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19/11/2010

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“GINO LISA”: BOTTA E RISPOSTA ADP-UDC

Clicca per Ingrandire LA NOTIZIA = Sindaco di Foggia, presidenti Provincia e Camera di Commercio - rispettivamente: Gianni Monngelli, Antonio Pepe ed Eliseo Zanasi - incontrano l’amministratore unico di Aeroporti di Puglia, Domenico Di Paola, che comunica: ci sono i soldi per allungare la pista attuale del “Gino Lisa” fino a 1.800 metri in direzione Ospedali Riuniti ed espropriare le “12 costruzioni 12” che si trovano sul percorso. Tutti felici e contenti!

LA REAZIONE = All’annuncio, immediato l’intervento del capogruppo UdC al Comune di Foggia, Alfredo Grassi: “Pur apprezzando il fatto che la società Aeroporti Puglia dopo anni abbia incominciato a dare segnali di interessamento all’infrastruttura aeroportuale del Gino Lisa, non ce la sentiamo di unirci al coro di giubilo levatosi per la presentazione della relazione sull’ipotesi di allungamento dell’attuale pista. Questo perché in tale relazione ci appaiono esserci diverse questioni non sufficientemente approfondite.

“Prima fra tutte - continua - la perplessità sulla valenza e sull’impatto sociale di un esproprio che riguarda dodici costruzioni tra abitazioni e fabbricati industriali. Ci pare altresì notevolmente sotto stimata la cifra di 6 milioni e mezzo di euro che dovrebbe consentire l’esproprio di oltre 15 ettari di suolo e dei succitati fabbricati (meno di 500mila euro a fabbricato). Il secondo punto che suscita la nostra perplessità riguarda la fruibilità della pista a 1800 metri che non consentirebbe di rispondere alle esigenze manifestate con forza dal territorio provinciale, in particolar modo dagli operatori turistici del Gargano, in quanto consentirebbe l’atterraggio di macchine con una capienza massima di 100 posti che non renderebbe competitiva l’attività del traffico charteristico e non consentirebbe l’atterraggio di aeromobili utilizzate dalle principali compagnie aeree low cost.

“Voglio ricordare a tal proposito - argomenta - che il comparto turistico della nostra provincia genera 450 milioni di euro come proventi generanti ricadute positive su tutto il territorio provinciale e, quindi, anche su Foggia. Da alcune rapide indagini ho potuto accertare che esistono evidenti incongruenze nella relazione di Aeroporti Puglia per ciò che concerne gli aeromobili che fossero nelle condizioni di atterrare su una ipotetica pista di 1800 metri, soluzione che non renderebbe autonomo l’aeroporto di Foggia e richiederebbe continuo sostegno da parte degli Enti (cosa che sta facendo ora la Regione) alle compagnie aeree perché non riterrebbero conveniente il collegamento con lo scalo foggiano dovendo servire Foggia con aeromobili troppo piccoli a causa della pista.

“Aeroporti Puglia - spiega - indica velivoli Airbus 310-100 da 156 posti. Pur essendo entrato in produzione il 1983, il modello iniziale serie 100 non fu mai costruito per mancanza di ordine e interesse. Per quanto riguarda l’altra macchina Embraer195 mi risulta che i dati tecnici di tale velivolo riportano una corsa per il decollo pari a 2170 metri. Tale caratteristica lo renderebbe incompatibile con l’ipotetica pista di circa 1800 metri dell’aeroporto di Foggia.

“Anche il costo della realizzazione dell’allungamento - prosegue - suscita qualche perplessità atteso che, purtroppo, negli anni passati a seguito di lavori di miglioria realizzati da Aeroporti Puglia sulla pista del Lisa il PCN (coefficiente di compressione) è incomprensibilmente sceso da 60 a 33. Tale riduzione delle potenzialità della pista, presume quindi un suo rifacimento. Inoltre, nella relazione rimane oscura la destinazione degli utili derivanti dalle royalties del futuro parco fotovoltaico. Negli anni passati Aeroporti Puglia ha effettuato cospicui investimenti (parliamo di centinaia di milioni di euro) sugli altri scali aeroportuali pugliesi. Credo sia arrivato il momento di valutare l’ipotesi di realizzare investimenti consistenti per risolvere una delle più grandi criticità, per quanto concerne la mobilità della provincia di Foggia.

“Per questa ragione - aggiunge - penso sia utile che le royalties derivanti dal parco fotovoltaico vengano interamente reinvestite nello scalo aeroportuale che le produce. Ciò consentirebbe di trovare le risorse e cantierizzare in tempi rapidi la costruzione dell’unica ipotesi credibile, cioè la pista ortogonale, il cui progetto (presentato nel 2006 da Aeroporti di Puglia nell’ambito del Dosap del Comune di Foggia) è rimasto incomprensibilmente per anni chiuso nel cassetto, forse perché rappresenta l’unica reale possibilità di realizzare una pista da 2200 metri ricorrendo a espropri che interesserebbero circa 36 ettari di terreno agricolo su cui non insiste fabbricato di alcun genere.

“Una pista di tali dimensioni - conclude - ci consentirebbe di dare una risposta definitiva alle esigenze del territorio di Capitanata portando un sostegno concreto e reale all’industria alberghiera di questa provincia che, con gli oltre 7mila addetti, rappresenta l’industria più grande della Regione Puglia. Per queste ragioni, pur apprezzando l’impegno profuso dal sindaco Mongelli, sospendiamo il nostro giudizio sull’allungamento della pista e invitiamo lui e la sua giunta a ulteriori approfondimenti e verifiche, onde evitare che si perpetui un ulteriore spreco di denaro pubblico nella realizzazione di un’opera infrastrutturale che non risponde alle esigenze del tessuto economico di questa provincia”.

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 20/11/2010 -- 08:14:09 -- ANTONIO

E' bene chiedere che venga chiarito al Popolo del Gargano e della Provincia di Foggia ogni aspetto della questione disagio Gino Lisa. Le Autorità aeroportuali e quelle preposte alla Sviluppo e la Sicurezza del Territorio devono spiegare e raccontare in modo chiaro e responsabile, nella forma di documentazione o prova certa, del perchè o dei perchè non si riescono a risolvere le difficoltà o i problemi che fanno dello scalo foggiano una pista di atterraggio limitata e poco efficiente(diciamo di serie B). Così da chiarire anche a chi spettano le responsabilità per i ritardi ed i disagi legati alle ragioni ed ai motivi che penalizzano un corretto sviluppo ed non permettono un vivere più civile. Caso contrario ed in risposta all'inerzia o alle omissioni dei suindicati soggetti pretendere, attraverso un'azione forte e decisa di ribellione e protesta da parte delle Popolazioni di tutta la Provincia, con fatti utili a che si arrivi a risolvere ogni cosa.

-- 20/11/2010 -- 09:06:50 -- ANTONIO

Mobilitazione generale di tutti i Comuni e delle popolazioni della Provincia.

 
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