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15/11/2010

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ECONOMIA DEL BEN-VIVERE: RICETTA DA REIMPARARE

Clicca per Ingrandire “Il pianeta è in stato comatoso, non esistono più le condizioni per inseguire il mito della crescita. E’ urgente ritrovare il senso di sazietà, imparare a fare i conti col senso del limite e nel contempo garantire sicurezze e dignità a tutti”. L’invito di Francesco Gesualdi è tanto schietto quanto pragmatico: “Liberarsi dall'idea che non esiste altro sistema economico all'infuori di questo. Un'altra economia è possibile: è l'economia del ben-vivere, punto di incontro fra sobrietà e solidarietà”. L’analisi del meno conosciuto dei “fratelli Gesualdi”, ragazzi prediletti e adottati da don Milani alla Scuola di Barbiana (l’altro, Michele, è un politico apprezzato e presidente della Provincia di Firenze dal 1995 al 2004), è stata al centro dell’incontro a Bovino, città natale di entrambi, di Ecotium 2010, la rassegna del Distretto Culturale Daunia Vetus dedicata ai temi dell’Economia dell’ozio che ha registrato, con sorpresa, la quasi contestuale sintonia con l’esortazione accorata di Benedetto XVI.

All’indomani dell’appuntamento nella cittadina del Subappennino Dauno, il monito di Ratzinger è arrivato prima dell'Angelus. La crisi è seria, urge cambiare stili di vita: "Dopo il G20 occorre una revisione del modello globale di sviluppo". No ad alleanze ‘vantaggiose’ fra paesi ricchi, "gravose per gli Stati più poveri", con prolungamento di "situazioni di povertà estrema di masse di uomini" e prosciugamento delle "risorse naturali" della Terra, "affidata da Dio Creatore all'uomo, affinché la coltivi e la custodisca ... Malgrado la crisi, consta ancora che in Paesi di antica industrializzazione si incentivino stili di vita improntati a un consumo insostenibile, che risultano anche dannosi per l'ambiente e per i poveri", ha denunciato il Papa prima di toccare punti precisi, pratici.

"Occorre puntare - ha suggerito - in modo veramente concertato, su un nuovo equilibro fra agricoltura, industria e servizi, perché lo sviluppo sia sostenibile. A nessuno manchino il pane e il lavoro, e l'aria, l'acqua e le altre risorse primarie siano preservate come beni universali". Contro la crisi economica, ha aggiunto il Papa, "è fondamentale coltivare e diffondere una chiara consapevolezza etica, all'altezza delle sfide più complesse del tempo presente. Educarsi tutti a un consumo più saggio e responsabile, promuovere la responsabilità personale insieme con la dimensione sociale delle attività rurali, fondate su valori perenni, quali l'accoglienza, la solidarietà, la condivisione della fatica nel lavoro".

Miglior imprimatur non poteva immaginare, Francesco Gesualdi, coordinatore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano (PI), che da anni conduce una battaglia sulla difesa dei beni comuni, nonché sulle risorse di cosiddetta “prima necessità” come l’acqua, e che fra i suoi lavori ha pubblicato, a proposito, “Il mercante d’acqua” - Ed. Feltrinelli, 2007 e “L’altra via” - Ed. Terre di mezzo, 2010. Il suo ritorno a Bovino è stato caloroso ed emozionante nell’abbraccio dei suoi estimatori, che si sono rivelati in gran parte giovani, a guardare la nutrita partecipazione riscontrata nella Sala-cinema Pio XI.

Un segnale decisamente confortante, che fa ben sperare e ha spinto mons. Domenico Cornacchia, vescovo della diocesi di Lucera-Troia, a trarre spunto dalla recente pubblicazione della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) sugli Orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020: “Educare alla vita buona del Vangelo”, per dirsi, insieme all’intero Episcopato: “Consapevoli delle energie profuse con tanta generosità nel campo dell’educazione da consacrati e da laici, che testimoniano la passione educativa di Dio in ogni campo dell’esistenza umana. L’auspicio è che le nostre comunità, parte viva del tessuto sociale del Paese, divengano sempre più luoghi fecondi di educazione integrale”.

Antonio V. Gelormini

 Redazione

 

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