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07/06/2008

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I RAGAZZI SCELGONO L"AMORE LIGHT? LA PAROLA A 2 ADOLESCENTI

Clicca per Ingrandire In un articolo del Corriere della sera - “I giovani scelgono l’amore ligth” - la giornalista Alessandra Arachi mette in risalto che i giovani di oggi si vedono una volta a settimana e difendono i propri spazi. La prima cosa che cercano in un rapporto di coppia è l’intimità. Ma solo a modo loro. Il sociologo Franco Garelli, alcuni anni fa, fece una ricerca su come i ragazzi vivono il sesso e l’amore: 3 su 4 si ritengono fedeli e il rapporto viene coltivato spesso a distanza per via di impegni, stimoli e sollecitazioni diverse cui non hanno nessuna voglia di rinunciare. Ma l’amore è qualcosa che si crea giorno dopo giorno e il sesso è l’ultima cosa nei loro pensieri. Alcuni credono al colpo di fulmine, ma quello non è amore, solo una passione che si accende in loro e poco dopo finisce: una bolla di sapone.

I libri romantici lo descrivono in tanti modi. Per Federico Moccia è una favola, per altri ha un lieto fine e per altri ancora si chiude nel peggiore dei modi... come nella realtà. In “Scusa ma ti chiamo amore”, ho letto che l’amore è follia; è il cuore che batte a duemila, la luce che scende di sera in pieno tramonto, la voglia di alzarsi al mattino solo per guardarsi negli occhi. L’amore è quel grido che ci chiama e ci fa capire che occorre cambiare.

Ma l’amore è veramente follia, quel grido che ci fa cambiare? Tante frasi scritte sull’amore ce lo fanno conoscere, ma ognuno lo fa solo scavando nel fondo del proprio cuore.

Rosalba Basile


E IO AGGIUNGO…


... tutti i giovani d’oggi badano all’individualismo, difendono i propri spazi, non amano le storie troppo “appiccicate” e il loro rapporto viene definito “amore light”? Sì, pienamente d’accordo con l’articolo del “Corriere”, anche sul fatto che non siamo più Giulietta e Romeo! Ma di sicuro ciò è avvenuto, non perché siano cambiati i tempi, semplicemente perché qualcuno, molti anni fa, ha inventato la parola “gioco” (tra l’altro tra bimbi e bimbe) e così è iniziato l’approccio maschio-femmina. Oggi ne sono stati accelerati solo i tempi e non si bada più alle conseguenze, sostituite da maggiore conoscenza. C'è chi la definisce “tattica di vita”.

Come prima c’era il giradischi e oggi abbiamo impianti stereo surround, così per la conoscenza. Prima ci si affidava al destino e a un pezzo di pane, oggi alle emozioni che ci trasmette una bella canzone. Prima, per trovare marito o moglie, dovevi andare a messa e farti notare. Oggi scegliamo comodamente da casa, sul divano. L’amore deve essere quello che desideri, quello che trasmette il tuo cuore al cervello, che deve farti accelerare il battito cardiaco, tremare le gambe… voglia di spaccare il mondo in pezzettini.

L’amore è quella forza che tra mille rumori, tante voci, tanti mondi diversi, sale sulla chiave del Sol e ti trasporta verso il pentagramma migliore per i tuoi desideri, quando hai voglia di urlare, cantare, quando ti sembrano poche le righe di un quaderno per sfogare ciò che hai dentro, che non ti dà tregua, non ti fa dormire la notte, ti fa odiare tutto, ti sazia il cuore al solo sguardo di un dolce tramonto sul mare, o una piccola stella, e ti fa immaginare il tuo nome graffiato su di essa.

L’amore è quella voglia di carezzare qualcuno dallo sguardo spento, privo di speranza, un sorriso che accende anche l’emozione più lontana. E non è solo rapporto di coppia. Pur nella diversità delle relazioni col mondo esterno, lo si può provare anche nei confronti di un genitore, specie con quello che su certi punti preferisce i nostri tempi, anche se su altri...

L’amore che prima era condizionato, bloccandoti al primo binario, oggi invece prova mille strade diverse, larghe, strette, salite, discese, con panorami stupendi o buchi senza luce. E i genitori cercano in qualche modo di seguirti, ma devo ammettere che l'impresa è ardua! Specie per i "datati" costretti ad adeguarsi alle nostre abitudini. Anche coi prof abbiamo un rapporto diverso: più libertà di parola, coraggio di esprimere le proprie sensazioni, a differenza dei loro tempi, quando magari non si sapeva neanche della esistenza delle sensazioni.

Ora pretendiamo di sapere cosa può succederci domani... anche se una eredità le donne di allora ce l’hanno lasciata: la ricerca di uomini maturi, capaci di saper amare (ognuno col proprio concetto della parola “amore”, ovvio), oggi rafforzata dal fatto che sono tutti bambini. Per poterli sposare dobbiamo aspettarne il trentesimo anno d'età, l'anno che le statistiche indicano come "fine del loro parcheggio domestico". Perché succede? Ma perché non esistono amore, sensazioni... esistenza. Nulla, solo qualche ubriaco che ti confonde per la donna dei suoi sogni.
E poi ci rendiamo troppo protagonisti, in tutto, ovunque, senza seguire regole, tendiamo a vestire i panni degli altri, mentre prima si preferiva essere unici, esclusivi, forti! Siamo diventati troppo simili, tutti… guarda caso: le stesse esigenze, lo stesso taglio di capelli, lo stesso colore di borsa, e invece bisogna sfidare il giorno con tutte le sue possibilità, le sue proposte, i suoi colpi bassi. Rischiare per tutto e tutti, o amare il rischio in generale.

La religione? In un cantuccio anche lei: non dà certezze ciò che i preti dicono. Poi, quando qualcosa non va, gli dedicano una bella canzone di Vasco, a quel poveretto del Signore, che ci dà tutto e niente nella vita.

Maria Libera Ragni

 Redazione

 

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