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17/03/2011

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“IL MERCANTE DEL FREDDO”

Clicca per Ingrandire Un commerciante di neve è il protagonista del nuovo libro del giovane sangiovannese Toni Noar Augello, “Il mercante del freddo”, romanzo d’avventura ambientato su un Gargano a cavallo dell’Unità d’Italia, di cui celebriamo oggi il 150° anniversario. La presentazione ufficiale del volume, edito da “Il Castello”, è avvenuta sabato 26 febbraio nella Libreria Fahrenheit di San Giovanni Rotondo. Il volume è già disponibile su http://www.ilcastelloedizioni.it/zeroweb/?p=802

Toni Noar Augello torna dopo gli ottimi riscontri ottenuti col suo esordio letterario “Sto cercando di smettere” (www.editricezona.it/stocercandodi.html) e non rinuncia a mettersi alla prova con una scrittura più ricercata e un impianto narrativo più ampio e articolato. “Storie e vicende del passato - dice l’autore - hanno sempre avuto un effetto ammaliante sulla mia persona. Quando alcuni documenti storici mi sono capitati fra le mani, svelandomi un mondo ormai svanito, la penna ha preso a correre da sola sul foglio per inseguire le evocazioni suscitate da quelle letture, cercando di legarle al filo dell’inchiostro”.

LA TRAMA = In un’epoca priva di corrente elettrica, il ‘mercante del freddo’ fornisce l’unico modo per rinfrescare cibi e bevande. Il suo lavoro conosce due fasi fondamentali: il deposito della neve in profonde buche sulla montagna, d’inverno; la vendita del prodotto, d’estate. La sua originale attività si troverà sempre più coinvolta nel concitato processo di unità nazionale che pervade la penisola e anche sullo Sperone d’Italia anima le coscienze e richiede i suoi sacrifici. Il romanzo, pur essendo un’opera di fantasia, prende spunto da fatti realmente accaduti.


LA RIFLESSIONE = “Quando ho scoperto che anche a San Giovanni Rotondo il processo di unificazione aveva mosso le coscienze e condotto a tragici eventi - prosegue l’autore - sono rimasto sconcertato dal silenzio caduto su fatti così importanti. Uniche tracce: una lapide sulla facciata di Palazzo di Città e il libro del mio concittadino Giulio Giovanni Siena “Ventiquattro martiri per il risorgimento di San Giovanni Rotondo”. Scrivere queste pagine è stato un fatto consequenziale, assolutamente libero dall’idea di voler risolvere enigmi o emettere sentenze. Giocare con la fantasia mi ha permesso molto più semplicemente di far rivivere una pagina importante della nostra storia, che mi auguro sproni il lettore, come è accaduto per me, a ricercare e riflettere. Operazioni indispensabili per chi voglia approfondirne la conoscenza: più la trama del racconto si infittisce, maggiore diventa la distanza tra i fatti accaduti e quelli raccontati nel libro”.

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