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01/02/2011

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GINO LISA-SAN PIO: “DIAMOCI UNA MOSSA”

Clicca per Ingrandire Continua imperterrita e senza soste la battaglia da parte del comitato “Gino Lisa-San Pio”, in sintonia con l’associazione industriali di Foggia, affinché la proposta di ottenere finalmente uno scalo aeroportuale degno di una provincia con tutte le carte in regole per un caldeggiato sviluppo non venga abbandonata nel tiretto. Magari di qualche stanza istituzionale, come spesso è accaduto nel corso degli anni passati. Parole d’ordine sono “informare e tenere alta l’attenzione” verso un discorso che sicuramente comporterebbe vantaggi su tutti i fronti.

Dunque preparare e organizzarsi adeguatamente anche in vista di una commissione monotematica sul trasporto aereo di Capitanata richiesta dal consigliere regionale Pd Dino Marino. Questo lo scopo dell’incontro avvenuto ieri mattina nelle stanze della seconda circoscrizione foggiana di via Scillitani dove il promotore del comitato “Gino Lisa-San Pio”, il commissario Apt Nicola Vascello, ha incontrato e illustrato ai consiglieri circoscrizionali i punti basilari, oggetto del comitato stesso.

“La nostra proposta nasce in considerazione dell’esigenza di avere uno
scalo aeroportuale in Provincia - ha commentato - preso atto di un certo lassismo da parte dei nostri rappresentanti politici e degli enti locali nei confronti di una struttura essenziale allo sviluppo del territorio. E’ necessario realizzare un progetto di sviluppo che provveda all’infrastruttura aeroportuale, una priorità che tenga conto di un comparto economico che evidenzia un notevole trend di crescita”.

Di fatto, i valori positivi per il sistema turistico “Gargano” fanno registrare in Puglia circa 96mila posti letto, quasi il 40 percento dell’intera regione, 4 milioni e mezzo di presenze turistiche e 450 milioni di euro di entrate all’anno. “Benefici se ne ricaverebbero anche nel settore agroalimentare - ha spiegato Vascello. - La velocità e l’economicità degli spostamenti renderebbero più competitivi i nostri prodotti”.

A distanza di qualche mese però, tanti ancora i dubbi sui metodi di realizzazione dell’aeroporto e sull’indecisione di un eventuale allungamento della pista o sulla costruzione di una ortogonale, per non tralasciare poi il discorso del fotovoltaico, rimasto ancora nell’aria poiché la ditta tedesca che si è aggiudicata l’appalto non ha fornito le necessarie garanzie.

“Il nostro compito - ha continuato il commissario - non è di entrare nel merito tecnico della questione. Noi certamente abbiamo le nostre idee al riguardo, ma lasceremo la scelta ad altri, l’importante è che il progetto non venga messo da parte e ci consenta di far atterrare aerei di almeno l50 posti, soglia minima per gli aeromobili delle compagnie low cost e fondamentale per il traffico charteristico”.

Di fatto, per l’allungamento di 300 metri della pista attuale sarebbe necessario espropriare circa dodici edifici civili e industriali, con conseguente notevole impatto sociale ed economico, mentre con la costruzione invece di una pista ortogonale si prenderebbero in considerazione circa quindici ettari di terreno agricolo. In entrambi i casi comunque, a detta di Vascello, è importante sottolineare che non si verrebbero a creare problemi legati ai venti.

Per completare il discorso, non si può non accennare all’opzione del tanto discusso Amendola, tenuto sempre al centro delle attenzioni di molti, per cui è necessario ricordare che detto aeroporto, nonostante abbia carattere militare, potrebbe essere adibito all’uso civile grazie a un decreto del Ministero della Difesa. Però sarebbe necessaria la decadenza di tutte le attività svolte al suo interno e per un aeroporto di così elevata importanza a livello europeo, che conta al suo interno anche l’allocamento di aerei Predator a guida satellitare, il declassamento forse non sarebbe la scelta più saggia, tenendo conto che sarebbe necessaria la costruzione di una vera e propria aerostazione per il traffico aereo.

Mauro Pitullo


 Quotidiano di Foggia

 

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