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19/11/2010

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Clicca per Ingrandire A due settimane dalla chiusura della splendida mostra di Franco Fontana, le sale di Spazio Ripoli tornano a ospitare grande arte. Da lunedì 29 novembre e fino a lunedì 20 dicembre protagonista assoluta sarà la fotografia. Visitando Spazio Ripoli, infatti, si potrà ammirare la mostra "Retrospettiva" del grande fotografo pugliese (Grottaglie, Taranto), naturalizzato romano, Pino Settanni. La mostra, uno spaccato dell'indiscusso talento dell'artista, consiste in una selezione di foto che spaziano dai miti del cinema e del teatro del nostro tempo a significative immagini dei suoi viaggi a Kabul.

I ritratti e i reportage fotografici realizzati in luoghi "caldi" come l'Afghanistan ne hanno aumentato la fama a dismisura, ma l'arte di Pino Settanni era da tempo riconosciuta in ambito nazionale e internazionale: lo testimoniano le fotografie pubblicate su giornali e riviste più noti, il calendario Piaggio del 1993, le acquisizioni della “Maison Européenne de la Photographie” di Parigi, considerato il più importante Museo fotografico europeo, le commissioni dello Stato Maggiore dell'Esercito Italiano e di Rai 3. Tra i riconoscimenti più prestigiosi, il Premio Lubiam del 1995, il Premio Lido Azzurro Ricognition a Taranto, nel 1997, Il Pericle d'Oro per la fotografia del 1997, Il Premio Pisa per la fotografia, del 2000.

L'Artista è scomparso prematuramente a Roma nel settembre scorso, col rammarico di non avere avuto il tempo di riprendere la sua Terra, la Puglia, come avrebbe "voluto e dovuto", come dichiarava poco tempo fa al Corriere del Mezzogiorno. In mostra una selezione di splendide foto dai suoi reportages da Kabul, di alcuni personaggi divenuti vere e proprie icone del cinema e del teatro (Marcello Mastroianni, Ennio Morricone, Monica Vitti, Sergio Leone, Sergio Castellitto e altri ancora) e dalla serie "Gift Shop". In occasione della mostra, che sarà arricchita da video realizzati da e per l'Artista, sarà presentato in anteprima assoluta il volume postumo di Pino Settanni dal titolo "Sud. Simboli Sguardi. Fotografie dal 1966 al 1980" con l'introduzione di Vittorio Sgarbi.

La mostra è organizzata dalla Associazione Culturale "Una Porta sull'Arte" in sinergia con "Dedalos", Val & Service e Ala Consulenze, nell'ambito del progetto culturale: "Immagini e Personaggi. Percorsi visivi nella contemporaneità", col contributo delle Amministrazioni Comunali di San Severo e Vico del Gargano, dell'Amministrazione Provinciale di Foggia e il patrocinio della Presidenza del Consiglio Regione Puglia. Nella giornata inaugurale sarà presente la signora Monique Gregory Settanni. Il direttore artistico del progetto, Teo de Palma, sarà a disposizione, su richiesta, per visite guidate alla mostra.

(Orari apertura: dal lunedì al mercoledì 17,30-20. Per appuntamento e visite guidate: tel. 0882-37.48.42 - info: www.spazioripoli.it)


LA SCHEDA = Pino Settanni è nato a Grottaglie (Taranto) il 21 marzo 1949. Fotografo dal 1966, diventa professionista il 1973, anno in cui si trasferisce a Roma, città nella quale ha vissuto e lavorato. Nel suo studio di via Ripetta 226 ritrae alcuni fra i più importanti personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo come Moravia, Fellini, Mastroianni, Baj, Wertmuller, Benigni, Troisi, Morricone, Leone, Manzù, Bolognini, Cucchi. Sono solo alcuni dei 77 personaggi che hanno accettato di farsi fotografare e questa strepitosa raccolta di ritratti venne esposta alla galleria Rondanini e pubblicata l'89. Innumerevoli le mostre che dal 1975 hanno presentato le sue opere nel mondo. Nel '78 conosce Renato Guttuso e gli propone di reinterpretare fotograficamente in bianco e nero la Sicilia alla quale lui si era ispirato per i suoi quadri. Il pittore accetta e rilancia: invita Settanni a diventare suo assistente e fotografo personale.

Nell'86 partecipa al Mouà della Foto a Parigi, dove resta per un anno. Rientrando a Roma, affitta e trasforma una portineria di Via Ripetta in sala di posa. La fotografia di Settanni è assolutamente personale e la poetica della sua creatività rappresenta il classico esempio della complicità emotiva del ritratto, dove l'artista coglie non tanto e non solo la personalità del soggetto, quanto la sua reazione nei confronti dell'osservatore e della situazione in cui questo l'ha inserito. Non a caso infatti Settanni amava allestire messe in scena di tipo teatrale, in cui il colore gioca un ruolo importante. Una volta inserito il soggetto nella scena e iniziata la sessione, scatta appunto la complicità… e inizia il gioco. Muore a Roma il 1° settembre di quest’anno.


 Comunicato stampa Afapam (Associazione per l’alta formazione politica “Aldo Moro”) - foto obiettivodigitale.com

 

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