni abbiamo avuto ottimi rapporti con tutti i portatori dì interessi locali, quali aziende, tour operators, agenti di viaggio, alberghi, ristoranti, enti privati, associazioni, come pure con mass media, autorità aeroportuali, istituzioni comunali, provinciali e regionali.

“Desidero ringraziare tutti sentitamente per il sostegno dimostrato nei nostri confronti, ma in particolare i collaboratori del Gino Lisa e i passeggeri che hanno saputo apprezzare i nostri servizi e ci hanno accordato la loro fiducia in maniera sempre maggiore”.

Contestualmente Darwin Airline comunica che provvederà a rimborsare integralmente il costo di tutti i biglietti acquistati per i voli da lunedì 7 novembre 2011 in poi. A questo proposito, contatterà personalmente i passeggeri o le agenzie di viaggio interessate. Per ulteriori informazioni legate al rimborso dei biglietti acquistati per volare da lunedì 7 novembre in poi, contattare il Call Center al numero verde gratuito 800.789.568.


1. DIARIO DI… BORDO = “E’ una contraddizione affermare di essere imprenditori e mollare tutto quando finiscono i soldi pubblici: la Darwin deve avere maggior rispetto per la comunità che le ha consentito di operare con legittimo profitto e mostrarlo affiancando le istituzioni locali in questa difficile fase di transizione”. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, commenta con queste parole la comunicazione di interruzione dei voli dall’aeroporto ‘Gino Lisa’ di Foggia “per la cui attivazione la compagnia aerea ha ricevuto svariati milioni di euro dalla Regione Puglia”.

“Viene da pensare che il pervicace rifiuto di un contributo annuo di 2 milioni di euro e la conseguente impennata del costo dei biglietti - continua - non avesse altro obiettivo che fornire la motivazione formale per la rescissione del contratto sottoscritto con Aeroporti di Puglia. Ciò non attenua le responsabilità di una società di gestione degli aeroporti pugliesi che ha tenuto il passo troppo lento nella programmazione e l’attuazione dei piani di sviluppo dello scalo di Foggia e, da ultimo, ha sottoscritto un accordo per il collegamento low cost fra Bari e Palermo, evidentemente destinato a sostituire il Foggia-Palermo della Darwin.

“Anche rispetto ad AdP - continua, - sorge legittimo il dubbio che gli amministratori fossero più che consapevoli dell’abbandono del Gino Lisa da parte della compagnia svizzera e si siano premurati di preservare un segmento di mercato. Peccato lo abbiano fatto a vantaggio dell’aeroporto di Bari e non di quello foggiano. Troppe le progettazioni mai diventate esecutive che Aeroporti di Puglia ha riservato allo scalo foggiano, anche contando sulle incertezze di direzione politico-strategica attribuibili alla Regione Puglia, proprietaria pressoché unica della società di gestione degli scali pugliesi.

“L’aeroporto, naturalmente al servizio del principale polo turistico pugliese e del più ricco comparto agroalimentare regionale - sottolinea, - avrebbe dovuto meritare maggiore attenzione sul fronte del potenziamento infrastrutturale, così da poter sostenere lo sbocco nel libero mercato al termine della fase di start up. E’ vero che le politiche finanziarie del Governo Berlusconi hanno ridotto le risorse per investimenti di questo genere, ma è stata la Giunta regionale a stilare, pur nelle ristrettezze economiche, la lista delle priorità: tra queste non c’è stato il potenziamento dell’aeroporto Gino Lisa.

“Le ultime dichiarazioni dell’assessore Minervini - conclude - sono confortanti quanto alla conferma della prosecuzione del programma di allungamento della pista, ma sono del tutto mortificanti rispetto alla scelta di azzerare i contributi per la Darwin. La futura operatività dell’aeroporto Gino Lisa è ora un’incognita ancora più grande e la Regione Puglia ha deciso di assumersi una grande responsabilità rispetto all’investimento di 14 milioni di euro in un’infrastruttura aeroportuale da cui adesso non partono più aerei”.


2. “BOTTA E RISPOSTA” AEROPORTI DI PUGLIA-MONDO GINO LISA = Ci scrive Angelo Stilla, direttore tecnico dell'Associazione “Mondo Gino Lisa” pregandoci di pubblicare - “onde dimostrare in modo incontrovertibile una volta per tutte che i fatti (dati tecnici, documentazione e statistiche) danno ragione a noi e non a loro” - due interessanti documenti (1. fax originale Ryanair del 2002 con la proposta del volo Foggia-Londra - 2. elenco degli aeroporti europei con piste da 1800/2000 mt. ed elevato traffico di passeggeri, anche low-cost (easyjet) e charter turistici - che possono leggersi in PERIODICI di Città Gargano; ndr). Intanto risponde pubblicamente alle ultime “affermazioni false e tendenziose fatte da Aeroporti di Puglia sullo scalo foggiano” con un “botta e risposta” tra lo stesso Aeroporti di Puglia (AdP) e Mondo Gino Lisa (MGL).

AdP: “A Foggia non c'è mercato e non interessano le compagnie aeree”.

MGL: Falso. Il fax allegato (V. PERIODICI, come scritto sopra; ndr) dimostra che già da molto tempo le principali compagnie aeree erano interessate a Foggia, ma a causa dell'eterno problema della pista troppo corta, alla fine hanno sempre dovuto ripiegare su Bari.

AdP: “A Foggia non si sono fatti i numeri necessari, nonostante l'impegno profuso da qualche compagnia aerea super-finanziata”.

MGL: Falso. Totalizzare in un anno 80mila passeggeri con ‘un solo aereo da 50 posti’, significa che se quell'aereo avesse avuto 150 posti (il minimo di tutti quelli che “fanno i numeri” a Bari e Brindisi, che sono da 150 a 190 posti), i passeggeri sarebbero sicuramente stati 250mila. E se gli aerei fossero stati ‘due’ (con le destinazioni ‘ragionate’ proposte da MGL coi suoi sondaggi), sicuramente si sarebbero superati i 400mila pax, ossia si sarebbe raggiunto lo stesso traffico di Pescara con soli due velivoli e 7-8 destinazioni nazionali ‘ben pensate’. Far volare 50 o 150 persone ha infatti quasi lo stesso costo di 6-7mila euro per un volo Fog-Mxp sola andata (per carburante, equipaggi eccetera), ma suddiviso su 150 persone paganti si hanno biglietti medi di 60-70 euro per il velivolo grande, e 180-220 per quello piccolo. Questo, senza contare gli eventuali incentivi, e considerando che statisticamente la ‘curva di aumento dei prezzi’ (legata al riempimento degli aerei) sale tre volte più velocemente per il velivolo da 50 posti

AdP: “E' inutile allungare la pista a 1800 mt. con 14 milioni di euro, perché ne occorrerebbero 2800, con una spesa superiore ai 50 milioni di euro”.

MGL: Falso. Come si vede dal citato fax di Ryanair, la lunghezza di pista richiesta è di 2000 mt. LDA (per l'atterraggio) per i suoi Boeing 737-800 da 189 pax. Inoltre, come si vede dall'elenco allegato degli aeroporti europei con piste tra i 1800 e i 2000 mt. perfettamente funzionanti (e con 2-3 milioni di pax l'anno, tipo Aberdeen in Scozia), già 1800 mt. permettono di volare con gli Airbus 319 da 150 pax - easyJet, AirOne, Alitalia, e così via) e probabilmente anche con gli Airbus 320 da 180 pax (riducendo eventualmente un po’ il peso del carburante imbarcato al decollo). La pista proposta dall' ingegner Bruno, in ogni caso, prevede 2000 mt. di pista asfaltata, e quindi i 1800 mt. effettivi ‘valgono’ comunque di più, grazie ai 200 mt. extra di spazio di sicurezza disponibile per gli eventuali atterraggi ‘lunghi’ e decolli ‘abortiti’.

La necessità dei 2800 mt. di pista da subito, quindi, è solo un ‘pretesto per dirottare su Bari anche i miseri 14 milioni di euro stanziati per l'allungamento, da loro stessi proposto e progettato 6 mesi fa!

AdP: “Sarebbero poi necessarie anche altre infrastrutture, come il nuovo terminal, la nuova torre di controllo… per un totale di oltre 100 milioni, troppi per un aeroporto fantasma”.

MGL: Falso. Tutte le cose elencate ‘non sono necessarie’ in una prima fase. Per iniziare a volare a Foggia occorre solo ‘allungare la pista ad almeno 1800 mt.’, con poca spesa e nel minor tempo possibile. Poi, se il pubblico risponderà adeguatamente, si inizierà a pensare a eventuali migliorie divenute man mano necessarie. ‘Il voler fare tutto e subito in modo faraonico, è da sempre una prerogativa tutta barese, che ha portato a spendere a Palese ‘molto di più di quello che sarebbe stato giusto/necessario in un dato momento’. Un esempio lampante è lo spendere 30 milioni di euro per risistemare il vecchio terminal militare di Bari, in vista di un vanesio ‘Palese Terminal 2’, assolutamente ‘non giustificato’ dalla saturazione attuale del super-moderno terminal del ‘Carol Wojtyla’. Già solo dedicando (più correttamente!) quei 30 milioni al Gino Lisa, si sarebbero risolti tutti i problemi dello scalo foggiano, e invece, come al solito, a chi tutto e a chi niente.

AdP: “Foggia è vicina a Bari, e col nuovo trenino diretto per Palese, si potrà arrivare a Brindisi in 55 minuti. Il Gino Lisa quindi non serve più e può chiudere”.

MGL: Falso. Per i cittadini di Foggia, questo al limite potrebbe anche essere vero (vedasi i milanesi che prendono il Malpensa Express), ma ‘non’ per il Gargano e tutta la possibile ‘catchement area’ (bacino; ndr) del Gino Lisa, che arriva fino a Potenza, Termoli e Campobasso. Inoltre, non dimentichiamo l'importanza di ‘avere un aeroporto come fattore di visibilità internazionale’, il famoso ‘puntino giallo’ sulle mappe aeree europee e mondiali che ha portato altre località meno dotate della Daunia a divenire a sorpresa dei ‘big’ del turismo internazionale. Se Foggia non c'è sulla mappa, è anche più difficile far pensare a chi atterra a Bari che 130-200 km più a nord ci potrebbe essere qualcosa di interessante da andare a vedere. Questo diventa particolarmente importante per la ‘destagionalizzazione dei flussi turistici e il turismo mordi e fuggi’, dove la gente consulta i siti di Ryanair, easyJet e così via e dice: «Ah, qui non sono ancora andato, quasi quasi vado a farci un salto nel prossimo week-end lungo/ponte». Questo è il turismo moderno degli ‘short break’ (minivacanza; ndr), e senza un aeroporto (ben) funzionante nei paraggi, se ne viene inesorabilmente tagliati fuori.

AdP: “Per il turismo bastano i pullman estivi Gargano-Palese, oppure si potrebbe aprire Amendola al traffico dei charter estivi”.

MGL: Falso. Ancora una volta, i vertici di AdP mostrano di parlare con scarsa cognizione di causa. Amendola non potrà ‘mai’ essere aperto al traffico aereo civile, come mostrano chiaramente i piani di sviluppo dell'Aeronautica Militare pubblicati su Internet. Essa è una delle sei basi MOB (Main Operating Base) destinate a rimanere strategiche nel prossimo futuro in Italia, anche e soprattutto per la presenza dei velivoli teleguidati Predator, incompatibili con qualsiasi coesistenza di voli civili-militari (come invece è accaduto ad esempio a Trapani Birgi durante i recenti raid aerei sulla Libia). Aprire Amendola ai voli civili significherebbe declassificarlo fortemente a livello militare, cosa questa assolutamente da evitare per la Capitanata.

E nel caso dei pullman, bisognerebbe poi vedere quanto i turisti gradirebbero, dopo due-tre ore di volo, altre due-tre ore di pullman (salvo coincidenze e imprevisti) per andare da Bari al Gargano.

AdP: “I soldi spesi a Foggia sono spesi male, meglio dirottarli su Bari e Brindisi, perché lì con gli stessi soldi volano molti più passeggeri”.

MGL: Falso. Sarebbero spesi male se si smettesse ‘adesso’ di investire sullo scalo dauno. Lasciare tutto così com'è adesso, sarebbe solo la ‘certificazione di un grande spreco di denaro pubblico’, lasciando un lavoro largamente incompiuto (serve la pista!). Infatti, se queste sono (ed erano...) le intenzioni di AdP, perché sono stati spesi tutti questi soldi al Gino Lisa negli ultimi 3-4 anni (circa 20 milioni di euro?):
- ampliamento piazzale aerei
- secondo raccordo in testata nord
- ammodernamento terminal
- realizzazione bar e uffici turistici nel terminal
- realizzazione parcheggi autonoleggi esterni (con gabbiotto)
- rinforzo piazzale e vecchio raccordo in testata sud
- migliorie varie a segnaletica pista, illuminazione, radioassistenza.

Che senso aveva fare tutte queste opere, se la prospettiva era quella di mollare tutto all'improvviso da lì a pochi mesi? Non sarebbe stato meglio ‘dirlo subito tre anni fa (o piu') quello che si è detto in questi giorni’? Forse AdP ‘non e' stata capace di pianificare-prevedere i suoi investimenti su Foggia’? o forse allora non ne aveva il coraggio? Inoltre, si sa che finché la pista da 1800 mt. non sarà operativa, saranno necessari aiuti ‘molto più consistenti’ per permettere di volare coi piccoli aerei che la pista attuale consente... è il ‘concetto stesso di aiuto allo sviluppo che prevede che inizialmente si possa andare in perdita’... altrimenti che «aiuto» e che «sviluppo» sarebbero? Se ci fosse un ritorno economico più o meno certo, sarebbe un semplice ‘investimento’ (sul presente) e non un ‘aiuto allo sviluppo = investimento sul futuro’.

AdP: “A Foggia un aeroporto non serve: non c'è il tessuto imprenditoriale-culturale che possa richiedere e giustificare uno scalo aereo. E non possiamo più permetterci, per campanilismo, un aeroporto ogni 100 km”.

MGL: Falso. C'è un numero ‘enorme e sempre crescente’ di giovani foggiani che emigra al Nord (o all'estero) prima per studio e poi per lavoro, e un aeroporto funzionante è ‘indispensabile’ per mantenere i contatti con parenti e amici che restano a Foggia. Perché gli emigrati baresi-leccesi-napoletani-siciliani devono poter tornare dai loro cari quasi ogni week-end velocemente, con poco stress e a prezzi modici, e i Dauni ‘no’? Questo è il ‘traffico etnico’, che compensa quello business che in effetti a Foggia è assente o quasi.

Quanto alla questione del ‘campanilismo’, il Gino Lisa fa eccezione a questa regola: si può parlare di ‘campanilismo’ per casi come l'Aeroporto di Brescia - fortemente voluto-finanziato e oggi caduto in disuso nonostante una pista da 3000 mt. e una dotazione di prim'ordine - ma non per quello di Foggia, che a causa dei suoi limiti strutturali ‘non ha mai potuto esprimere, nemmeno lontanamente, il proprio potenziale’. Avere l'aeroporto a Foggia, infine, ha una ‘profonda valenza simbolica’, in quanto:
- dà un senso di ‘futuro’, di essere in una terra dove qualcosa finalmente funziona
- può attrarre investimenti, anche stranieri (grazie a spazio e risorse a basso prezzo e ora facilmente accessibili)
- ‘risarcisce’ la città per i suoi 20mila morti per i bombardamenti alleati del 1943, per conquistare proprio l'aeroporto e la stazione
- crea a Foggia nuovi posti di lavoro ‘qualificati’ (hostess, tecnici, addetti aeroportuali, ecc.)
- diventa un ‘hub’ (fulcro, nodo; ndr) per il trasporto locale, permettendo di migliorare-ottimizzare i trasporti terresti su scala provinciale e oltre.

Ma soprattutto, avere ‘l'aeroporto funzionante a Foggia restituisce anche ai foggiani un po' di fiducia in se stessi e nella propria terra, nelle proprie possibilità e capacità, è un simbolo che li fa sentire finalmente un po' fuori dal loro eterno isolamento dal resto del mondo’. E in un momento così cupo come quello che stiamo attraversando, tutto questo sarebbe forse ancora più importante dello stare a contare quante migliaia di persone arrivino e partano in volo dalla nostra bistrattata, sfruttata, defraudata, ma sempre amata Foggia. (Angelo Stilla)


 Comunicato stampa

 

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