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20/09/2011

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IL QUADERNO DELLE LAMENTELE (pag. 7 - Il nostro… zoo si va popolando)
Clicca per Ingrandire Certo, quando meno te l’aspetti arriva pronta, come sempre, con le sue pungenti punturine la nostra zanzarina (http://www.puntodistella.it/news.asp?id=5075) che col suo ronzante lamentìo non lascia indifferenti e provoca, pizzicando qua e là, un prurito tale da non poter fare a meno di cercare un rimedio per poterne guarire. Ma quale l’antidoto? Prevenire è meglio che curare, potrebbe dire qualcuno. Mah! Quanto “sarcasmo” nelle sue punturine e quanta “carne” al fuoco per un bel barbecue di fine estate, per chi è sarcofita (chi si nutre di carne; ndr) come me. Pancia mia fatti capanna!

Puzzo!? A me non pare! Puzzare? Proprio puzzare? Sì… puzzare… credo! Sentite un po’ quello che mi è successo. Me ne esco dalla fogna per fare un giretto, avevo una fame, e mi dico: “Vado al mercato, magari trovo qualche bella verdura marcia, o un bel melone fradicio, o un bel pezzo di carne frolla di quella che buttano via”. Ma quale mercato! Mi fermo subito al richiamo pizzicante della zanzarina e, ahimé, inizio con lei il tour nel paese degli “addormentati”. Eh sì, ché qui sembrano davvero tutti dormire, come se l’afa estiva avesse bloccato le menti e ora è solo tempo di lavorare e a nient’altro bisogna pensare.

Ma qui c’è anche chi viene per soggiornare e attento analizza la vita dormiente di quanti, ombre che si muovono, ripetono gesti consueti senza emozioni. Stamane poi mi sono fermata dalla mia fornitrice preferita, la bella pescivendolona (ogni anno passo a salutarla), e… sorpresa! “Ma come - chiedo stupita alla zanzarina, - qui non c’è più nessuno!” E lei ronzando mi risponde: “Vieni con me e troverai ‘pesce’ per i tuoi denti”.

Quatta quatta sono scivolata su quelle stradine ciottolate, tutte vicoli e scalini, e che ti vedo, un mostro, un pesciaccio con l’occhio spalancato, un alieno morsicato e spalancato con mezza lisca di fuori e puzzolente, una meraviglia, e la zanzarina con tono sarcastico mi dice: “ Visto? Neanche nella tua fogna avresti trovato tanto!” Prendo in bocca il pesce marcio e mentre andiamo via - zzzzz (scappa) zzzzz - sentiamo urlare una malcapitata: “Aiuto, aiuto, c’è una ‘sorcaccia’ che cammina per le strade del centro!” E come se non bastasse, dopo essere salita su una scalinata, grida: “Ammazzatela, che schifo!”

Avete capito? Ammazzare me… che schifo a me! Ahahah, mi viene proprio da ridere! Ma poverina, lei che ne sa! Come faccio a spiegarle che gli olezzi maleodoranti sono tali e tanti che non è colpa mia se stiamo meglio sopra che sotto i tombini? Eh eh, cara zanzarina, mia amica di sventura, come dice quel detto… chi va con lo zoppo impara a zoppicare? Mi sa che hai proprio ragione!

Arriviamo quindi, stanche e prive di forza, vicino al mare e… che vedono i miei occhi? Un grande rifiuto da azzannare. Provo a rosicchiare qua e là senza risultato finchè la zanzarina mi dice: “Ma che fai? Quello non è… pane per i tuoi denti!” Allora decidiamo di risalire. Ma che fatica, meglio prendere la navetta. Decisione di cui ci pentiamo subito. Ma come, ci sono le fermate al centro del paese con tanto di strisce riservate ‘ad hoc’ e a noi ci fanno scendere in periferia!? Perché? Meglio non pensarci. Scendiamo, risaliamo e ci troviamo un posticino in villa comunale dove l’afrore è proprio di nostro gradimento. Ci sono i Turkish Cafè, unica nota intonata in una estate stonata!

Ah, dimenticavo: quest’anno tutto sommato mi è andata bene, ma dall’anno prossimo, visto che dovrò continuare a fare file chilometriche in farmacia, slalom per una passeggiata fra gente indifferente che mangia pizza e patatine in mezzo alla strada, sgomitate per trovare un posto pubblico dove sedersi - per fortuna ci sono gli arredi della… Rotonda! - e pagare quattro euro per parcheggiare (in più, dall’anno prossimo, versare anche la tassa di soggiorno) solo per essere insultata… a questo punto preferisco cambiare fogna. Scusate… città!

Una Topastra in vacanza

 Redazione
 

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