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06/05/2011

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E LA SAGRA DEL PANE SI FA… FINALMENTE

Clicca per Ingrandire La settimana scorsa avevamo scritto che si era allenata, messa in dirittura d’arrivo, vicina ai nastri di partenza, quasi in pole position, decisa a partire non bene, benissimo… poi non è partita più. Colpa del maltempo. E così ha dovuto riprendere gli allenamenti. Ma adesso è al via, pronta a cogliere lo sparo dello starter che domani, sabato 7 maggio, sancirà l’avvio della Prima Sagra del Pane Peschiciano. Tutto come sabato scorso, in quanto a organizzazione, con una sola variante: l’orario. E’ stato anticipato di sessanta minuti, non più 20.30 ma 19.30, e da quel momento… pancia mia fatti capanna. I turisti ne saranno entusiasti.

Giusto, la sagra. Il Comitato “Peschici Eventi”, comunemente definito ormai “braccio armato” della Associazione Culturale “Punto di Stella” nelle locandine che spaziano su mezzo Gargano e abbiamo dovuto rifare, ha voluto farsi conoscere al volgo - dopo un paio di iniziative andate a buon fine - con una delle manifestazioni più contadine, più schiette, più rurali, più ruspanti che ci siano: la sagra! Termine che richiama le feste popolari, tradizionali, quelle impreziosite da fiere e mercati finalizzati alla valorizzazione soprattutto dei prodotti tipici locali. E quale prodotto tipico locale più del pane casereccio?

Per ciò tutti alle tre postazioni pensate per tre degustazioni diverse. Ve le ricordiamo: POSTAZIONE A – Piazza del Popolo, dove ci si potrà abbuffare, alla modica spesa di un piccolo contributo (un minimo bisogna pur sacrificarlo per andare incontro a chi fa tanti sacrifici, no?), abbuffare, si scriveva, di… sorpresa. Dovete andarci per saperlo. POSTAZIONE B – Villa Comunale.. altra sorpresa e altro piccolissimo (si fa per dire, non prendeteci alla lettera ripescando dal salvadanaio del nipotino i centesimi) contributo, e POSTAZIONE C – Corso Garibaldi, altezza numero civico 101, con la terza sorpresa. Il tutto allietato da suoni e canti di street band, gruppi folk, musicisti vecchi e giovani, appassionati di note e strimpellate arrabbiate per sputare in faccia alla crisi.

I profumi del pane e del… companatico aleggeranno per strade e vicoli. Il loro “amore” galleggerà fra lingue e palati ancora prima di raggiungere le tre locations. Poi, una volta arrivati… beh, sarà quel che sarà col pensiero affettuoso e colmo di gratitudine a un Comitato che ha voluto dedicare al “pane peschiciano” la sua prima sagra onorando così il lavoro dei campi, il mondo dell’agricoltura, la fatica dei “cafoni”, per piantarlo poi sul piedistallo di un monumento che leva al cielo - a mo’ di ringraziamento - le ali delle cariossidi e rammentare a chiunque che se semini raccogli e non raccogli nulla se non semini.

Paradigma di una condizione sociale smarrita nel tempo, persa nei meandri di una società tecnologica che ha distrutto la sacralità dei valori più ancestrali, svuotata della sua essenza più emblematica. Con gli stessi interrogativi della settimana scorsa: saprà la “sagra” riportare in auge il crisma dell’umanità naufragata nelle scelte del mezzo informatico più accorsato e suadente? Saprà l’inaspettata iniziativa resuscitare il culto dell’afflato patriarcale (e matriarcale) che teneva uniti intorno a un tavolo tre o quattro generazioni informate alla universalità della famiglia?

Identico anche l’augurio che si fanno gli organizzatori, anche se avviluppati nel microcosmo delle cose perdute e incapaci di gustarne passionalità e spessore. Lo vuole il Comitato e se lo impone l’Associazione, in attesa di altri momenti simili, da ideare, pensare, programmare, creare, con l’unico scopo di riportare in vita emozioni diluite e significati stemperati da moderne abitudini poco consone con la spiritualità dell’animo umano. Questo il richiamo della sagra che domani attirerà, intorno a improvvisati ma ben organizzati banchetti, la “gente”, le persone, il popolo, grazie a chi ha compreso il senso dell’iniziativa e contribuito alla sua realizzazione.

Non rimane che urlare un solo, unico “Buon Appetito” a tutti!

P. G.


 Redazione

 

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