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08/06/2008

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23 Maggio 2008 ore 10:07

Clicca per Ingrandire Ciao nonno, chi ti scrive è la tua nipotina Mary . Sono in classe, c'è il prof di diritto. Non riesco ad ascoltarlo. Ho il tuo ricordo che riecheggia nella mia mente. Oggi sono sei mesi che non incontro più il tuo volto davanti al "Capriccio", il "Pizzicato" o seduto a quella panchina della villa, o per quel marciapiede, sul quale ogni mio passo mi permette di farne tanti indietro nel tempo e ricordare quel tuo camminare composto, ordinato, sempre con le stesse camicette, sia in inverno che in estate ... e quella "coppola"! Quei baci tuoi, che m'inumidivano le guance, quei tuoi sguardi che sembravano volersi infilare nella mia testa per riuscire a capire i tempi che corrono oggi. E dopo quel tuo "M'arraccumann...!” proseguivi, tu per la tua strada, io per la mia.

Ieri sono stata da nonna, era il suo compleanno, abbiamo mangiato il gelato che tanto ti piaceva, il gelato che non ho più mangiato da quando non ci sei più: vaniglia e fragola... Ma io non ne sentivo il sapore, né tanto meno vedevo colore su quel blocco di ghiaccio dal gusto amaro. Amaro come il mio cuore in questo momento, che ha bisogno dei tuoi dolci sguardi di bambino curioso, dei tuoi mille perché, dei tuoi "Vai piano con la moto!" Quanti flashes nella memoria. Le volte, innumerevoli, che giravi canale per quelle scene di film dove si scambiavano baci… il giorno del tuo compleanno quando hai pianto di gioia nel vedere tutti i tuoi nipoti intorno alla tua tavola, tutti intorno a te!

Sono ubriaca di ricordi, belli e brutti, e vorrei volare nell'infinito del passato e restarci in eterno, fermare il tempo, riavere indietro il piacere di ogni attimo trascorso con te e sorridere all'ascolto dei tuoi racconti, dei detti antichi, che il nostro balcone ricorda ancora. La realtà è dura da accettare ora che ha sbiadito le mie illusioni, le illusioni sulla tua eternità nei miei giorni. Adesso che non ci sei più, non ho più voglia di passare per quella strada di desolazione. Quando certi eventi ti toccano, ti senti mangiare il cervello, senti che tutti gli stimoli non servono più a nulla, solo a risvegliare il dolore che cerca di addormentarsi per andare in un lungo letargo.

Ti sento molto vicino, mi vieni in sogno ogni qualvolta hai bisogno di avvisarmi di qualcosa, positiva o negativa che sia. Vorrei salire più su di queste nuvole addossate per riuscire a vederti e rasserenarmi, convincermi che tu sei con me e ovunque io vada sarai sempre al mio fianco. Ormai sei diventato il mio punto di riferimento, la mia guida, il mio sole quando il cielo è coperto, il mio calore quando gli inverni divengono gelidi, il mio specchio che mi farà vedere stupenda quando inizieranno ad apparire le prime rughe...

Tu sei tutto!

Maria Libera Ragni

(foto: acrilico di Francesca Ferrari, www.francesca ferrari.net))

 Redazione

 

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