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04/06/2008

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MONTESANTANGELO, UNESCO: PERCHE NON SE NE PARLA PIU?

Clicca per Ingrandire 9 gennaio 2008. Una pietra miliare per le sorti di Monte Sant'Angelo, una data che allo stesso tempo rende omaggio alla sua storia e cultura e apre nuovi, limpidi ed inimmaginabili orizzonti futuri. Infatti in quella fatidica giornata di pieno inverno, a ridosso delle festività natalizie, gli abitanti della città dell'Arcangelo Michele hanno ricevuto uno dei riconoscimenti più ambiti del pianeta: la candidatura a patrimonio dell'Unesco, ossia di tutta l'umanità. Un evento che ha inorgoglito tutto il Territorio e dato vita a nuovi propositi e idee per valorizzare ed impreziosire la zona per non farsi trovare impreparati ai sopralluoghi dei commissari Unesco e la conseguente ufficializzazione a sito "Italia Langobardorum. Centri di potere e di culto (568-774).

Peccato che gran parte di questi buoni propositi annunciati solo qualche mese fa, sembrano finiti in un buio dimenticatoio. Ciò che più è evidente è che nell'aria non c'è fibrillazione e attenzione com’è giusto che sia, anche perché la maggior parte dei cittadini non è consapevole della reale consistenza di tale riconoscimento.

"C'è solo un coinvolgimento della tecno-struttura per la parte burocratica e basta - è il «j'accuse» di Franco Salcuni (direzione nazionale Legambiente, foto 2, sotto). - La gente non sa che cos'è l'Unesco, ma anche lo stesso mondo politico è molto incerto in merito, soprattutto per quanto concerne l'area che sarà nominata patrimonio dell'umanità".

Ma questa non è l'unica magagna di Monte Sant'Angelo. Infatti da più parti giungono denunce per una vera e propria violenza che sta subendo il caratteristico centro storico. "Si continua con l'abbattimento e la ricostruzione ex novo di palazzi antichi e comignoli - ammonisce Salcuni. - E'uno strazio continuo nonostante ci sia l'opposizione dei cittadini. Questo è un chiaro segnale che non siamo pronti per l'Unesco. Serve una netta inversione di tendenza. E' inconcepibile che i rioni Junno (nella foto del titolo; ndr) e Grotte, zone di massima tutela, siano vittime di scempi di vario genere, soprattutto architettonici – rilancia. - Il sindaco ci dice che non può fare nulla perché sono decisioni prese in passato. Non è vero, perché queste essendo palesemente fuorilegge, hanno il diritto di essere modificate. Il centro storico è davvero vittima di un omicidio. Negli ultimi giorni dietro la basilica di San Michele hanno costruito una sorta di pensilina di cemento armato, il cui utilizzo è sconosciuto. Ma c'è da inorridire se si guarda ai prefabbricati eretti (per uso bancarelle) nel parcheggio del Castello, dove giungono i turisti".

"Monte Sant'Angelo non è pronta per l'UNESCO – dichiara a «l'Attacco» Domenico Prencipe, direttore del portale ildiariomontanaro.it (foto 1, sotto; ndr). - I lavori sono ancora in alto mare, c'è tanto da fare. Negli ultimi tempi abbiamo ulteriormente peggiorato la situazione: il "nuovo" castello di Monte Sant'Angelo ne è la testimonianza, oltre ad altre abitazioni abbattute e in fase di ricostruzione nel bel mezzo del Centro Storico. Noi di "ildiariomontanaro.it" abbiamo ispezionato alcuni luoghi e scoperto una cosa da far rabbrividire anche i più indifferenti: sulla strada per Mattinata, abbiamo rinvenuto dei reperti storici, risalenti a centinaia di anni fa (ci stiamo ancora informando in merito), circondati da rifiuti: lavatrici, immondizia, e chi più ne ha più ne metta!".

Prencipe incalza: "Penso che non si possa parlare di Unesco senza un vero piano di salvaguardia del territorio. L'economia è ferma, il commercio in crisi, il Centro Storico in condizioni pietose, le case per lo più trascurate esteticamente e la popolazione non è incentivata a ristrutturarle, né tantomeno ad abitarle. I giovani non sono sollecitati ad avviare attività commerciali al suo interno – sottolinea. - Non si è stati ancora in grado di prevedere un modo per "convincere" i turisti a passare per la zona storica. Il risultato? Case abbandonate, trascurate e vuote. Il Centro Storico sta morendo. Il "patto per la salvaguardia di Monte Sant'Angelo" tra “ildiariomontanaro.it”, Legambiente e Arci Nuova Gestione ha proposto soluzioni vere e concrete, ma non ancora ascoltate".

Prencipe fa un'amara analisi dello stato dei fatti. " L'UNESCO è un'occasione importante per noi di Monte Sant'Angelo, ma ci auspicavamo tutti che fosse quella buona per affrontare quei gravi problemi che affliggono la nostra città, soprattutto per quanto concerne il Centro Storico. Ma mi chiedo: questi ispettori dell'UNESCO, da dove arrivano… da San Giovanni Rotondo? Siamo messi male: non c'è nemmeno un cartello decente "benvenuti a Monte Sant'Angelo". Un turista che arriva da quella parte che impressione può avere? Arrivano da Manfredonia? Peggio. La città come un cantiere aperto. Il forestiero medio pensa: ma avrà centomila abitanti questa città? Cemento, solo cemento. Non uno spazio verde. Arrivano da Mattinata? Beh in questo caso ci chiamino, così mostriamo loro i reperti storici immersi nell'immondizia – conclude. - Invito i nostri ispettori ad arrivare in elicottero. Che chiudano gli occhi per un po' e si preparino a ricevere le radiazioni che arrivano nella zona dell'ospedale, dove c'è un inquinamento elettromagnetico da far spavento. Il nostro non vuole essere un atteggiamento distruttivo. Monte merita di far parte dell'Unesco. Il Centro Storico però, dopo tutto quello che ci ha dato, e con lo splendore di cui può ancora vantarsi, non merita questo trattamento".

Matteo Palumbo


  Quotidiano "l'Attacco"

 

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