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26/06/2011

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BISOGNA INTERVENIRE FINCHÉ SI È IN TEMPO

Clicca per Ingrandire Non solo nelle banlieues francesi ma bande di ragazzine dai tredici ai sedici anni si aggirano purtroppo anche nelle nostre città. Un fenomeno tutto nuovo e in crescita quello delle baby gang femminili che pare stia prendendo piede anche in Italia. Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” giustamente ritiene utile portare il ‘brutto’ fenomeno all’attenzione di tutti affinché vengano adottate quelle misure necessarie a debellarlo.

È rilevabile, purtroppo, un progressivo cambiamento nella società e in particolare fra i giovani. Se prima il cosiddetto bullismo era appannaggio quasi esclusivo dei ragazzi, mentre le ragazze si dimostravano più inclini ad andare a scuola, a dedicarsi allo studio e comunque a evitare la via della delinquenza, oggi pare sia avvenuta una certa omologazione nei comportamenti negativi che si sta diffondendo a macchia d’olio specie nelle grandi città, anche se si evidenziano episodi anche nei piccoli centri.

Una sorta di emulazione degli atteggiamenti dei ragazzi da parte delle ragazze che appare, almeno a detta di autorevoli sociologi, una sorta di reazione per sfuggire alle periferie in cui erano cresciute e soprattutto alla cultura familiare e maschile che molto spesso le opprime. La natura del problema non va affrontata sotto un perimetro strettamente “culturale”, entro il quale alcune scuole sociologiche vorrebbero ridurlo, ma soprattutto sotto quello educativo. Sono i luoghi di ritrovo, le famiglie e la scuola che devono dare il contributo decisivo per bloccare tali fenomeni.

Ma è soprattutto la scuola che potrebbe essere la carta decisiva dove realizzare campagne permanenti di sensibilizzazione per favorire la socializzazione e valorizzare i rispettivi ruoli di uomo e donna. Si avviino, dunque, laboratori e progetti scolastici prima che le cronache quotidiane riportino ulteriori episodi di bullismo al femminile che al momento appaiono ancora non di grande rilevanza.
Giovanni D’Agata


 Redazione (foto: lapolemicasparsa.blog.tiscali.it)

 

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