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09/06/2008

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Ateneo dauno: “Università motore della città” e “attività di ricerca”

Clicca per Ingrandire Matteo Di Biase (foto del titolo) è nato a Canosa di Puglia il 27 febbraio 1947. Fa parte dell'Università degli Studi di Foggia dal 1997, prima che diventasse autonoma. Professore di Cardiologia, ha fatto parte del Consiglio d’Amministrazione e dal 2005 ha ricoperto il ruolo di Pro Rettore.

“E' un momento importante per il nostro ateneo poiché ci troviamo in una situazione molto particolare e delicata. Il 90% del Fondo Ordinario di Funzionamento (FFO) é già impegnato per il pagamento di stipendi dei docenti e del personale tecnico amministrativo, scelta positiva perché cosí abbiamo dotato la nostra struttura di un organico proprio e maggiormente presente. Peró per programmare tutte le altre attività é necessaria una oculata gestione delle risorse, spendendo bene i proventi povenienti dalle tasse studentesche e ricorrendo a finanziamenti esterni fruibili attraverso i bandi. Per questo non é il momento di promettere nulla di stratosferico”, ci dice Di Biase.

“Dobbiano migliorare la qualità dell'offerta formativa attraverso tre fondamentali mosse. Migliore l'insegnamento, tagli ai corsi meno fruttuosi e in parallelo la creazione di corsi maggiormente richiesti dal mercato. Inoltre bisogna dare agli studenti una uguale base di partenza al fine di far partire tutti alla pari e con gli strumenti necessari”.

Anche per Di Biase l'edilizia rappresenta l'urgenza primaria. “Penso all'ex Iriip, a come quello che é stato promesso non é poi stato mantenuto. In futuro non possiamo piú sopportare questo tipo di situazioni. Ma penso anche alla costituzione del triennio biologico di Medicina e al sostegno che bisogna dare al funzionamento delle strutture di Lettere ed Agraria. E poi dobbiamo far integrare il territorio con la cosa piú importante creata a Foggia nell'ultimo ventennio:l 'università”.

Christian Danza

* * *

Il professor Filippo Reganati (foto sotto) é l'unico preside che corre per la carica di rettore. Docente di economia politica, nato a Grammichele (Ct), l'11 settembre 1960, dal 2005 ricopre il ruolo di preside della facoltà di Economia (in foto Filippo Reganati).

Nonostante il suo curriculum accademico parli chiaro, é la prima volta che si cimenta in una cosí importante competizione elettorale universitaria. “Questa mia prima partecipazione all'elezione del rettore dell'università degli studi di Foggia si chiude con un bilancio ampiamente positivo. I toni della campagna elettorale, i contenuti dei programmi proposti, lo spessore scientifico ed umano dei colleghi candidati confermano il livello che ormai la nostra università ha raggiunto spronandomi a continuare questa campagna ed a verificare l'onore di far parte di questa comunità”.

ANDRETTA - Lei é un sostenitore di uno sviluppo universitario in equilibrio tra bilanci e ricerca: come si puó raggiungere questo obiettivo?

REGANATI – “Il futuro premierà il migliore equilibrio di bilancio delle Università italiane. In tale ottica sarà necessaria l'acquisizione di risorse aggiuntive, approffittando delle oppurtunità comunitarie, il tutto unitamente ad un uso piú efficiente delle risorse umane e strumentali disponibili, anche e soprattutto attraverso una ristrutturazione della macchina amministrativa e il recupero della produttività sistemica. Risulterà pertanto strategico, anche alla luce della forte competizione tra Atenei, passare da logiche puramente quantitative dell'offerta formativa ad una razionalizzazione della medesima, fondando la stessa sulla qualità della didattica e sulle vocazioni del territorio. In applicazione della legge 270/04, l'assetto della didattica dovrà essere al centro di un intenso lavoro di ristrutturazione che dovrebbe tendere ad una drastica razionalizzazione del numero dei corsi di studio e ad un contenimento dell'offerta formativa entro piú stringenti soglie di proporzione tra l'organico docente e l'offerta stessa. E' necessario che l'Ateneo conservi un ruolo significativo nel finanziamento della ricerca, come sinora é stato fatto attraverso il fondo di Ateneo per la ricerca, incentivando tale attività in tutti i settori, senza distinzione alcuna tra quelli scientifici e quelli umanistici. Sono fermamente convinto che il raggiungimento dell'obiettivo non possa prescindere da un rafforzamento, in termini di personale e di risorse, del ruolo dei Dipartimenti”.

Aurelio Andretta

 Foggia&Foggia (testi e foto)

 

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