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17/09/2011

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OGNI UOMO È NOSTRO FRATELLO

Clicca per Ingrandire Il parroco della Chiesa Madre San Nicola di Mira (foto del titolo, il campanile; ndr) in Rodi Garganico, don Michele Pio Cardone, con la Pia Unione Amici di Lourdes e il patrocinio del locale Comune, ha indetto per domenica 18 settembre la Prima Giornata dell'Ammalato. Don Michele ha voluto celebrarla subito dopo le vacanze estive per ricordare a tutti i parrocchiani la triste condizione dell'ammalato forse troppo spesso dimenticato nei mesi estivi. Di seguito parte del contenuto della sua omelia in occasione di questa giornata.

“Se ogni uomo è nostro fratello, tanto più il debole, il sofferente e il bisognoso di cura devono essere al centro della nostra attenzione, perché nessuno di loro si senta dimenticato o emarginato; infatti la misura dell'umanità si determina essenzialmente nel rapporto con la sofferenza e col sofferente. Questo vale per il singolo come per la società. Una società che non riesce ad accettare i sofferenti e non è capace di contribuire mediante la compassione a far sì che la sofferenza venga condivisa e portata anche interiormente è una società crudele e disumana”.

“Le iniziative che saranno promosse nella Parrocchia in questo nuovo Anno Pastorale, siano di stimolo a rendere sempre più efficace la cura verso i sofferenti. Il Figlio di Dio ha sofferto, è morto, ma è risorto, e proprio per questo quelle piaghe diventano il segno della nostra redenzione, del perdono e della riconciliazione con il Padre; diventano, però, anche un banco di prova per la fede dei discepoli e per la nostra fede: ogni volta che il Signore parla della sua passione e morte, essi non comprendono, rifiutano, si oppongono. Per loro, come per noi, la sofferenza rimane sempre carica di mistero, difficile da accettare e da portare.

“I due discepoli di Emmaus camminano tristi per gli avvenimenti accaduti in quei giorni a Gerusalemme, e solo quando il Risorto percorre la strada con loro, si aprono a una visione nuova. Anche l’apostolo Tommaso mostra la fatica di credere alla via della passione redentrice: ‘Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo’ (Gv 20,25). Ma di fronte a Cristo che mostra le sue piaghe, la sua risposta si trasforma in una commovente professione di fede: ‘Mio Signore e mio Dio!’ (Gv 20,28)”.

Tina Guerra


IL PROGRAMMA

Ore 17,30 - Corteo degli ammalati per le vie della Parrocchia-Chiesa Madre San Nicola di Mira.

Ore 18,00 - Santa Messa in Piazza Rovelli per tutti gli ammalati della città. La messa sarà concelebrata da don Luigi Nardella (cappellano della Pia Unione Amici di Lourdes) e da don Michele Pio Cardone.



 Redazione

 

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