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18/11/2010

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IMPARIAMO A… VOLARE CON LE NOSTRE ALI

Clicca per Ingrandire Ieri pomeriggio, mercoledì 17, nella Sala “Azzarone” del Comune di Peschici, i Palazzi di quasi mezzo Gargano hanno deciso di erigere nelle rispettive piazze l’Albero della Libertà di bonapartista memoria liberandosi, appunto, dalle pastoie politico-burocratiche. I Palazzi, rappresentanti di un popolo impotente testimone - almeno fino a questo momento - del declino di una risorsa che da alcuni decenni è diventata preponderante e la più importante e trainante per sbarcare il lunario in maniera decente e produttiva (il turismo), hanno dismesso l’uniforme del Potere Legale e indossato i panni del Potere Reale, ben più modesti ma molto più adeguati a una battaglia a tutto campo.

I Palazzi di Manfredonia, Vieste, Vico del Gargano, Rodi Garganico, Ischitella, Monte Sant’Angelo e di altri centri impediti a intervenire da vari impegni, nelle persone dei propri vicesindaci e assessori al ramo chiamati a raccolta dal primo cittadino della cittadina ospitante, hanno espresso la volontà di un ampio settore dell’economia garganica - i cui operatori erano anche presenti - e hanno detto “basta” ai traccheggiamenti della Politica sulla questione “Gino Lisa”: lo scalo aeroportuale definito negli ultimi tempi “bonsai” si chiude… se ne allunga la pista… no, si fa la ‘ortogonale”… soldi non ce ne sono (e poi si spendono per altri scali pugliesi, e loro infrastrutture, sistematicamente privilegiati, o se ne “creano” di nuovi di zecca con impianti fotovoltaici, decisi alla chetichella e allocati sui 245 ettari del sedime aeroportuale del “Lisa”, non da reinvestire sullo stesso ma da distribuire ai soliti noti).

Una querelle che ha stancato inducendo la “politica di piazza” a reagire. E lo ha fatto senza distinzioni di colore. Destra, sinistra o centro, era tutta lì ieri sera, a prendere posizione sulla scorta di quella corrente associazionistica che vèntila come refolo disturbatore, ma in positivo, nelle valli dello Sperone e su arenili e scogliere della costa, da nord a sud, da levante a ponente, da località a vocazione turistica diversificata ai frondosi rami del polmone della Foresta Umbra. (Notata l’assenza del neo commissario del Parco Nazionale del Gargano, Stefano Pecorella. Ma... è stato invitato?)

Ciascuna delle considerazioni elencate poco sopra è venuta a galla nella riunione peschiciana, non solo per bocca dei “politici”, ma soprattutto nelle analisi di tecnici e osservatori “esterni” (fino a un certo punto…). Chi ha messo il dito nella piaga, rivoltando il moribondo pronto a scivolare nella bara di un turismo agonizzante, è stato Nicola Vascello, commissario dell’Azienda di Promozione Turistica di Foggia, supportato da Valter Rizzi di Assolisa, i quali si sono battuti per la soluzione - avvalorata da considerazioni “tecniche” di valenza non facilmente contestabile - di una pista ortogonale (foto del titolo, freccia rossa in basso; ndr) di nuovo impianto piuttosto che per l’allungamento della esistente, denunciando nel contempo manovre di “alte sfere” per non favorire tale direttiva e, di rimbalzo, rimpannucciare nel ruolo di cenerentola il “Lisa”.

Quindi si è affacciato nell’agorà aeroportuale l’assessore viestano al Turismo, Nicola Rosiello, portando la soluzione da vario tempo perseguita dalla cittadina della “chianca amara”, che proprio in quanto tale ben conosce dolori e sofferenze: il “loro” scalo, da partorire a Piano Grande, le cui fasi progettuali sono a buon punto e lo studio di fattibilità non conosce soste, ammonendo - fra le righe - di non parlare di aeroporto di Vieste, ma di aeroporto del Gargano, e proponendo il più classico e canonico dei “tutti per uno, uno per tutti”.

Sulla stessa lunghezza d’onda (“sarà bene che ci si sforzi a rendere utile il concetto di Aeroporto del Gargano, piuttosto che di aeroporto foggiano”), al termine di altri interventi di assessori e primi cittadini (il peschiciano Afferrante, il manfredoniano Angelillis, il montanaro Mazzamurro, il vichese Damiani, il rodiano D’Anelli…), l’analista del turismo Antonio Gelormini il quale, manovrando la sua personale lente d’ingrandimento, ha optato per una diversa alternativa, in attesa che la vicenda “Lisa” si sblocchi o approdi a spiagge più sicure l’ipotizzato scalo viestano. “Buttiamoci su Amendola!” dichiara, provocando la reazione di Vascello.

Sì, è aeroporto militare - afferma, - è intoccabile, i “generali” dicono subito e sempre “no”; sì, esiste un decreto ministeriale che lo classifica “strettamente destinato alle esigenze di difesa nazionale”, ma con una “azione di forza” comune, perché uniti si vince (è stato un po’ il leit motiv dell’incontro), se ne può chiedere il passaggio ‘temporaneo’ dal settore A della classificazione (aeroporto ad uso pieno ed esclusivo militare - MOB) al settore B (aeroporto militare in cui l'apertura al traffico civile in atto è espansibile a condizione che non derivino limitazioni allo svolgimento dei compiti istituzionali delle Forze Armate).

A prescindere dalle tre soluzioni prospettate (aspetto rinnegato da Vascello che vede nelle alternative la solita strategia d’alto loco - “divide et impera” - che va a tutto vantaggio e fa il gioco di chi occupa la stanza dei bottoni), l’incontro ha ottenuto il risultato di far convergere interlocutori e proponenti verso la costituzione di un Comitato che studi, valuti e decida le azioni da attuare in brevissimo tempo, in modo da salvare un comparto in agonia, il turistico, che se non si muove nelle giuste e corrette direzioni fra qualche anno diventerà solamente un ricordo.

Piero Giannini

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 18/11/2010 -- 20:35:47 -- ANTONIO

Le ragioni per cui stiamo perdendo il turismo sono altre e non certo quelle che fanno ricadere la colpa sull'assenza di un aeroporto sul Gargano. Il Gargano un tempo era un vero e proprio paradiso. C'era in Esso tanta umiltà e tanta voglia di fare bene.

-- 18/11/2010 -- 20:49:11 -- ANTONIO

Ogni cosa veniva fatta con Amore e con il Cuore. Ma soprattutto senza speculazioni. Oggi più che imparare a volare con le nostre ali dobbiamo imparare a camminare con i nostri piedi ed a pensare con delle buone teste facendo attenzione a mettere i piedi proprio bene per terra. La realtà di crisi che ci attanaglia (economica, sociale, politica) e le tante opere che prima funzionano e poi diventano come delle cattedrali in un deserto prive di senso devono far riflettere per non commetere errori di impostazioni e cattive gestioni. Il Gargano deve innanzitutto ritrovare orgoglio, umiltà, saggezza, partendo dalla voglia di far rifunzionare le cose semplici. Come pure non deve abbondonare le opere già iniziate come la Superstrada del Gargano e la Ferrovia.

-- 18/11/2010 -- 21:08:13 -- ANTONIO

Una volta che il Gargano riconquisterà la sua forza con la sua umiltà e le sue caratteristiche potrà fare anche il resto. In un'ottica ed una mentalità diversa. Il sole, il mare, legati ai pochi mesi estivi senza altri elementi o varianti possono risultare insufficienti a far decollare il sogno costiero.

-- 18/11/2010 -- 21:18:20 -- ANTONIO

Le strutture si possono anche fare ma il bello viene poi dopo quando la macchina parte. Le scelte strateggiche e le piantaggioni o colture prima di essere realizzate richiedono prima l'analisi di un qualcosa e poi lo studio-verifica delle condizioni geoclimatiche e fisiche del terreno. Insomma si procede per gradi senza perdere di vista i problemi o gli effetti collaterali che possono sorgere quando non si si esaminano o non si considerano altre riflessioni che poi possono portare a situazioni indesiderate. E'bene fare quello che si può e non quello che è fattibile in altri tempi e con altri mezzi. Non tralasciando quelle che sono già delle priorità per far posto ad iniziative seppure ambiziosi anche difficili e pericolose (complesse).

-- 18/11/2010 -- 21:36:30 -- ANTONIO

Occhio Ragazzi. Il Gargano è forte con una Provincia Forte, ed uno Stato presente e sicuro. Senza questi anche il Gargano sarà più vulnerabile e povero. Certo non giova avere una Regione divisa.

-- 19/11/2010 -- 10:10:27 -- ANTONIO

Ricordo:l'Uomo è arrivato anche sulla Luna, come tenta di mettere piede anche su Marte, dimenticandosi spesso di quanto accade sulla Terra. La faccenda principale è però sempre legata alla necessità dell'utilizzo delle risorse. Quando manca la materia prima, o le materie prime, come il denaro anche il ritorno dalla Luna può diventare un'imprese disperata per gli astronauti, e figuriamoci il tornare indietro da Marte. Seppure dobbiamo guardare sempre avanti ed proseguire verso le nuove conquiste e le nuove conoscenze è bene anche ricordare che comunque vadano le cose l'essere deve sempre mangiare. Lo zappatore è sempre una figura indispensabile, come la terra. Occhio e testa ragazzi! Non facciamoci prendere dal panico e soprattutto influenzare dalle campagne elettorali e propagandistiche, specie nei momenti di crisi o di disperazione. Il Turismo è un fenomeno complesso ma delicato, come è il rapporto tra l'Uovo e la Gallina.

-- 19/11/2010 -- 10:25:45 -- ANTONIO

Miglioriamo quanto abbiamo. Allunghiamo e potenziamo piste, ferrovie, strade, porticiioli, e servizi già esistenti, poi tentiamo di fare il salto ulteriore di qualitàm, senza sacrificare ancor prima delle Uove la chiocciola della Gallina. E' necessaria una POLITICA FORTE E GIUSTA. Ma che sia al tempo stesso soprattutto SAGGIA e RESPONSABILE tenendo conto delle priorità, come la SALUTE e le condizioni di Vita.

-- 19/11/2010 -- 10:35:45 -- ANTONIO

FARE: POLITICA GLOBALE, NON DI SETTORE.

-- 19/11/2010 -- 10:45:45 -- ANTONIO

Le Sinergie e gli Entusiasmi le leve per il rilancio. BENE PUNTO DI STELLA PER L'OPERA D'INFORMAZIONE. BENE COMUNQUE LE TAVOLE ROTONDE. BENE QUALSIASI IMPEGNO A FIN DI BENE.

-- 19/11/2010 -- 10:51:29 -- ANTONIO

Evitiamo però di fare la fine dei cetacei -capidogli- spiaggiati lungo il litorale di Foce Varano, che disorientati e deviati per mani misteriose, dopo alcune settimane di digiuno hanno ingoiato ogni cosa e poi esausti ed intasati hanno trovato la fine proprio da noi, un tempo quello che era considerato uno dei Paradisi terrestri.

-- 19/11/2010 -- 11:00:53 -- ANTONIO

Non è tutto oro quello che luccica. Ma, c'è del vero!

-- 19/11/2010 -- 11:07:10 -- ANTONIO

: IL GARGANO.

-- 19/11/2010 -- 14:59:49 -- ANTONIO

Udite udite: hanno lanciato-liberato- i lupi sul Gargano per contrastare il crescere del numero dei cinghiali e riportare l'equilibrio in natura. Dove per lupi si intende una Natura sana ed incontaminata. Cosa dobbiamo dire: bene! Così aumenta il pericolo! Si dimentica che oggi il Gargano come parco è circondato da paesi ed i cinghiali per quanto possono essere pericolosi non sono tali quanto i lupi. Poi, i lupi non riempiono i frigoriferi come non risparmiano le loro prede. Il Parco è costituito principalmente dalla Foresta Umbra che si affaccia sul Tavoliere delle Puglie. Chi garantisce l'incolumita dei pascoli e le genti? Il fenomeno dei cinghiali potrebbe essere combattuto con altri mezzi come le battute organizzate di caccia, dirette dal Corpo Forestale e degli agenti destinati alla tutela del territorio. Poichè in caso contrario ci possono rimettere la pelle anche gli altri animali qualora i lupi dovessero a loro volta aumentare e costituire veri e propri branchi.

-- 19/11/2010 -- 15:20:27 -- ANTONIO

Anche le vipere o i seprpenti pare vengono lanciate dagli aerei per il loro ripopolamento. Ma attenti a non lanciarle nei pressi di ville o residence, dove non manca la presenza di persone e nemmeno quella di bambini. Il territorio a vegetazione e caratteristiche mediterranee spesso comprende insediamenti turistici ed abitativi.

-- 19/11/2010 -- 15:30:51 -- ANTONIO

I pericoli come si dice sono sempre in agguato o dietro l'angolo! Per cui alcune decisioni se prese frettolosamente possono anche non finire mai di stupire. Specie quando atrraverso le stesse decisioni frettolose è facile commettere errori o si può finire per sbagliare, cosìcchè anzichè raggiungere e centrare gli obbiettivi prefissati o i risultati sperati, sil può andare a finire e per sconfinare in altre situazioni anche negative e così generare altri problemi da affrontare e risolvere. Ecco perchè è necessario valutare bene le cose e vedere se è il caso di adottare o meno una soluzione o scelta al posto di altre prima di fare affidamento cieco ed esclusivo solo su alcune.

-- 19/11/2010 -- 16:23:08 -- ANTONIO

Insomma, riflettere e non andare contro la sicurezza, il bene, e la natura.

-- 20/11/2010 -- 08:09:41 -- ANTONIO

Inmpariamo a stare con i piedi per terra.

-- 20/11/2010 -- 12:02:48 -- ANTONIO

Ogni aeroporto ha valore e può sopravvivere, se realizzato, in ogni stato e luogo solo se funziona, è utile, ed anche sicuro!

-- 20/11/2010 -- 12:23:29 -- ANTONIO

Fare turismo presuppone che si abbia bene in mente il conoscere il ciò che è turistico. Ovvero, mettersi d'accordo sul significato del termine. Anche la tutela e la conservazione dei beni e delle caratteristiche del territorio, oltre ai servizi, possono venir prima del tanto decantato progresso.

-- 20/11/2010 -- 12:35:40 -- ANTONIO

Si dice che il fine giustifica i mezzi. Ma, il fine dev'essere un buon fine.

-- 20/11/2010 -- 12:40:09 -- ANTONIO

Siamo testimoni della realtà.

-- 20/11/2010 -- 12:42:26 -- ANTONIO

Se garantiamo il servizio di collegamento con gli eleicotteri sul territorio ai fini multipli di soccorso, sicurezza e turistici, già è un qualcosa. Le basi ci sono! Partiamo dalla nostra affidabilità e continuità. Poi, se sono fiori fioriranno!

 
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