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27/08/2011

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LETTERA APERTA A UN PRETE “INCOMPRESO”

Clicca per Ingrandire Un peschiciano devoto, redattore e collaboratore di questa testata, scrive a don Saverio Papicchio, arciprete della Parrocchia Sant’Elia profeta di Peschici, trasferito in altra sede dal 1° settembre prossimo.


Era Giovedì Santo, durante la lavanda dei piedi hai lanciato un messaggio: “Questo gesto lo capirete tra qualche mese”, e noi tutti a chiederci cosa mai volevi dirci. Passarono i giorni, i mesi e iniziava a circolare la notizia che agli inizi di settembre avresti terminato la tua missione a Peschici. Sarà vero o trattasi di voci prive di fondamento? In tutta onestà la seconda ipotesi ci piaceva di più, invece era tutto vero, tanto vero da lasciarci tutti stupiti e amareggiati fino a rifiutare questa verità, speranzosi fino all’ultimo in una smentita… che non è arrivata.

Caro don Saverio hai svolto la tua missione in modo impeccabile in una “piazza” difficile dove, da sempre, ogni innovazione è vista con “sospetto”, tutto ciò che si scosta dalla tradizione è da bocciare a priori, non per cattiveria, semplicemente perché siamo legati a quanto tramandatoci dai nostri nonni e spesso non riusciamo a distinguere la vera fede, quella trasmessaci dal Vangelo e da te, da ciò che - con tutto il rispetto - è puro folclore e ci spinge a non riuscire a tenere a freno la lingua che, come dice l’adagio popolare, “non ha l’osso ma spacca le ossa”.

Tu, per fortuna, non ti sei lasciato abbattere dai numerosi dardi che cercavano di colpirti, con positiva caparbietà hai perseguito la strada giusta, quella del Vangelo che hai sposato. Scusaci se ti abbiamo arrecato sconforto e ti abbiamo giudicato gratuitamente sin dal momento del tuo insediamento e per tutti gli anni della tua permanenza in mezzo a noi. Di sicuro non c’è mai stata cattiveria, ma semplicemente stupido gusto di parlare, anche perché i risultati della tua missione sono sotto gli occhi di tutti: una ventata di fede matura, un tempio rinnovato e ingentilito degno di essere chiamato tale, gli insegnamenti che hai profuso in modo instancabile ai nostri giovani, le visite ai nostri malati, le omelie mai banali pregne di moniti e addestramenti.

Hai avuto orecchi per tutti e una parola di conforto per ogni singolo componente della comunità che si è rivolto a te nei momenti di bisogno e sconforto. Don Saverio, con tutti i difetti che possiamo avere, credici: ti abbiamo voluto bene e te ne vogliamo! Un corale grazie per tutto quello che ci hai dato e per quello che hai fatto per la nostra parrocchia, grazie per essere stato un amico, un fratello, un padre. Tutto della tua presenza a Peschici parla di nuovo, di fresco e di fede, che sarà indelebile, come la stima che nutriamo per te, davvero.

Tanti auguri per il nuovo incarico che ti è stato assegnato dal nostro Vescovo, parimenti al nuovo parroco don Tonino al quale auguriamo una fruttuosa missione, come è stata la tua. Grazie don Saverio e ricorda la tua comunità peschiciana nelle tue preghiere.

Gabriele Draicchio

 Redazione

 

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